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Chikungunya

  • 15 settembre 2017
  • Autore: Redazione VeSA
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Dopo i casi verificatisi nella Regione Lazio ( leggi sotto ) un caso di Chikungunya si è verificato anche nella Regione Marche

Comunicato stampa Regione Marche

In seguito ai casi di Chikungunya registrati nel Lazio (di cui 6 a Roma) e confermati al 14 settembre 2017 dal Servizio regionale di sorveglianza malattie infettive, il Centro nazionale sangue dell’Istituto superiore di sanità ha esteso il blocco delle donazioni di sangue ed emocomponenti oltre che nel Comune di Anzio anche alla Asl 2 del Comune di Roma, insieme ad una ulteriore serie di misure cautelative.

Il Centro Nazionale Sangue, comunica che al 14 settembre le Regioni che si sono rese disponibile a inviare sangue sono: Calabria, Molise, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Veneto e Toscana, mentre le altre si stanno organizzando anche con raccolte straordinarie.

I rappresentanti delle associazioni da tutte le regioni si incontreranno a Roma per coordinare ulteriormente gli sforzi e garantire le trasfusioni ai pazienti del Lazio.

La circolare del Centro nazionale sangue per Roma e Anzio

La sospensione totale delle donazioni riguarda solo la Asl 2 del comune di Roma e il comune di Anzio, oggetto di un focolaio confermato nei giorni scorsi. Nel resto del comune di Roma la donazione è consentita con una quarantena di 5 giorni. In tutte le altre aree della Regione, in base all'assunzione di un minor livello di rischio di infezione, al sangue raccolto verrà applicata la 'quarantena' di 5 giorni se il donatore ha soggiornato nella Asl Roma 2 o ad Anzio. A livello nazionale i donatori che hanno soggiornato nei comuni interessati saranno invece sospesi per 28 giorni.

I casi registrati a Roma si sono verificati in un’area ristretta in persone che non riferiscono precedenti soggiorni ad Anzio

Che cos’è la Chikungunya

La Chikungunya (CHIKV) è una malattia di origine virale, causata da un virus che appartiene alla famiglia delle Togaviridae (Arbovirus), del genere degli Alphavirus.

Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si possono manifestare sintomi simili a quelli dell’influenza, con febbre alta, brividi, nausea, vomito, cefalea e soprattutto importanti dolori articolari (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa "ciò che curva" o "contorce"), a causa dei quali i pazienti tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni che consentano di limitare il dolore.

Il quadro è accompagnato, in alcuni casi, da manifestazioni cutanee maculopapulari pruriginose, che talora possono assumere caratteristiche di tipo emorragico benigno (petecchie, ecchimosi, epistassi, gengivorragie). Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, anche se i dolori articolari possono persistere anche per molti mesi.

Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.

Vettori e agente responsabile

Identificata in oltre 60 Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe, la chikungunya si trasmette da persona a persona attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Aedes, come Aedes aegypti ed Aedes albopictus (la zanzara tigre). Il virus responsabile appartiene alla famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus.

Diagnosi

Nel Dipartimento Malattie infettive dell'Iss è attivo il laboratorio di riferimento nazionale per gli arbovirus.

Le più importanti malattie di importazione prese in considerazione sono: dengue, chikungunya, febbre gialla, West Nile, encefalite giapponese e quelle causate da hantavirus. I metodi diagnostici sono sierologici e molecolari.

Trattamento

Non esistono trattamenti antivirali specifici e le cure si focalizzano primariamente nell’alleviare i sintomi. Al momento non è in commercio un vaccino contro la chikungunya.

Prevenzione e consigli per i viaggiatori

La prevenzione della malattia consiste innanzitutto dell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare. Sarà utile quindi per coloro che intendano recarsi nelle zone in cui è presente il virus seguire le precauzioni generali per difendersi dalle punture delle zanzare:

  • Reti alle finestre o zanzariere nelle stanze in cui si soggiorna
  • Vestiti che non lascino scoperte parti del corpo (camicie con maniche lunghe, pantaloni lunghi ecc) di colore chiaro, perché i colori scuri attraggono le zanzare
  • Repellenti sulle parti del corpo che rimangono scoperte, tenendo presente che il sudore ne riduce l'effetto. Donne gravide e bambini dovrebbero consultare il proprio medico o farmacista prima di utilizzare questi prodotti, mentre particolare attenzione va posta ai bambini di età inferiore ai 3 mesi, per i quali l’utilizzo è invece sconsigliato.

Autore: Dott.ssa Alba Minnozzi

 

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Categorie: Sanità animale
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