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La Nutria nell’elenco delle specie nocive : chiarimenti dei Ministeri della salute e delle politiche agricole, alimentari e forestali

  • 17 novembre 2014
  • Autore: Redazione VeSA
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La Nutria, nome scientifico Myocastor coypus (Molina 1782), detta anche comunemente castorino, è un mammifero roditore originario del Sud America. La sua presenza si è diffusa, negli ultimi decenni, in molte parti dell’Europa, compresa l’Italia.
Infatti, se inizialmente l’animale era stato introdotto per essere allevato come specie da “pelliccia” (detta appunto pelliccia di castorino), successivamente, a causa della fuga di questi animali e, in diversi casi, della loro liberazione nell'ambiente a seguito della scarsa redditività dell'allevamento, si è arrivati ad un notevole incremento della popolazione.

Il sovrappopolamento di tale specie ha raggiunto dimensioni non più sostenibili in ampie zone del territorio italiano, in particolare la pianura Padana, la costa adriatica sino all'Abruzzo e le coste tirreniche sino al Lazio. L'estrema diffusione delle nutrie, che in alcuni territori sono stimate nell'ordine di centinaia di migliaia di esemplari, a causa delle loro caratteristiche etologiche (vivono lungo gli argini di corsi d'acqua scavando cunicoli e gallerie e si alimentano con piante acquatiche, tuberi, rizomi, radici ed alcune colture agricole come mais, barbabietola da zucchero, ecc) sta determinando gravi problemi sia per le colture agricole che per lo stesso mantenimento dell'integrità ambientale.

Il  Decreto Legge 24 Giugno2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n.116,  all’art.11, comma 12, ha modificato l’articolo 2, comma 2, della legge 11 Febbraio 1992 n.157 recante “ Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” inserendo le nutrie nell’elenco delle specie nocive per le quali non si applicano le previsioni della richiamata Legge n157 del 1992.
 
Con nota circolare interministeriale n. 0022732-P-del 31.10.2014 il Ministero della Salute e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali hanno diramato alcuni chiarimenti in relazione agli effetti delle succitate modifiche normative. Vengono di seguito riportati i principali contenuti del documento.

La nutria, dallo status di fauna selvatica, e quindi protetta, transita allo status di specie nociva, alla stregua di animali infestanti e dannosi.
 
La competenza sulla gestione delle nutrie viene trasferita ai Comuni che, relativamente al sovrappopolamento, possono utilizzare tutti gli strumenti sinora impiegati per le specie nocive (non solo per il contenimento, ma anche per l’eliminazione totale di questi animali analogamente a quanto si fa nelle derattizzazioni .

Nella gestione dei piani di controllo delle nutrie, gli Enti Locali sono richiamati a porre attenzione a:

  • Valutazione demografica della popolazione delle nutrie sul proprio territorio
  • Opportunità di piani di controllo, anche in forma consortile di Comuni, che richiamino le norme tecniche predisposte dall’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale (ISPRA)
  • ivi comprese le tecniche di cattura, di abbattimento e smaltimento carcasse nel rispetto della normativa vigente, eventualmente individuando sistemi alternativi alla distruzione
  • Non applicabilità della Legge 20 Luglio 2004, n.189 recante “ Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate” in forza del fatto che il richiamato Decreto Legge n. 91 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla Legge n.116 del 2014, ha escluso le nutrie dal novero della fauna selvatica e quindi dalle specie oggetto di tutela, disciplinata, invece dalla Legge n.157 del 1992

La nota interministeriale, infine, fornisce chiarimenti sia sulla non applicabilità del Regolamento (CE) n.1099/2009 alla protezione degli animali durante l’abbattimento che per quanto riguarda il destino delle carcasse delle nutrie in esito ai piani di controllo.


Autore : Dr. Claudio Benedetti

Data di pubblicazione 17/11/2014


 

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