Il 26/09/2017, è stato pubblicato l’Atto di indirizzo per l'individuazione delle priorità politiche per il 2018 del Ministero della Salute.
Con questo documento, il Ministro Lorenzin illustra nel dettaglio le linee di indirizzo per la costruzione degli obiettivi strategici per il 2018.
In particolare per quanto riguarda la Medicina Veterinaria sono numerose le indicazioni relative agli interventi da attuare o continuare, come già avviato negli anni precedenti, in particolare in relazione alla “Sicurezza degli alimenti e nutrizione”, “Sanità pubblica veterinaria” e “Valutazione del rischio della catena alimentare”.
SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE
1. Nel 2018 proseguirà l’attuazione di quanto stabilito e programmato nel Piano Nazionale Integrato dei Controlli (PNI) all’interno del Piano pluriennale 2015-2018 e verrà predisposta la relazione al Parlamento sui risultati delle attività di vigilanza e di controllo degli alimenti e delle bevande in Italia nel corso del 2017.
2. Si continuerà, anche nel 2018, ad utilizzare gli indicatori per la valutazione dei controlli ufficiali nell’ambito delle valutazioni effettuate dal Comitato LEA ed a contribuire, per gli aspetti di sanità pubblica veterinaria e di sicurezza alimentare, al percorso di affiancamento previsto dalle procedure dei piani di rientro per le Regioni in cui sono state evidenziate gravi inefficienze.
3. Proseguirà l’attività di implementazione del sistema di audit nazionale e l’analisi dello stato di applicazione dello “standard per il funzionamento e miglioramento delle attività di controllo ufficiale”, previsto dall’accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013 (n. rep. 46/CSR), da parte del Ministero, delle Regioni e delle ASL.
4. Si prosegue l’attiva partecipazione ai lavori del Comitato di Sicurezza alimentare CFS di FAO.
5. A seguito dell’adozione del Piano Nazionale riguardante il controllo ufficiale degli additivi alimentari tal quali e nei prodotti alimentari relativo agli anni 2015-2018 proseguiranno le attività di verifica della conformità alla normativa sia nei prodotti alimentari di origine animale che in quelli vegetali.
6. Proseguirà il coordinamento con le altre amministrazioni centrali per definire la posizione italiana in sede europea sulle questioni riguardanti il settore Organismi Geneticamente Modificati (OGM) nonché l’attività di indirizzo e coordinamento delle attività di controllo ufficiale di cui al Piano nazionale per la verifica della presenza di OGM in alimenti, sul territorio e all’importazione.
7. Attraverso la partecipazione ai lavori della Commissione europea sui contaminanti negli alimenti, proseguirà l’attività di elaborazione/revisione della normativa UE sui contaminanti chimici. In particolare, si darà seguito alle attività di monitoraggio conoscitivo di contaminanti chimici nuovi/emergenti, attraverso la valutazione e l’adozione di misure di gestione idonee a eliminare/ridurre la loro presenza negli alimenti (limiti massimi, livelli indicativi, adozione obbligatoria di misure di mitigazione o codici di buone prassi di fabbricazione).
8. Per quanto riguarda i MOCA (materiali a contatto con gli alimenti) si concluderà il progetto di “Monitoraggio sulla composizione di carte e cartoni per contatto con alimenti in relazione alla presenza di sostanze residue da processi di fabbricazione e riciclo - conoscere per decidere”.
9. Per quanto riguarda le attività di indirizzo e controllo a tutela della sicurezza alimentare, si intende indirizzare la revisione del Piano di controllo residui pesticidi, portando a compimento i progetti realizzati per il miglioramento delle capacità analitiche dei laboratori di riferimento nazionali e del controllo ufficiale, favorendo così la diffusione di conoscenze e metodiche necessarie alla ricerca di nuove molecole nelle verifiche correnti.
10. Considerata la problematica legata alla circolazione di batteri antimicrobico-resistenti particolare attenzione verrà data alla valutazione della presenza di residui di antibiotici negli alimenti di origine animale nell’ambito del Piano Nazionale Residui (PNR). Inoltre si procederà all’adeguamento dei sistemi informativi per la raccolta dati relativi al PNR secondo il nuovo format di EFSA.
11. Verranno gestite le allerta alimentari e le situazioni di emergenza attraverso la rete europea del sistema RASFF (Rapid Alert System on Food And Feed) ai fini del tempestivo ritiro e richiamo dei prodotti alimentari che presentano un rischio anche solo potenziale o che sono all’origine di episodi di tossinfezione alimentare.
