Passeggiando sulla spiaggia di Fermo, soprattutto in estate, nel tratto della zona di Casabianca, potreste avere la fortuna di vedere aggirarsi velocemente tra le dune, con le sue “grandi” zampette grigio scuro, un piccolo e tozzo uccellino, di colore grigio chiaro sul dorso e bianco sull’addome, con lunghe macchie nere ai lati del petto, con una testolina tonda, occhi grandi e becco sottile, con una buffa mascherina nera tratteggiata da bande scure sotto la fronte e dietro agli occhi: è il Fratino.
Si tratta di una specie avicola in via di estinzione, il cui nome scientifico, piuttosto altisonante è Charadrius alexandrinus. È un piccolo limicolo, ossia una specie avicola che trova il suo habitat naturale in ambienti umidi con acqua bassa, dove si nutre principalmente di insetti, molluschi, crostacei e vermi che ingurgita camminando a testa bassa e becco aperto, oppure stanandoli scavando con le sue scure zampette.
Specie diffusa in Nord America, isole dell’America Centrale, Asia, Africa del Nord ed Europa, deriva il suo nome dal leggendario Caradrio, uccello bianco che per gli antichi greci usava frequentare solo giardini reali. Platone parla di questo uccello come di un animale ingordo, simbolo di riferimento per paragonare uomini alla continua ricerca del piacere. Ma al Caradrio venivano attribuiti anche poteri magici di guarigione: in grado di assorbire tutte le cattive influenze portandole verso il sole per bruciarle, guariva gli uomini anche da malattie mortali.
Questo piccolo uccello, di soli 15-17 cm e dal peso di 40-60 grammi, benché dall’aspetto indifeso, si trasforma in un guerriero per difendere il proprio nido e la prole. Entrambi i sessi difendono attivamente il proprio territorio inseguendo e lottando contro gli intrusi. È in grado di attuare vere e proprie strategie di difesa dei suoi piccoli, come l’allontanarsi dal nido quando si avvicina un predatore, facendo da esca attirandone l’attenzione abbassando la coda e battendo le ali fingendosi ferito.
Se un predatore si avvicina al nido mentre sono lontani, gli adulti avvisano la prole emettendo dei richiami a cui i più piccoli rispondono rannicchiandosi nel nido rimanendo immobili mentre i pulcini più grandi raggiungono i genitori. Questa attività impegna molto gli adulti, giacché la prole nasce molto precoce e con tendenze nidifughe.
La nidificazione avviene preferibilmente su terreno asciutto o sabbioso vicino all’acqua. Qui il maschio scava diverse buche lasciando alla femmina la scelta di quella che preferisce, che lui poi rinforzerà con piccoli ciottoli e frammenti di conchiglie. Nel nido la femmina depone in genere tre uova custodite di giorno dalla femmina e di notte dal maschio. Dopo 26-32 giorni, le uova si schiudono ed i piccoli nascono tra giugno e luglio. Animale migratorio in continente, in Italia è nidificante, migratore regolare e svernante.
Solitario e territoriale durante il periodo della riproduzione, tende invece ad essere socievole, costituendo veri e propri stormi di anche 300 capi, durante la stagione invernale.
Il fratino è il simbolo dello stretto legame tra le abitudini dell’uomo e i delicati equilibri della biodiversità, la sua presenza è il segnale dello stato di salute di un ambiente marino e di una spiaggia correttamente tutelata e conservata.
In questa ottica encomiabile è la città di Fermo in cui da anni i sindaci che si susseguono emettono una Ordinanza (l’ultima del 21/02/2020 n. 15) con oggetto “Tutela della specie Fratino (Charadrius alexandrinus) presente nel litorale di Fermo – Anno 2020”.
Con detta Ordinanza ci si prefigge di tutelare l’habitat di questo animaletto, tramite l’obbligo di rispettare taluni comportamenti sul tratto di spiaggia fermana dove da anni il Fratino nidifica.
Sussiste quindi, dal 21 febbraio al 30 luglio, l’obbligo di: non lasciare liberi cani, di non attraversare la zona a cavallo o con altri mezzi di locomozione, di non approdare con imbarcazioni a riva, di non sorvolare l’area a bassa quota con qualsiasi dispositivo, di non usare dispositivi di amplificazione sonora, di tenere il tratto di spiaggia pulito da tronchi e rami di alberi, di vietare manifestazioni pubbliche di qualsiasi tipo, di accedere alle apposite recinzioni apposte a difesa dei nidi.
Per tutto l’anno vige invece il divieto di danneggiare in qualsiasi modo la vegetazione, necessaria alla sopravvivenza del Fratino.
Qualora si rinvengano nidi al di fuori delle aree recintate per protezione, deve farne immediata comunicazione agli organi di polizia.
Dunque la tutela di questo prezioso animale spetta a tutti i cittadini, ancor più che per evitare sanzioni per la non ottemperanza alle ordinanze sindacali, per salvare una specie animale che arricchisce il nostro territorio di qualcosa di speciale che rischia di scomparire così come già accaduto per tante specie animali e vegetali. E poi, in un momento in cui il Coronavirus mette a rischio la salute di così tante persone, se fosse vera la credenza sui poteri magici di questo piccolo uccello in grado di far sciogliere al sole le malattie che affliggono l’uomo, salvandoci dalle epidemie? …..Nel dubbio iniziamo noi a salvare il Fratino proteggendo il suo ed il nostro ambiente.
Bibliografia:
Ringraziamenti: si ringraziano Vincenzo Iacovoni e Giacomo Salomone per aver acconsentito a pubblicare le loro foto
Autore: Dott.ssa Pina De Curtis
AV4 - Fermo