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EVOLUZIONE DELL’ALLEVAMENTO DEL POLLO DA CARNE E RIPERCUSSIONI SUI CONTROLLI UFFICIALI

  • 22 novembre 2021
  • Autore: Redazione VeSA
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La Regione Marche si colloca al sesto posto a livello nazionale per il numero di allevamenti di polli da carne (154), dietro al Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Molise. L’Area Vasta 2, con 71 allevamenti, conta sul proprio territorio il 46% degli allevamenti marchigiani e in questi centri vengono allevati il 66% di broiler. Gli allevamenti presenti in AV2 sono per  il 77.4% convenzionali,  il 15.5% biologici e 7.1% con sistemi alternativi.       

Anche nel territorio regionale l’allevamento del pollo, negli ultimi 50 anni, ha conosciuto uno sviluppo impressionante, rappresentando sicuramente uno dei settori che si è evoluto maggiormente fino al raggiungimento di una filiera totalmente integrata (allevamenti, mangimifici, macellazione e distribuzione).

L’allevamento da tradizionale, con l’utilizzo di razze prettamente locali si è trasformato in intensivo, con l’utilizzo di razze selezionate geneticamente e destinate a raggiungere elevati pesi alla macellazione in tempi sempre più brevi con ottime performance di crescita.

Attualmente gli allevamenti di polli da carne sono o di proprietà o con contratti di soccida dove il soccidante decide la razza dei polli, l’alimentazione, i tempi e pesi di macellazione, l’assistenza tecnica e veterinaria mentre sono in capo invece all’allevatore gli aspetti gestionali, la cura delle attrezzature, la fornitura di acqua, energia e manodopera. Oggi gli allevamenti intensivi di polli da carne sono il frutto di un lungo lavoro di selezione genetica, affinamento della tecnologia alimentare e perfezionamento delle strutture e dei parametri ambientali.

Oltre agli allevamenti intensivi che contano al loro interno anche decine di capannoni e centinaia di migliaia di animali, sono sempre più diffusi anche quelli biologici, disciplinati dal Regolamento CE n. 889/2008 e quelli con metodi alternativi, previsti dal Regolamento CE n. 543/2008 (es. rurale all’aperto, estensivo al coperto, all’aperto, rurale in libertà).

Se a livello nazionale gli allevamenti di broiler sono per l’84% convenzionali, l’1.3% con metodi alternativi e il 14.7% biologici, nelle Marche sono il 67.5% convenzionali, il 13.7% con sistemi alternativi e il 18.8% biologici. Le Marche pertanto contano, rispetto alla media nazionale, meno allevamenti intensivi a favore di quelli biologici o con metodi alternativi. La diffusione di questi ultimi è senz’altro giustificata anche dalla maggiore attenzione del consumatore alle tecniche di allevamento, in particolare all’alimentazione fornita, all’uso dei medicinali e al rispetto del benessere animale.

Per quanto concerne quest’ultimo aspetto, la normativa di riferimento nell’allevamento del pollo da carne è rappresentata dal D.lgs. 146/2001, dal D.lgs. 181/2010 e dal Decreto del Ministero della Salute 4 febbraio 2013. Si precisa che gli allevamenti biologici e con sistemi alternativi non rientrano nell’ambito di applicazione del D.lgs. 181/2010 ma devono comunque rispettare i principi generali del D.lgs. 146/2001.

In campo il controllo del benessere animale passa attraverso la verifica degli indicatori basati sugli animali (stato sanitario, segni di diarrea, sintomi respiratori, lesioni plantari, traumatismi, tasso di mortalità), basati sull’ambiente (parametri ambientali quali T/U.R./NH3/CO2, presenza di sistemi di allarme, qualità della lettiera, livello di rumore, idoneità delle mangiatoie e abbeveratoi, quantità e tempi di illuminazione ecc.), oppure basati sul management aziendale (formazione del personale, procedure di pulizia/disinfezione/derattizzazione, alimentazione, utilizzo di coccidiostatici e medicinali, densità animale, esecuzione di mutilazioni come troncatura del becco o castrazione ecc.).

I servizi I.A.P.Z. effettuano ogni anno i controlli ufficiali per la verifica del rispetto del benessere animale, in base ai criteri del Piano Nazionale Benessere Animale (PNBA) che fissa per il pollo da carne, il target di almeno il 10% delle aziende con consistenze superiori a 500 capi da ispezionare per l' 80% secondo il rischio e per il 20% secondo il criterio random. Alle ispezioni programmate si aggiungono anche i controlli in allevamento effettuati a seguito delle segnalazioni di scarso benessere animale al mattatoio ai sensi del D.M.  4 febbraio 2013  e della nota DGSAF 10365 del 28/04/2016. Nello specifico, la normativa impone che la deroga ad allevare a densità superiori a 33 kg/m2 venga revocata per singolo capannone a seguito di tre comunicazioni provenienti dall’impianto di macellazione, senza un riferimento temporale.