12. A livello comunitario saranno seguite le discussioni sull’implementazione del sistema informatico AAC System nel quale confluiscono sia le attività di cooperazione amministrativa tra gli stati membri che la rete sulle frodi alimentari.
13. Con riguardo alla valorizzazione delle esportazioni e degli scambi extracomunitari di prodotti alimentari italiani, si continuerà ad assicurare ai Paesi di destinazione, mediante procedure ispettive e adeguata compilazione delle certificazioni sanitarie, ove previste da accordi o richieste dal Paese terzo, la loro sicurezza per assicurare sia il rispetto della tutela della salute dei consumatori, sia della prevenzione della diffusione delle malattie infettive zootecniche.
14. Si procederà inoltre, in collaborazione con il Ministro Sviluppo Economico, a favorire la stipula di nuovi accordi con i Paesi terzi al fine di ampliare le opportunità per le aziende alimentari italiane di commercializzare all’estero prodotti alimentari prevedendo percorsi di abilitazione degli stabilimenti produttivi, modelli di certificazioni sanitarie e protocolli sanitari definiti in accordo con il Paese Terzo di destinazione.
SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA
15. E’ stata attivata una nuova procedura di gestione per il finanziamento della Ricerca Corrente degli IIZZSS che renderà più strategica e tempestiva l’attività di ricerca finanziata dal Ministero sul territorio per la soluzione di problematiche di sanità pubblica veterinaria.
16. Si proseguirà nel completamento e aggiornamento del sistema delle anagrafi zootecniche anche mediante il ricorso a funzionalità informatiche che consentano un più facile accesso al sistema da parte degli utenti.
17. E’ stato intrapreso un percorso al fine di conferire continuità alle strategie di contrasto alla diffusione delle principali malattie animali, contribuire ad aumentare i livelli di biosicurezza degli allevamenti zootecnici e monitorare la possibile comparsa di malattie emergenti.
18. In coerenza con il nuovo approccio dettato dall’entrata in vigore del “Regolamento di Salute Animale” EU/429/2016 si dovranno rendere coerenti gli interventi sul territorio nei confronti delle malattie a forte impatto sulle economie nazionali continuando ad attuare i piani per il controllo e per l’eradicazione delle malattie infettive animali e delle zoonosi, prevedendo in particolare azioni più incisive sul territorio nazionale in merito al contrasto delle malattie cosiddette “emergenti”.
19. Per quanto riguarda le azioni di tutela e salvaguardia del patrimonio suinicolo nazionale, rimarrà prioritario il sostegno che le Autorità veterinarie competenti centrali e territoriali continueranno a fornire alle produzioni, in vista di poter favorire ulteriormente in modo armonizzato l’export verso Paesi Terzi di prodotti di origine animale sicuri. A riguardo verranno intensificate le attività straordinarie di eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, anche mediante la costituzione di una specifica task force veterinaria dedicata ed interventi congiunti tra le Amministrazioni Statali interessate (Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Ministero degli Interni, Ministero della Sviluppo Economico). Con riferimento alla Malattia vescicolare del suino, continueranno le attività per il conseguimento dello status di regione “indenne” per la Calabria.
20. Con riguardo alla febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue), dovrebbe venir ridefinita la politica di gestione della malattia da parte della Commissione Europea. In vista di tale categorizzazione, verranno aggiornate le attività di regionalizzazione dei territori a rischio soggetti a misure di restrizione delle movimentazione degli animali e adattate le azioni di sorveglianza e di controllo, ivi compreso il monitoraggio delle vaccinazioni delle popolazioni sensibili effettuate nell’ambito di piani regionali autorizzati dal Ministero, anche attraverso il ricorso alla modalità di acquisto dei vaccini da parte delle regioni o delle Associazioni di categoria nell’interesse degli allevatori.
21. Per quanto attiene alle TSE, oltre alla gestione delle correnti attività di sorveglianza, proseguiranno le attività di formazione del personale destinato ad intervenire sulla rimozione dei materiali specifici a rischio, secondo le nuove liste derivate dagli aggiornamenti della normativa comunitaria e verranno consolidate le misure di prevenzione cui al decreto ministeriale 25 novembre 2015 riguardante il piano nazionale di selezione genetica per la resistenza alla Scrapie classica degli ovini, che prevede, tra l’altro, la predisposizione di piani regionali singoli approvati dal Ministero. Dovranno, inoltre, trovare applicazione alcune misure a seguito della prevista adozione del parere EFSA per la gestione in selezione dei caprini nell’ambito dei focolai di Scrapie classica, ai fini della uniforme applicazione degli interventi sanitari in vista dell’aumento degli alleli riconosciuti di resistenza alla malattia anche per la specie caprina, in analogia a quanto già previsto per gli ovini.
