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Alcuni cenni su aspetti igienico-sanitari e ruolo eco-patologico del capriolo

  • 20 maggio 2008
  • Autore: Redazione VeSA
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La conoscenza delle principali patologie e delle cause di mortalità delle specie selvatiche è un elemento di primaria importanza da prendere in considerazione per la pianificazione della gestione faunistica, per motivi di prevenzione collettiva e sanità pubblica, di sanità animale e di sicurezza alimentare.

E’ per questo che, negli ultimi anni, anche il capriolo è oggetto di numerose ricerche, controlli e piani di sorveglianza che possano portare un contributo utile alla conservazione della specie stessa, alla prevenzione di malattie trasmissibili all’uomo o ad altri animali, alla definizione del livello di sicurezza alimentare delle carni che derivano dall’attività venatoria sulla specie.

La lettura dei dati raccolti degli ultimi anni, evidenzia tre principali categorie di cause di mortalità che coinvolgono il capriolo e, conseguentemente, possono fornire alcuni spunti "gestionali" : cause di tipo traumatico, cause multifattoriali, enteriti. Accanto a queste vi sono numerose altre patologie "cause" anch’esse di mortalità, percentualmente meno rilevanti di quelle già citate, come ad esempio, le miasi (parassitosi causate da larve di insetti che si localizzano a livello naso-faringeo), la Paratubercolosi  (malattia infettiva che interessa l’apparato gastroenterico causata da Mycobacterium avium subsp. Paratubercolosis, germe potenzialmente pericoloso anche per l’uomo), polmoniti (processi infiammatori a carico dei polmoni di origine o infettiva o parassitaria).

Tra gli eventi traumatici (lesioni da arma da fuoco, da falciatrici, predazione) il coinvolgimento in sinistri stradali, oltre a costituire una delle principali causa di mortalità per la specie, rappresenta un rilevante problema socio-economico e anche di sicurezza e salute pubblica. Oltre agli ingenti danni materiali che le istituzioni devono risarcire, sono rilevanti i danni alla persone , con alcuni casi mortali. Quelle definite cause "multifattoriali", sono in relazione a mortalità determinate non da singola malattia o dall’interessamento di un solo organo od apparato, ma causate da più fattori infettivi, parassitari e/o tossico-metabolici generalmente contraddistinti dal coinvolgimento di più di un sistema od apparato. In tali soggetti si "rompe" l’equilibrio ospite-parassiti, che di norma è presente negli animali a vita libera, cadono le difese dell’organismo e l’animale soccombe.

L’analisi di tali fenomeni è di estremo interesse per la "gestione" faunistica ed ambientale, in quanto, di norma, può avere serie ripercussioni sulla dinamica delle popolazioni. Le enteriti nel capriolo (processi infiammatori a carico dell’apparato enterico causate da agenti batterici, virali, parassitari e fattori dis-metabolici  sono frequenti e colpiscono sia individui adulti che giovani soggetti. Alcuni microrganismi, causa di tale patologia, come alcuni ceppi enteropatogeni di Eschericha coli, possono rappresentare un potenziale pericolo anche per l’uomo, se ingeriti attraverso la contaminazione delle carni manipolate e preparate secondo scorrette prassi igieniche (carni insudiciate da contenuto intestinale del capriolo e non sottoposte ad idonea cottura).

A tal proposito, considerato il crescente interesse e consumo di carne di tale specie, sarebbe auspicabile che le associazioni venatorie e le autorità competenti predisponessero un adeguato piano di formazione dei cacciatori sul corretto trattamento delle spoglie dell’ungulato e dei prodotti da esso derivati.

Bibliografia

" Gli ungulati in Italia " - Istituto Nazionale per la fauna selvatica " Alessandro Ghigi "
" Ungulati " - Franco Perco – Carlo Lorenzini editore
" Lezione del corso in Patologia degli animali selvatici "- Prof. Dr. Mauro Delogu-Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Medicina veterinaria
" Scuola di caccia " - Azienda Provinciale Foreste e Demanio – Provincia autonoma – Bolzano"
" Atti del convegno " –Il controllo della fauna per la prevenzione dei danni alle attività socio-economiche – Aspetti sanitari della gestione del cinghiale -  Prof. Ezio Ferroglio – Università degli studi di Torino – Facoltà di Medicina Veterinari
" Regione Piemonte " –Assessorato all’Agricoltura , tutela della fauna e della flora – Pubblicazione : " Per una caccia consapevole "
" Cause di mortalità e patologie del capriolo " – di Dr. Marco Bregoli Tratto da " Il cacciatore trentino"

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