Per quanto concerne la farmacosorveglianza, i controlli negli allevamenti di polli da carne vengono effettuati con le medesime frequenze del PNBA e prevedono la verifica delle ricette veterinarie elettroniche (REV), del registro dei trattamenti elettronico o cartaceo fino al 28/01/2022, della documentazione d’acquisto dei medicinali, della corretta conservazione di eventuali rimanenze, del rispetto dei periodi di sospensione, dell’uso di coccidiostatici o fitoterapici, dei piani vaccinali eseguiti in incubatoio ecc. Particolare attenzione in questa specie animale ove i trattamenti terapeutici avvengono sempre tramite la medicazione dell’acqua di abbeverata è rivolta all’uso prudente e responsabile degli antimicrobici al fine di scongiurare il temuto fenomeno dell’antimicrobicoresistenza (AMR), tramite una puntuale diagnosi di laboratorio, eventuali antibiogrammi e soprattutto attraverso l’applicazione di elevati standard igienico sanitari e di benessere animale. A tal riguardo, si sottolinea come la puntuale applicazione delle norme di benessere e biosicurezza abbia reso possibile il quasi totale abbandono dell’utilizzo di antibiotici grazie all’adesione ai programmi di allevamento “antibiotic free”.

Infine, durante l’accesso annuale che i Servizi I.A.P.Z. effettuano in tutti gli allevamenti di broiler viene verificata la corretta applicazione delle misure di biosicurezza ai sensi dell’O.M. 26/08/2005 e successive modifiche ed integrazioni. Infatti, seppur la Regione Marche sia classificata a basso rischio, alla luce anche degli ultimi focolai di influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità identificati nel mese di ottobre in allevamenti del nord Italia,  risulta di fondamentale importanza il rafforzamento delle suddette misure volte ad evitare l’introduzione e la circolazione virale nella popolazione avicola domestica. Inoltre, è ormai noto che il rispetto della biosicurezza è strettamente correlato non solo alla salute animale ma anche alla produzione e alla riduzione dell’uso di medicinali veterinari. Nell’ambito del controllo di biosicurezza il personale veterinario deve prestare particolare attenzione a:

  • barriere fisiche (cancelli, sbarre, dogane danesi nei capannoni);
  • sistemi di disinfezioni all’ingresso;
  • procedure adottate nelle fasi di ingresso e uscita di animali (sfoltimento e svuotamento del capannone) o ingresso visitatori/personale/ditte di derattizzazione/ manutenzione ecc.;
  • rimozione degli animali morti se effettuata durante il ciclo e non al di fuori dell’area di allevamento;
  • carico interno dei silos;
  • potenziale contatto con uccelli/roditori/selvatici;
  • adeguato stoccaggio dei materiali d’uso e lettiera;
  • gestione sanitaria degli animali;
  • operazioni di pulizia e disinfezione dei capannoni e manutenzione delle aree circostanti;
  • rispetto del vuoto biologico e sanitario;
  • igiene del personale (cambio calzari/scarpe tra i vari capannoni – utilizzo zona filtro ecc.) e formazione del personale.

 

Vista la peculiarità dell’allevamento del pollo da carne, i controlli ufficiali tengono sempre conto, inevitabilmente, di questi tre aspetti che risultano strettamente correlati tra loro: biosicurezza, benessere animale e uso di medicinali veterinari. Ad oggi devono essere obbligatoriamente registrati i controlli ufficiali di benessere animale e di farmacosorveglianza rispettivamente nell’applicativo controlli del portale VETINFO e nel sistema ClassyFarm; tale registrazione restituisce ai Servizi veterinari preziose informazioni rielaborate in termini di analisi del rischio, che rappresenta l’elemento essenziale nella pianificazione dei controlli ufficiali. A breve sarà probabilmente elaborata dal Ministero della Salute e dal CReNBA anche una check list nazionale per la biosicurezza degli avicoli e prevista la registrazione dei controlli in ClassyFarm.

In conclusione, lo sviluppo che questa filiera di allevamento ha avuto e continua ad avere nella nostra Regione rappresenta da un lato un’opportunità di crescita anche per il Servizio veterinario locale, dall’altro si traduce nella necessità di un costante aggiornamento sulla normativa e sulle tecniche di allevamento, in continua evoluzione. A tal riguardo il personale del Servizio IAPZ dell’AV2 partecipa periodicamente a degli incontri interni al fine di standardizzare le tecniche del controllo ufficiale anche in relazione all’uso degli applicativi informatici disponibili, nonché condividere eventuali problematiche riscontrate in campo. Infine nell’ottica di continuo aggiornamento sulla filiera del pollo da carne è stato organizzato alla  fine del 2020  un corso di miglioramento destinato a tutto il Servizio di 14 ore in modalità fad.

 

Area Vasta

Numero di allevamenti

Capacità massima

1

3

1.830

2

71

4.937.357

3

49

1.219.396

4

16

434.950

5

15

879.072

Totale

154

7.472.605

             Dati estrapolati dalla Banca Dati Avicola - Report –– anno 2020

 

 

 

Media nazionale

Media Regione Marche

Media AV2

Convenzionale

84%

67.5%

77.4%

Metodi alternativi

1.3%

13.7%

7.1%

Biologici

14.7%

18.8%

15.5%

Dati estrapolati dalla Banca Dati Avicola - Report –– anno 2020

 

AUTORE: DR.SSA CLAUDIA GRILLI

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