Esistono al mondo più di 250 tossinfezioni alimentari e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una persona su 10 si ammala dopo aver mangiato cibo contaminato.
La listeriosi è una malattia batterica, prevalentemente di origine alimentare, causata da Listeria monocytogenes che, a differenza di altri microrganismi trasmessi con gli alimenti, oltre a provocare forme gastrointestinali, dà luogo a manifestazioni di tipo invasivo, come meningite, aborto, setticemia e morte. Il lungo periodo d’incubazione delle forme invasive, anche superiore ai 30 giorni, è un fattore che ostacola le indagini epidemiologiche.
Sebbene l’incidenza di listeriosi sia limitata, ciò che rende temibile questa patologia è l’elevato tasso di mortalità (20-30%) e di ospedalizzaione (>90%), associati alla gravità della sintomatologia. Si sta rivelando sempre più un importante problema di Sanità Pubblica e di Sicurezza Alimentare che desta preoccupazione, in quanto ha un notevole impatto sanitario nelle categorie più fragili della popolazione, quali bambini, anziani, donne in gravidanza e soggetti sottoposti a trattamento con farmaci immunosoppressivi, come terapie antitumorali, purtroppo in costante crescita.
Listeria monocytogenes è un batterio ubiquitario, definito geofilo, poiché caratterizzato da una spiccata resistenza nell’ambiente che rende estremamente difficile la sua radicale eliminazione. È in grado di resistere a molteplici condizioni ambientali sfavorevoli, di contaminare le materie prime (latte, carne, pesce, frutta e verdura) e permanere nei prodotti lavorati e trasformati, rappresentando un costante rischio per il consumatore e un punto critico per l’industria alimentare. La rapida espansione nel mercato di alimenti ready to eat a lunga vita commerciale (alimenti in cui il batterio trova le migliori condizioni di sviluppo) e la continua domanda da parte dei consumatori sono divenuti oggetto di crescente attenzione in ambito di sicurezza alimentare, in quanto rappresentano una tipologia di prodotti responsabili di casi epidemici di listeriosi umana.
L’obiettivo del presente studio è quello di far conoscere Listeria monocytogenes come batterio, come agente eziologico di malattia nell’uomo e negli animali e come fonte di contaminazione alimentare.
Nella regione Marche, nel periodo compreso tra il 2015 e 2016, si è verificato un focolaio di listeriosi umana che ha colpito 37 individui, con tre decessi. Le attività di controllo ufficiale, attraverso l’esecuzione di complesse procedure e la collaborazione tra le diverse Istituzioni pubbliche, preposte alla prevenzione delle malattie a trasmissione alimentare, hanno permesso di rilevare un cluster di listeriosi umana associato al consumo di alimenti contaminati e di identificare la fonte d’infezione, che metteva a rischio le categorie più fragili dei consumatori.
Leggi la tesi di laurea di Chiara Zizi