22. A livello di malattie animali emergenti, (come potrebbero essere considerate la dermatite nodulare contagiosa dei bovini – Lumpy Skin Disease o alcune malattie delle api) vista la variabilità epidemiologica di queste ultime legata anche a situazioni ambientali in mutazione ed al fenomeno del cambiamento climatico, sono confermate le attività di valutazione ed analisi del rischio volte all’individuazione di misure di contrasto proporzionate e strategie di reazione in coordinamento con la Commissione e gli altri Stati membri.
23. Assumeranno carattere prioritario le attività legate al controllo dell’influenza aviare alla luce delle nuove evidenze scientifiche assunte sul ruolo degli animali selvatici nella trasmissione transfrontaliera della malattia e della diversificazione del rischio rispetto alla rilevanza epidemiologica del binomio Influenza Aviare ad Alta Patogenicità/Influenza Aviaria a Bassa Patogenicità (HPAI/LPAI).
24. Nel settore concernente il medicinale veterinario le attività volte a migliorare il controllo delle fasi della distribuzione e somministrazione del medicinale veterinario, malgrado le possibili criticità iniziali, fruiranno del forte impatto positivo derivante dall’introduzione per norma della tracciabilità e della prescrizione veterinaria informatizzata, che garantiranno un sistema di farmacosorveglianza più efficace ed efficiente e l’ottenimento di un quadro più preciso del consumo/uso di agenti antimicrobici, che rappresenta uno strumento essenziale per il contrasto mirato al fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
25. Si prevede, inoltre, di continuare il monitoraggio della resistenza agli antimicrobici in batteri zoonosici e commensali.
26. Per quanto attiene alla produzione del farmaco veterinario i programmi di ispezione delle aziende produttrici di medicinali veterinari sia per ciò che attiene le GMP che la farmacovigilanza, elaborati sulla base “di un’analisi del rischio”, saranno completati per il secondo anno consecutivo. Nel 2018 si concluderà l’iter di adesione al PIC’s scheme, che consentirà alla aziende farmaceutiche italiane di poter essere certificate ai fini dell’esportazione verso Paesi Terzi.
27. Nell’ambito del benessere animale in allevamento si prevede di modificare il Piano nazionale benessere animale per adattarlo alle diverse realtà regionali, nonché alle differenti categorie di allevamento presenti nel Paese. Ciò al fine di rendere più efficaci, omogenei e mirati i controlli ufficiali effettuati sul territorio. Verrà inoltre focalizzata l’attenzione sui dati della rendicontazione annuale che le Regioni forniscono al Ministero in merito ai controlli ufficiali eseguiti sul benessere animale in allevamento per ottimizzare l’utilizzo di tali dati, determinando eventualmente anche le basi per avviare un processo che porti alla “certificazione” dei prodotti provenienti da allevamenti in cui vengono rispettati elevati livelli di benessere.
28. Nell’ambito della protezione animale durante il trasporto, si prevede di introdurre una modifica al Piano nazionale con l’inserimento dei controlli obbligatori su strada in collaborazione con gli organi di polizia e la revisione dei criteri di rischio da considerare per la pianificazione dei controlli ufficiali, al fine di rendere più completa, efficace e mirata l’azione degli stessi sul territorio.
29. Per l’igiene urbana veterinaria e lotta al randagismo, l’obiettivo è armonizzare le azioni e i comportamenti volti alla tutela del benessere e alla prevenzione del maltrattamento animale ed intensificare il raccordo con le regioni per garantire il monitoraggio costante delle strutture che ospitano gli animali, attraverso la rendicontazione annuale dei dati e la verifica sul territorio.
30. Verrà, inoltre, rafforzata la collaborazione con il Centro di referenza nazionale per la stesura di progetti valutativi del benessere animale durante gli interventi assistiti con gli animali e per la formazione degli operatori e sarà istituito un tavolo tecnico ad hoc per gestire le attività connesse alla riabilitazione equestre.
31. Con riferimento alla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, come previsto dal d.lgs. 4 marzo 2014, n. 26, che recepisce la direttiva 2010/63/UE, si dovrà porre particolare attenzione all’estensione dei controlli sugli stabilimenti utilizzatori di animali, allo sviluppo di metodi alternativi all’impiego di animali ed alla formazione del personale, aggiornando costantemente i dati e rendendoli disponibili al mondo scientifico e agli stakeholder.
