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Alimentazione e necessità ambientale del cinghiale

  • 19 ottobre 2006
  • Autore: Redazione VeSA
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Il cinghiale è l’unico ungulato selvatico "non ruminante" (i "ruminanti" sono quegli erbivori artiodattili che, oltre a possedere un vero e proprio stomaco ghiandolare come altri mammiferi, possiedono altre tre camere o cavità, derivate da estroflessioni o ingrandimento dell’esofago, funzionalmente deputate al deposito e/o predigestione di materiale vegetale ingerito dall’animale).

 

E’ una specie onnivora e la sua dieta varia in relazione alle risorse disponibili nell’ambiente.
Risulta comunque essere un forte mangiatore di vegetali grezzi ma, con frequenza, si nutre con alimenti di origine animale.

Nella dieta autunno-invernale prevalgono ghiande, radici, tuberi, castagne ed altri vegetali, mentre in primavera-estate, foglie, fusti e gemme costituiscono la principale risorsa trofica.

Durante l’anno, anche se prevalentemente in inverno,la componente di origine animale che entra a far parte della sua dieta è costituita da larve di artropodi, anellidi, micro-mammiferi e carcasse di diverse specie animali.

Il cinghiale possiede un areale molto esteso che può spaziare dalla pianura alla montagna grazie alle sue grandi capacità di adattamento a svariati tipi di ambiente anche molto diversi tra loro.

Predilige le aree caratterizzate da una buona copertura arborea, come boschi puri e misti di latifoglie, sempre molto ricchi di sottobosco, con prati e campi coltivati. Quest’ambiente offre rifugio ed alimento a sufficienza.

La presenza di acqua costituisce un elemento essenziale per la specie.

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