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Qualità e sicurezza degli alimenti che derivano da fauna selvatica

  • 19 luglio 2005
  • Autore: Redazione VeSA
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QUALITÀ E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI CHE DERIVANO DA FAUNA SELVATICA

Nella Regione Marche il consumo di carne ed altri prodotti derivati da animali selvatici, sia allevati che cacciati, è tutt’altro che trascurabile.
Le carni di selvaggina, in particolar modo di ungulati, sono prodotti universalmente riconosciuti di “qualità” ed il loro crescente indice di gradimento nei consumatori è legato sia ad aspetti gastronomici che a riconosciute valenze sotto il profilo nutrizionale e bromatologico.
Tuttavia, così come per altri prodotti alimentari di origine animale, un non corretto utilizzo di tali carni può potenzialmente produrre numerosi problemi igienico-sanitari.
Si rendono necessari, pertanto, opportuni programmi di sorveglianza epidemiologica e di controllo sulle principali problematiche di tipo fisico, chimico e biologico che potrebbero coinvolgere tali prodotti, con particolare attenzione agli animali abbattuti durante la caccia.
Alcune normative Europee, Nazionali e Regionali assicurano alcuni controlli della selvaggina effettuati dai Servizi Veterinari territoriali dell’ASUR a garanzia della salubrità e sicurezza dei prodotti alimentari derivati (DPR 17/10/96 n.607 – norme sulla selvaggina cacciata; DPR 30/12/92 n. 559 – norme sulla selvaggina da allevamento; DPGR 02/09/1999 n.114 – profilassi trichinellosi del cinghiale; Reg. CE 853/2004 – norme specifiche di igiene per gli alimenti di origine animale).
Tuttavia sono esclusi dal campo di applicazione delle leggi alcuni settori relativi al consumo di tali derivati carnei (es. l’autoconsumo da parte dei cacciatori e loro familiari, la cessione diretta di piccole quantità, ecc.).
Per quanto sopra esposto sono in corso di elaborazione alcune ipotesi di linee guida per il controllo e l’utilizzo della selvaggina cacciata lungo tutto la filiera alimentare, “dal bosco alla tavola”, al fine di minimizzare i rischi igienico sanitari.
Tutto ciò nel rispetto delle tradizioni venatorie e della valorizzazione di una importante risorsa territoriale

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