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IL CONTROLLO DELLA BIOSICUREZZA NELLA REGIONE MARCHE

  • 24 novembre 2015
  • Autore: Redazione VeSA
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Foto maialini

 

 

 

Il controllo della biosicurezza negli allevamenti si basa sulla valutazione delle misure adottate dall’allevatore per prevenire l’introduzione ed evitare la diffusione, all’interno e all’esterno dell’azienda zootecnica, delle malattie infettive. Le malattie possono avere diversa causa (virali, batteriche, parassitarie ecc.) ma qualunque ne sia la natura, penetrano e si diffondono nella maggior parte dei casi attraverso le medesime vie e per gli stessi errori nell’organizzazione aziendale. Quindi, la realizzazione di un buon sistema di biosicurezza assume un valore trasversale e costituisce la prima linea di difesa nei confronti delle malattie. L’applicazione delle misure di biosicurezza rappresenta il momento essenziale della gestione del rischio a livello aziendale. Le misure da adottare a seguito di focolai di malattie infettive sono conosciute da veterinari e allevatori, ma non sempre gli allevatori riconoscono l’importanza dei requisiti di biosicurezza strutturali e gestionali da verificare abitualmente nei propri allevamenti per prevenire l’introduzione delle malattie. I requisiti di biosicurezza che si devono rispettare sono stati definiti in normative specifiche solo per alcune specie animali, ma la verifica delle strutture e della gestione aziendale è da effettuare in tutti gli allevamenti animali.

BIOSICUREZZA NEL SETTORE AVICOLO

La verifica del rispetto delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli rientra negli obiettivi generali e specifici, nonché nelle fasi operative, previsti dal piano di sorveglianza per la prevenzione dell’influenza aviaria.
Tale piano ha come popolazione di riferimento tutti gli avicoli sensibili all’influenza allevati negli allevamenti intensivi, negli allevamenti di svezzamento, negli allevamenti rurali. Le specie interessate sono tutte le specie avicole allevate (polli, tacchini, faraone, anatre, oche, quaglie, piccioni, fagiani, pernici, ratiti e selvaggina allevata etc.), sia di riproduttori, sia di animali da carne che di galline ovaiole per uova da consumo.
In base alla valutazione del rischio, viene posta particolare attenzione agli allevamenti rurali che detengono oche e anatre situati in aree umide e in vicinanza di allevamenti industriali.
Il settore avicolo rurale, infatti, in virtù della propria tipologia, potrebbe svolgere un ruolo epidemiologico rilevante nell’incursione di virus influenzale nel settore industriale, in funzione del rischio derivante da eventuali correlazioni epidemiologiche tra il serbatoio naturale dei virus influenzali e gli allevamenti industriali, nonché della movimentazione nel circuito extra-regionale di potenziali animali infetti, di materiali contaminati, di attrezzature, di veicoli e di personale.
La verifica del rispetto delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli rientra anche nei piani nazionali di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium previsti per gli allevamenti di riproduttori, di galline ovaiole e di polli da carne della specie gallus-gallus.
La frequenza delle verifiche viene stabilita a livello regionale in base alla valutazione del rischio attribuito all’allevamento, ma almeno una volta l’anno.
L’Autorità competente utilizza in allevamento liste di riscontro nella verifica dell’adozione dei requisiti sotto elencati.
I sopralluoghi effettuati vanno registrati in SIVA e di essi va lasciata traccia in allevamento.
Qualora si presentassero carenze, gli stessi Dirigenti faranno le opportune prescrizioni o, nei casi più gravi, le sanzioni e verranno redatti gli appositi verbali.

 

Il controllo comprende:

 

  • Verifica dei requisiti strutturali degli allevamenti (locali di allevamento, aree esterne, mezzi e attrezzature)

  • Verifica dei requisiti gestionali (norme di conduzione, igiene del personale, pulizie e disinfezioni, gestione animali morti, gestione lettiere, gestione del farmaco e della documentazione)

BIOSICUREZZA NEL SETTORE SUINICOLO

La Regione Marche ha ribadito che già alcune disposizioni di legge, come il DM 01.04.1997, prevedono l’obbligatorietà di alcune norme basilari di biosicurezza in tutti gli allevamenti che allevano suidi.
La verifica della sussistenza delle misure specifiche di cui sopra ha come scopo quello di controllare le potenziali

vie di diffusione dell’infezione, impedirne l’introduzione nell’allevamento e garantire la possibilità di rintraccio nel caso in cui ciò si verifichi:

  1. Verifica del rispetto delle misure strutturali (allevamenti da riproduzione a ciclo aperto/chiuso, allevamenti da ingrasso, stalle di sosta, stalle di commercianti e centri di raccolta)
     

  2. Verifica del rispetto delle misure gestionali e igienico-sanitarie negli allevamenti (riproduzione, ingrasso, svezzamento, stalle di sosta, stalle di commercianti e centri di raccolta) e nei mezzi di trasporto.

BIOSICUREZZA NEL SETTORE DEGLI EQUIDI

Nel caso di equidi sieropositivi stabulati in isolamento, i servizi Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche provvedono a verificare almeno semestralmente il rispetto di particolari condizioni dei paddock esterni e dei locali, di alcune misure di biosicurezza gestionali e dell’esecuzione di pulizia, disinfezione e disinfestazione dei siti di stabulazione, dei mezzi di trasporto e degli animali stessi.

 

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