32. Per quanto riguarda gli animali selvatici detenuti in cattività si provvederà a regolamentare il settore riguardo la salute e il benessere animale attraverso l’emanazione di linee guida e la predisposizione di apposite check list.
33. Nell’ambito dell’Anagrafe degli Animali d’Affezione, si intende realizzare una banca dati centralizzata, alimentata dalle singole anagrafi territoriali per fornire on line i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione degli animali e il loro legittimo proprietario, nel rispetto della tutela della privacy del cittadino.
34. Nell’ambito dell’alimentazione animale, proseguiranno i lavori, in sede di Consiglio dell’UE, sulla proposta di regolamento in materia di mangimi medicati e prodotti intermedi. Verrà posta la massima attenzione nella gestione di alcune tematiche che si interfacciano con la normativa in materia di medicinali veterinari, quali la definizione della figura professionale abilitata alla prescrizione e il divieto di uso preventivo di antibiotici. L’obiettivo è quello di ottenere una normativa priva di incongruenze, che affronti tematiche comuni con lo stesso approccio, armonizzata nei paesi dell’UE. La razionalizzazione di questo ambito normativo sarà inoltre uno degli strumenti diretti alla lotta all’antimicrobico resistenza e all’uso consapevole e giustificato dei mangimi medicati.
35. Un altro aspetto su cui si ritiene indispensabile proseguire i lavori riguarda l’estensione della ricettazione elettronica ai mangimi medicati per garantire una migliore e puntuale tracciabilità dei mangimi medicati, fondamentale nell’approccio al controllo dell’antibiotico resistenza negli allevamenti animali.
36. Considerate, infine, le numerose emergenze nel settore della sanità animale e della sanità pubblica che periodicamente interessano il territorio dell’Unione, continuerà l’attività di monitoraggio, con l’ausilio dei sistemi informativi SINTESIS e TRACES, delle introduzioni dai Paesi membri in Italia di animali vivi, prodotti di origine animale e mangimi. L’attività di monitoraggio si avvarrà dell’importante ruolo di gestione dei controlli sanitari degli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC) sulle merci potenzialmente coinvolte, in stretto coordinamento con le Autorità sanitarie locali competenti.
37. Nel settore delle importazioni da Paesi extra UE, verranno potenziate le sinergie con i Carabinieri per la tutela della Salute e l’Agenzia delle Dogane per contrastare in maniera efficace le importazioni illegali di alimenti, implementando una specifica linea guida operativa per l’attuazione di controlli uniformi su tutto il territorio nazionale.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DELLA CATENA ALIMENTARE
38. Nel 2018, al fine di ottimizzare il sistema di valutazione del rischio della catena alimentare, verrà potenziata l’attività di collaborazione con EFSA al fine di delineare il programma di lavoro di quest’ultima nei diversi settori della valutazione del rischio, attraverso lo scambio delle informazioni scientifiche, sviluppando le reti scientifiche e la comunicazione del rischio attraverso:
- la regolare e qualificata partecipazione all’attività del Foro consultivo;
- un migliore raccordo e coordinamento degli scienziati italiani che fanno parte dei gruppi di lavoro e dei network, istituiti presso detta Autorità;
- il supporto alle istituzioni scientifiche italiane che collaborano con EFSA, ai sensi dell’articolo 36 del Regolamento del Parlamento e del Consiglio Europeo n. 178/2002, con lo scopo di aumentare la loro partecipazione a grant e procurement promossi dalla stessa Autorità europea;
- il coordinamento delle attività del Focal point italiano di EFSA, e la collaborazione per organizzare giornate volte alla promozione della cultura sulla valutazione del rischio nel settore alimentare e dei mangimi.
39. Per quanto riguarda l’attività nazionale di valutazione e comunicazione del rischio nel corso del 2018 si prevede:
- l’incremento delle attività relative alla valutazione del rischio;
- la predisposizione di un data-base dei pareri emessi dai panel di EFSA dal 2012 ad oggi al fine di individuare ed armonizzare le metodologie aggiornate di valutazione del rischio della catena alimentare adottate da EFSA ed utilizzate dagli enti scientifici nonché a fornire una solida base scientifica.
- la realizzazione di attività di informazione e di comunicazione previste nel documento concernente linee guida per una corretta comunicazione del rischio in sicurezza degli alimenti e programmazione di attività di comunicazione del rischio, elaborato dalla Sezione consultiva delle associazioni dei consumatori e dei produttori del CNSA nel corso del 2016.
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola