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ESPERIENZA AL BTSF SUL CONTROLLO DELLE ZOONOSI E DEGLI AGENTI ZOONOTICI

  • 8 febbraio 2023
  • Autore: Redazione VeSA
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Nel mese di ottobre 2022 ho avuto la possibilità di partecipare ad un corso di formazione BTSF “Better training for safer food”. Questa tipologia di corsi europei è organizzata ed improntata all’ottica ONE HEALTH ed affronta la normativa comunitaria attualmente vigente in maniera completa ed approfondita.

In particolare il corso a cui ho partecipato dal titolo “THE IMPLEMENTATION OF UNION RULES IN RELATION TO MICROBIOLOGICAL CRITERIA AND ON THE MONITORING AND CONTROL OF ZOONOSES AND ZOONOTIC AGENTS” ha come obiettivo generale l’armonizzazione degli approcci, la diffusione delle conoscenze e delle buone pratiche in merito alle zoonosi.

Nello specifico gli argomenti principali del modulo da me seguito sono stati i seguenti:

Controllo delle zoonosi: l’attenzione viene posta in particolare sul controllo delle Salmonelle nel pollame e del Campylobacter lungo la filiera avicola.

L'obiettivo di questo corso è fornire formazione specifica ai funzionari delle autorità competenti per applicare in maniera armonica la normativa dell'UE sulle zoonosi e per aumentarne le competenze, creare una rete di professionisti e incoraggiare la diffusione delle conoscenze tra questi.

I tutor coinvolti sono tutti funzionari appartenenti a diverse autorità competenti degli Stati membri dell'UE. In questo modo viene garantita ai partecipanti la possibilità di confrontarsi con dei colleghi dello stesso settore o settori affini e di ricevere una adeguata formazione sulle tematiche relative all'organizzazione dei controlli.

Il contenuto delle sessioni è stato specificamente progettato per un pubblico mirato. La formazione comprende presentazioni/sessioni di discussione, attività in gruppi di lavoro su case-study e workshop pratici.

Il pubblico target è composto da un numero prestabilito di partecipanti, in rappresentanza degli stati membri e non, i quali hanno un background professionale nelle attività di controllo ufficiale sulle zoonosi e sui criteri microbiologici, e sono prevalentemente funzionari dell'autorità competente nazionale sia centrale che locale e ministeriale.

Gli obiettivi specifici di questo modulo sono:

  • Aggiornare le conoscenze circa le disposizioni della Commissione Europea sulla sorveglianza e sul controllo della salmonella nel pollame e nei suini (Direttiva 2003/99/CE e Reg.2160/2003/CE);
  • Spiegare le disposizioni sui campionamenti ed i test previsti dai Regolamenti riguardanti la produzione primaria (ad es. Reg 517/2011/CE);
  • Migliorare la valutazione dell'impatto sulla salute pubblica della Salmonella;
  • Supportare l'applicazione pratica delle disposizioni dell'Unione Europea per i controlli delle salmonelle nel pollame e nei suini negli Stati Membri;
  • Migliorare le conoscenze sui fattori di rischio, la gestione del rischio, incluse le linee guida per le buone pratiche igieniche e le misure di biosicurezza nel controllo delle salmonelle nel pollame e nei suini e del Campylobacter nel pollame;
  • Migliorare le conoscenze nei controlli per Campylobacter nel pollame.

Tra le zoonosi, la salmonellosi e la campilobacteriosi, sono ancora oggi per l’Unione, le principali cause di preoccupazione per la salute pubblica, con i serbatoi principali che sono rappresentati dal pollame e dai suini.

Nonostante siano stati compiuti progressi significativi nella riduzione della prevalenza di S. Enteritidis in particolare nelle galline ovaiole, altri sierotipi, come ad es. S. Infantis in polli da carne, sono in aumento.

Altro fattore di interesse e al contempo di forte preoccupazione per l’Unione, riguardo la salute pubblica, è rappresentato dalla crescente antimicrobico resistenza acquisita da diversi microrganismi ed in particolar modo, dalla resistenza agli antibiotici di alcuni ceppi di Salmonella.

https://www.efsa.europa.eu/sites/default/files/amr_news_ani_170124.gif).

li obiettivi condivisi da tutti gli stati membri dell’Unione sono limitare la diffusione dei patogeni, ridurre l’uso di antibiotici nelle filiere alimentari e aumentare i livelli di benessere.

I requisiti di biosicurezza previsti per gli allevamenti, sono omogenei in tutti i paesi dell’Unione, ma hanno bisogno di essere continuamente implementati ed aggiornati a seconda dei cambiamenti che avvengono all’interno delle filiere, per garantire una maggiore sicurezza alimentare.

Questi requisiti sono molto simili per l’allevamento suinicolo e per il pollame, ie/o contenerne la diffusione una volta che sono già presenti,e conseguentemente anche per ridurre l’uso di antibiotici.

La biosicurezza soprattutto in queste tipologie di filiere dovrebbe essere un processo in continua evoluzione, volto a valutare i rischi e ad attuare i protocolli in base alle necessità e ai costi, valutandone l'efficacia, e modificando le procedure secondo evidenze documentate.

Tra i requisiti di biosicurezza quelli su cui porre una maggiore attenzione in quanto possibili fonti di criticità sono:

Ubicazione degli allevamenti (densità degli allevamenti di suini nel territorio preso in considerazione, malattie prevalenti sul territorio, accesso all’allevamento, dimensione dell’allevamento)

Turn over degli animali (il rischio maggiore di introduzione di Salmonella e molti altri agenti patogeni in un allevamento è tramite animali infetti)

Conduzione dell’allevamento (Good Hygiene Practice, All In/All Out, Cleaning&Disinfection, disinfestazione, veicoli, sensibilizzazione degli operatori della filiera alimentare)

Per quanto riguarda il controllo delle zoonosi è fondamentale la tempestiva individuazione di un focolaio. La sierotipizzazione con prova colturale ISO 6579-1 ISO 6579-1:2017/AMD 1:2020 viene utilizzata con successo da anni in quanto ha dato risultati che sono stati comparabili sia nel tempo che tra i diversi paesi degli stati membri. Tuttavia è necessario fare una riflessione su quale sarà nel prossimo futuro la tecnica diagnostica più vantaggiosa soprattutto in termini di “early detection” ed “early warning”. Oggi ci sono numerose tecniche diagnostiche, come la Polimerase Chain Reaction (PCR), in grado di fornire risultati attendibili in tempi decisamente più brevi rispetto alla sierotipizzazione classica. Con la prova colturale i risultati vengono generalmente ottenuti entro 3-5 giorni lavorativi, ma la sierotipizzazione dei ceppi monofasici può richiedere fino a 10 giorni.

https://www.efsa.europa.eu/en/press/news/170124-0

https://multimedia.efsa.europa.eu/amr/index.htm

https://www.efsa.europa.eu/en/topics/topic/antimicrobial-resistance

Controllo delle zoonosi: una sfida Comunitaria

Durante il corso la parte relativa alla raccolta, all’analisi e l’utilizzo dei dati sulle zoonosi è stata trattata in maniera molto ampia ed esaustiva, introducendo ai presenti alcuni concetti chiave che sono stati estremamente utili per leggere in maniera efficace i Report sulle zoonosi prodotti dall’EFSA.

  • Report “European Union One-Health Zoonoses report 2021” è stato pubblicato recentemente dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), e  contiene i dati raccolti nel 2021 dai 27 Stati membri UE, dall’Irlanda del Nord e da nove Paesi non-membri.

Inoltre quest’anno insieme all’uscita del report sul sito dell’EFSA sono state rese disponibili e liberamente consultabili due nuove funzionalità, ovvero dashboard e storymap.

Queste funzionalità possono essere consultate sia per avere informazioni e notizie ufficiali sui focolai a trasmissione alimentare presenti in UE, sia

https://www.epicentro.iss.it/zoonosi/rapporto-efsa-ecdc-zoonosi-ue-2021

Figura 1: numero di casi segnalati e tassi di notifica per zoonosi umane confermate nell'UE, 2021

DA European Union One-Health Zoonoses report 2021

 

Nel 2021, le due zoonosi più comunemente segnalate nell'uomo sono state le malattie gastrointestinali campilobatteriosi e salmonellosi, con un totale rispettivamente di 127.840 e 60.050 casi umani,

Inoltre il report EFSA/ECDC fornisce dati anche su altre zoonosi, importanti per la salute umana, quali brucellosi, tubercolosi, trichinellosi ed echinococcosi, nonché su toxoplasmosi, rabbia, Coxiella burnetii (febbre Q) e tularemia.

Conclusioni

In conclusione l’esperienza al BTSF è stata davvero interessante sia per l’opportunità di arricchire ed ampliare le conoscenze che per l’occasione di confronto e condivisione di esperienze professionali con colleghi provenienti da diversi stati Membri. 

Ho colto questa possibilità come uno spunto di crescita formativo e personale, ho acquisito una maggiore percezione e consapevolezza della circolarità e della interconnessione dei vari sistemi e meccanismi che creano e sostengono la salute globale.

La salute pubblica dipende direttamente e reciprocamente dalla salute animale, la quale è strettamente collegata e dipendente dallo stato di benessere degli animali stessi, dalle misure di biosicurezza degli allevamenti e dall’ambiente in cui gli animali vivono.

Allo stesso modo la salute animale dipende direttamente dall’ambiente da cui provengono i loro alimenti, dalla mano dell’uomo che li alimenta e li accudisce e dalla tutela della biodiversità del territorio, la quale garantisce agli animali alimenti qualitativamente sani.

Le divisioni in aree funzionali perdono di senso giorno dopo giorno di fronte alle strette connessioni, alla circolarità e influenza reciproca che i hanno uno con l’altro l’uomo l’ambiente e gli animali.

 

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Do you have appetite for change?

 

 

AUTORE: Dott.ssa Arianna Scola

 

 

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Categorie: Sanità animale
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