La Nutria (Myocastor coypus) è un roditore di media taglia tipico di ambienti acquatici, originario del Sud America ed importato in Italia nei primi del 1900 a scopo di allevamento commerciale per la produzione di pellicce. Successivamente, a seguito di fughe o immissioni, si è avuta la naturalizzazione di nuclei popolativi auto riproduttivi con graduale espansione dell' areale distributivo e crescita demografica della specie su estese porzioni del territorio italiano.
Nei contesti più idonei il roditore ha presto raggiunto consistenze localmente elevate favorito in ciò dall'adattabilità ambientale, dall'elevato potenziale biotico e dalla mancanza di competitori naturali presenti invece nelle aree d' origine.
La Nutria infatti, come tutti i roditori, dispone di un elevato tasso riproduttivo che si manifesta con parti numerosi e distribuiti nel corso dell'intera annualità, fatti salvi i mesi più rigidi alle latitudini più elevate. Possiede una buona capacità dispersiva, soprattutto in presenza di un fitto reticolo idrografico naturale e/o artificiale. Inoltre l'indole criptica e crepuscolare propria della specie determina una sostanziale differenza tra la densità reale del roditore e quella percepita.
La Convenzione di Rio sulla diversità biologica (1992) recepita dalla Comunità Europea (Decisione del Consiglio 93/626/CEE) vieta di introdurre specie alloctone o se del caso ne chiede il controllo o l' eliminazione se minacciano gli ecosistemi, gli Habitat o le specie (Allegato A, Art. 8 - h).
La Raccomandazione del Consiglio d'Europa n. 77/1999 include la nutria tra le specie alloctone invasive che causano impatti rilevanti alla biodiversità e chiama i Paesi membri del Consiglio d'Europa a eradicare, ove possibile, tale specie.
Con l'entrata in vigore del Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, si impone agli Stati membri l'eradicazione rapida o il controllo di tale specie e con il Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 della Commissione Europea, viene adottato un elenco di specie esotiche invasive di rilevanza unionale.
A livello nazionale solo con la Legge n. 116/2014 "...la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea" ed in particolare all'art. 11, comma 11 bis, le nutrie, al pari di talpe, ratti, topi propriamente detti e arvicole, sono state escluse dalla fauna selvatica oggetto della Legge 157/1992 modificando in tal senso l'art.2, comma 2.
Si è quindi potuto procedere all'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) n. 1143/2014 tramite il Decreto Legislativo n. 230/2017, che introduce sanzioni ed individua competenze con particolare riferimento a Regioni e Province Autonome.
Seguendo le linee guida su principali azioni e tecniche di intervento contenute in un primo Piano di Gestione Nazionale della Nutria predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela e del Territorio e del Mare ed ISPRA, e considerando l'impatto sulla biocenosi, danni alle produzioni agricole, rischi idraulici e non ultimi gli aspetti sanitari legati alla salute pubblica potenzialmente causati dalla Nutria, la Regione Marche ha predisposto con successiva approvazione il Piano di controllo regionale per il controllo con finalità eradicativa della Nutria (Myocastor coypus) di durata quinquiennale (2019-2024).
Autore: Dott.ssa Moira Mattioni