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Sorveglianza Epidemiologica degli Animali Selvatici

  • 31 maggio 2005
  • Autore: Redazione VeSA
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SORVEGLIANZA EPIDEMIOLGICA SULLE CARCASSE ED ORGANI DI ANIMALI SELVATICI

In una generale attività di controllo sanitario delle popolazioni degli animali selvatici, il solo monitoraggio degli animali vivi non è sufficiente a fornire un quadro completo dello “status sanitario” delle intere popolazioni.

Risulta infatti estremamente esiguo il numero di animali vivi da sottoporre a controllo da parte delle autorità sanitarie ed inoltre, alcuni accertamenti non sono tecnicamente possibili su soggetti vivi. Pertanto risultano molto utili le indagini, le ricerche e le verifiche effettuate su carcasse, organi o apparati di animali deceduti e/o rinvenuti morti nel territorio.

Il rilevamento delle cause di morte e delle principali lesioni anatomo-patologiche, unitamente al reperimento di materiale organico da sottoporre a specifiche ricerche su agenti chimici, fisici o biologici di malattia, può permettere di acquisire dati epidemiologici di rilevante interesse per la sanità pubblica e per la salvaguardia della bio-diversità.

Per il raggiungimento di tali obiettivi è necessario attivare collaborazioni e sinergie multi disciplinari, che coinvolgano tutti gli operatori che a vario titolo si interessano di fauna selvatica e della sua gestione (Sistema Sanitario Nazionale, Pubbliche Amministrazioni, Corpo Forestale dello Stato, Associazioni Ambientaliste e Naturalistiche, Associazioni del mondo venatorio, Parchi e Riserve, Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, privati cittadini, ecc.)

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