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I PIPISTRELLI E LA RABBIA

  • 1 marzo 2007
  • Autore: Redazione VeSA
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Appartenenti all’ordine dei Chirotteri (dal greco keir mano e pteron ala, "mano alata"), i pipistrelli sono dei mammiferi capaci di volare, distinti in oltre 1000 specie differenti, corrispondenti a circa un quarto di tutte le specie di Mammiferi attualmente conosciute.

I pipistrelli presenti in Italia fanno parte del gruppo dei Microchirotteri ad alimentazione fondamentalmente insettivora e sono segnalate circa 35 specie diverse, la quasi totalità di quelle presenti in Europa. Erroneamente considerati animali ciechi, i pipistrelli  hanno affinato un altro senso, fino a livelli che hanno per gli esseri umani dell'incredibile: l'udito.
Essi comunicano emettendo sia suoni udibili all’orecchio umano sia ultrasuoni, che noi non percepiamo, ma che informano il pipistrello in merito alla posizione in cui si trova l'oggetto che gli ultrasuoni emessi colpiscono,  che forma ha e, se l'oggetto è in movimento (supponiamo una preda), qual è la sua direzione, a che velocità si muove ed eventualmente come muove le ali.

Predatori notturni di insetti, i pipistrelli rivestono un ruolo importantissimo e insostituibile negli ecosistemi: pochissime, infatti, sono le specie di uccelli che si alimentano di insetti durante la notte, nutrendosi anche di molti insetti  dannosi  per l'uomo.

Alcune specie, diffuse in Sud-America, sono ematofaghe (ovvero  si nutrono esclusivamente di sangue degli altri animali, a differenza degli insettivori che si nutrono di insetti); esistono poi delle specie di pipistrelli chiamati “frugivori”, generalmente di grandi dimensioni che popolano le regioni tropicali dell’Africa, Australia e Asia e si nutrono prevalentemente di vegetali ed in particolare di frutta ma possono divorare anche insetti.
Tuttavia i pipistrelli sono anche degli ospiti selvatici di una fra le più gravi zoonosi esistenti: la Rabbia; ciò vale soprattutto per i pipistrelli ematofagi , che possono trasmettere la malattia agli animali con notevole efficienza, data la lunga escrezione salivare del virus che precede l’insorgenza dei sintomi. Di pipistrelli ematofagi ne esistono comunque solamente 3 specie  e sono presenti solo in America latina, dal Messico fino al Cile e al nord dell’ Argentina; delle tre specie, soltanto il “Desmotus Rotondus” (vampiro comune) è l’unico che, avendo la tendenza a mordere naturalmente per la propria sopravvivenza, attacca con frequenza grandi mammiferi come cavalli, vacche, suini, cervi, scimmie e raramente gli esseri umani, svolgendo quindi un ruolo fondamentale nel mantenimento del ciclo della rabbia. Al contrario in Italia, così come in Europa, è presente una situazione epidemiologica diversa di rabbia nei pipistrelli insettivori, dove sono stati riscontrati due genotipi di lyssavirus diversi dal classico genotipo 1, chiamati European Bat Lyssavirus (EBLV) di tipo 1 e di tipo 2.
Caratteristica di questi virus è che nei pipistrelli insettivori europei infetti vi è un elevato indice di sopravvivenza alla malattia e una limitata capacità di trasmettere l’infezione, vista la presenza della rabbia nei chirotteri in zone dove la malattia è invece assente nei mammiferi.
I lyssavirus europei non si trasmettono facilmente dai pipistrelli ad altre specie animali, ma sono stati descritti 5 casi nelle pecore, un caso in una faina e 4 casi nell’uomo, associati alla rabbia dei pipistrelli europei (Ucraina, Russia, Finlandia ed ultimo nel 2002 in Scozia).( Fonte : http://www.epicentro.iss.it/temi/veterinaria/rabbiaconference.pdf )
I virus EBLV-1-2 sono endemici nei pipistrelli insettivori che vivono in Europa, infatti il Serotino comune (Eptesicus serotinus) che è presente in tutti i paesi dell’Europa tranne che in Irlanda, Norvegia, Islanda, nord della Svezia , nord della Finlandia e nord Gran Bretagna, sembra essere la riserva principale di EBLV-1 in Olanda, dove pare abbia un comportamento aggressivo anche nei confronti  dell’uomo, mentre il Vespertilio dasicnème  (Myotis dasycneme) è considerato la riserva di EBLV-2 in Olanda e nei paesi baltici

Pertanto possiamo dire che l’epidemiologia della rabbia dei chirotteri in Europa è andata incontro a notevoli cambiamenti negli ultimi anni e che sono state individuate numerose varianti di lyssavirus isolate dai pipistrelli insettivori in Europa e da pipistrelli frugivori  in Australia; infatti, se da un lato si è ottenuto il controllo e la rimozione della rabbia negli animali domestici e selvatici, il riscontro di lyssavirus nei pipistrelli insettivori europei, i casi di rabbia in animali domestici e selvatici legati ad infezioni da EBLV e il recente caso di rabbia in Scozia, hanno messo in risalto rischi inaspettati e tenere in considerazione per la salute pubblica.

Fonti:

- Patriarca E., Debernardi P.,2001. Programma di ricerca, informazione e sensibilizzazione sulla chirotterofauna. Relazione sulle attività di rilevamento chirotterologico al 31 01 01. Gestione, salvaguardia del patrimonio naturale. Relazione interna Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del Lago Maggiore

- Farina R., Scamozza F. Trattato di Malattie Infettive degli animali domestici, UTET.

- Epicentro

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Categorie: Rabbia
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