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Influenza aviare - Rapporto dell'audit svolto dalla Commissione Europea

  • 14 agosto 2025
  • Autore: Redazione VeSA
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Di seguito un sunto del rapporto della Commissione Europea (DG SANTE) relativo all’audit condotto in Italia dal 13 al 25 ottobre 2024 riguardo i controlli sanitari sull’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI), come follow-up all’audit del 2022.


Obiettivo dell’audit

  • Valutare l’attuazione del piano d’azione proposto dall’Italia dopo l’audit 2022.
  • Verificare il controllo delle successive epidemie di HPAI.
  • Focus su 9 raccomandazioni precedenti.

Principali risultati

  • 5 raccomandazioni pienamente affrontate, 4 solo parzialmente.
  • Ritardi nel colmare alcune carenze → finora senza gravi conseguenze, ma in caso di epidemie più ampie la capacità di risposta potrebbe essere compromessa.

Prevenzione

  • Nuove norme di biosicurezza (DM maggio 2023): distanze minime tra allevamenti, sistemi di disinfezione veicoli, controlli annuali (min. 10% degli allevamenti, fino al 50% per tacchini in aree ad alto rischio).
  • Zone A e B: vietati nuovi allevamenti all’aperto di tacchini in aree ad alto rischio, valutazioni periodiche del rischio.
  • Formazione obbligatoria per allevatori e operatori.
  • Criticità: ispezioni non sempre rilevano lacune (es. disinfezione, derattizzazione), basso rispetto delle nuove regole da parte di alcuni allevamenti.
  • Sorveglianza fauna selvatica: combinazione di sorveglianza passiva (uccelli trovati morti) e attiva (campionamento durante la caccia); migliorata la capacità di allerta precoce, ma restano ritardi nella conferma di focolai in alcune regioni (es. Emilia-Romagna).
  • Sorveglianza avicola: rafforzata con monitoraggi e test mirati su variazioni anomale di produzione o mortalità; conferme di focolai in genere entro 24h.

Controllo ed eradicazione

  • Zone di ulteriore restrizione: ora istituite più rapidamente, con criteri di rischio e input di esperti → riduzione del numero di focolai (Veneto: da 248 nel 2021/22 a 11 nel 2023/24).
  • Indagini epidemiologiche: nuovo modulo semplificato e informatizzato → dati raccolti e analizzati più velocemente, migliore tracciamento delle fonti (spesso contatto indiretto con uccelli selvatici).
  • Piani di emergenza: migliorato l’uso di valutazioni rapide del rischio (RRA) e il supporto tecnico-epidemiologico.
  • Depopolamento e smaltimento carcasse: tempi ridotti (2023/24: quasi tutti entro 3 giorni; smaltimento entro 1-2 giorni). Miglior uso di impianti a biogas.
  • Debolezze: capacità di abbattimento e trasporto non pienamente garantita in caso di epidemie molto estese; risorse umane non sufficienti per scenari multi-regione.

Conclusioni

  • Passi avanti notevoli su biosicurezza, sorveglianza e risposta ai focolai.
  • Persistono criticità su:
    1. Controllo dell’effettiva applicazione della biosicurezza.
    2. Rapidità nella conferma di focolai in fauna selvatica in alcune aree.
    3. Disponibilità di personale e mezzi in caso di epidemie molto vaste.
    4. Capacità di abbattimento/smaltimento in scenari multi-regione.

Raccomandazioni finali

  1. Migliorare la sorveglianza sugli uccelli selvatici per fornire un allarme precoce.
  2. Rendere più efficaci i controlli ufficiali sulla biosicurezza e correggere le non conformità.
  3. Garantire risorse umane adeguate per rispondere rapidamente a epidemie di grande scala.
  4. Valutare e assicurare la capacità delle aziende di abbattimento e trasporto carcasse in caso di epidemie multi-regione.

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La risposta dell’Autorità Competente italiana alle 4 raccomandazioni del rapporto DG SANTE 2024-7997, così come riportata nel piano d’azione aggiornato.


Raccomandazione 1

Sorveglianza per rilevamento precoce HPAI in uccelli selvatici
Azioni previste (entro 30/12/2025):

  • Collaborazione con ISPRA per aumentare i siti di cattura in zone umide naturali.
  • Maggiore sinergia con le associazioni venatorie per il campionamento di anatidi cacciati.
  • Miglior gestione dei centri di recupero fauna selvatica, con obbligo di testare entro 48 ore gli uccelli morti.
  • Partecipazione a progetti europei di ricerca sulla sorveglianza attiva.
  • Esempio: programma intensivo nella Laguna di Venezia con catture settimanali (2023-2025), ampliato al campionamento di anatidi abbattuti; risultati con picchi di positività al 33% già a settembre 2024.
  • Dal prossimo autunno-inverno, sorveglianza attiva anticipata a fine agosto-inizio settembre.

Raccomandazione 2

Efficacia dei controlli ufficiali sulla biosicurezza
Azioni previste (entro 09/07/2025):

  • Modifica al DM 30 maggio 2023: nelle aree ad alto rischio A e B le Regioni, con supporto dei Servizi Veterinari delle ASL, dovranno effettuare audit sulle filiere avicole per verificare l’attuazione del piano di biosicurezza aziendale.
  • Implementazione di un cruscotto Classyfarm per il pollame, per monitorare i controlli, la distribuzione dei campioni tra categorie di rischio, e il numero/tipo di non conformità non risolte.
  • Corsi di formazione obbligatori per operatori (dal secondo semestre 2025) su biosicurezza strutturale e gestionale.

Raccomandazione 3

Risorse umane adeguate per grandi epidemie multi-regione
Azioni previste (entro 30/12/2025):

  • Il nuovo Piano Nazionale di Contingenza (2025) prevedrà procedure per la mobilità di personale veterinario e amministrativo tra ASL della stessa Regione o Provincia Autonoma.
  • Procedure amministrative per delegare attività a veterinari non ufficiali (ai sensi dell’art. 8 D.Lgs. 136/2022) in caso di emergenza, tra cui: esami clinici e campionamenti, censimento animali/prodotti, applicazione di misure di biosicurezza, indagini epidemiologiche, restrizioni ai movimenti.

Raccomandazione 4

Capacità di abbattimento e trasporto carcasse in grandi epidemie
Azioni previste (entro 31/12/2025):

  • Pur avendo un solo operatore nazionale per abbattimenti, la società ha aumentato il personale disponibile in caso di focolai multipli.
  • Nella stagione 2024-25, in Veneto il tempo medio per chiudere un focolaio (dal sospetto alla disinfezione preliminare) è stato di 5 giorni.
  • In caso di epidemie di grande scala, possibilità di ricorrere a ditte estere (UE) già impiegate con buoni risultati in precedenti emergenze.

 

ALLEGATI:

 

- Rapporto di audit

 

- Risposta della Autorità Competente

 

 

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