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EMA pubblica il NONO RAPPORTO ESVAC su consumo di ANTIMICROBICI VETERINARI

  • 16 ottobre 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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EMA pubblica il NONO RAPPORTO ESVAC su consumo di ANTIMICROBICI VETERINARI

L'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha pubblicato il nono rapporto ESVAC sul consumo degli antimicrobici veterinari nel 2017

Trend dal 2010 al 2017

Vendita antimicrobici veterinari in Europa

L’antimicrobico resistenza è un grave ed attuale problema per la salvaguardia della salute pubblica e a livello mondiale, tutte le parti interessate, stanno cercando di limitarne l’aumento con ogni mezzo possibile. Anche la medicina veterinaria è chiamata in causa in questa importante lotta ed il nono rapporto ESVAC (Sorveglianza europea del consumo di antimicrobici veterinari), pubblicato dall’EMA, l’Agenzia Europea dei Medicinali, sul consumo di farmaci antimicrobici veterinari, indica che tutti gli sforzi intrapresi non risultano vani.

Infatti, il rapporto mostra come le vendite complessive di antibiotici veterinari in Europa, tra il 2011 ed il 2017, sono diminuite di oltre il 32%. In particolare, due delle classi di antibiotici di importanza fondamentale per la medicina umana sono state utilizzate meno negli animali: le polimixine sono scese al 66% e le cefalosporine di 3a e 4a generazione, le cui vendite sono diminuite di oltre il 20%. Queste classi includono antibiotici considerati “critici” per la medicina umana, in quanto utilizzati per trattare gravi infezioni causate da batteri resistenti alla maggior parte dei trattamenti.

Nonostante la diminuzione del calo complessivo delle vendite l'Italia resta comunque uno degli Stati membri con il maggior consumo di antimicrobici veterinari. Trend di consumi periodo 2010 - 2017

Il rapporto, parte del progetto di sorveglianza europea del consumo di antimicrobici veterinari (ESVAC), presenta dati provenienti da 31 paesi dello Spazio economico europeo e dalla Svizzera che hanno fornito volontariamente informazioni sulle vendite o le prescrizioni di antibiotici veterinari per il 2017. La partecipazione al progetto, afferma l’EMA, è cresciuta sostanzialmente, da nove paesi nel 2010, anno di avvio del progetto, a 31 paesi nel 2019. Ciò dimostra un chiaro impegno dei paesi europei a promuovere un uso responsabile degli antibiotici negli animali.

La riduzione delle vendite è il risultato degli sforzi congiunti di tutti gli operatori del settore zootecnico, dai medici veterinari agli allevatori ed altri attori del settore, grazie anche a campagne nazionali per l’uso prudente degli antibiotici negli animali, limitazioni nell’uso di alcuni antibiotici nella specie animale ed altre azioni contenute nel piano d’azione dell’UE per la salute contro la resistenza antimicrobica, guidato dalla Commissione europea.

L’EMA, visti gli ottimi risultati fino ad ora raggiunti, incoraggia tutti i Paesi membri dell’Unione Europea a proseguire le proprie strategie nazionali sull’uso responsabile degli antibiotici in veterinaria e a mantenere alta l’attenzione nella lotta all’antibiotico resistenza.

 

Autori: Dott. Alessandro Baiguini e Dott.ssa Moira Mattioni

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