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Fitosanitari: relazioni della Commissione Europea e necessità di miglioramenti

  • 28 luglio 2017
  • Autore: Redazione VeSA
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La Commissione Europea ha pubblicato, pochi giorni fa, due relazioni riguardanti i prodotti fitosanitari.

I fitosanitari sono sostanze che vengono utilizzate per mantenere in buona salute le colture e impedire che vengano distrutte da malattie e infestazioni. Fanno quindi parte di questa categoria: erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi, fitoregolatori e repellenti. I prodotti fitosanitari contengono almeno una sostanza attiva; tali sostanze possono essere sostanze chimiche oppure microrganismi, inclusi i virus, che permettono al prodotto di svolgere la sua azione. Anche se il termine “pesticidi” viene spesso usato come sinonimo di prodotti fitosanitari è in realtà un termine più ampio che comprende anche prodotti come i biocidi, che non sono destinati all’uso su piante ma servono a debellare organismi nocivi e portatori di malattie come insetti, ratti e topi.

 

La prima relazione fornisce un riepilogo sull'esito di audit effettuati negli Stati membri nel 2016 e nel 2017 dalla Direzione Generale della Commissione per la Salute e la Sicurezza Alimentare per valutare i sistemi in vigore per l'autorizzazione dei prodotti fitosanitari.

Queste sostanze sono rigorosamente regolamentate dalla legislazione dell'UE al fine di garantire un elevato livello di protezione sia della salute umana che degli animali e dell'ambiente. Una volta che una sostanza attiva è stata approvata a livello dell'UE, l'autorizzazione per i singoli pesticidi può essere concessa da uno Stato membro solo dopo una valutazione dettagliata e completa che copre una gamma di settori diversi come l'esposizione dell'operatore, la tossicologia, il destino ambientale, l'ecotossicologia e l'efficacia.

La normativa stabilisce quindi un sistema di autorizzazione territoriale per ottimizzare tale processo di valutazione.

La relazione evidenzia però che la maggior parte degli Stati membri non utilizza questo sistema di autorizzazione e non rispetta molti dei termini stabiliti dalla legislazione.

Di conseguenza, si hanno minori mezzi di controllo dei parassiti per i coltivatori e anche la rivalutazione dei prodotti fitosanitari già in commercio, alla luce delle nuove conoscenze scientifiche e tecniche, avviene troppo lentamente.

Infine, i ritardi nell'elaborazione delle richieste di autorizzazione portano a volte ad autorizzazioni di emergenza concesse dagli Stati membri, senza effettuare una valutazione completa.

Tutte queste condizioni possono compromettere la garanzia di un buon livello di protezione per la salute dell’uomo, degli animali e dell'ambiente.

Una delle cause di queste problematiche riscontrate è che fra gli Stati membri non c’è cooperazione e condivisione del lavoro e delle valutazioni già effettuate da altri Stati membri.

La relazione identifica anche buone pratiche come ad esempio le applicazioni di monitoraggio rapido per i prodotti a basso rischio e non chimici per la protezione delle piante e la priorità delle autorizzazioni per i prodotti fitosanitari sulle colture minori.

La seconda relazione fornisce un riepilogo sull'esito di audit effettuati negli Stati membri dalla Direzione Generale della Commissione per la Salute e la Sicurezza Alimentare sui controlli ufficiali relativi alla commercializzazione e all'uso dei prodotti fitosanitari nel 2015 e 2016.

In particolare risulta che i controlli sui dettaglianti e sugli utilizzatori sono soddisfacenti mentre ci sono notevoli carenze nel controllo nella fase di commercializzazione (i rischi specifici associati agli importatori, ai produttori e ai riassemblaggi di tali prodotti non sono sufficientemente considerati nella progettazione dei controlli nazionali) con il rischio che i prodotti reali immessi sul mercato non rispettino le severe condizioni della loro autorizzazione.

Inoltre è stato evidenziato che la maggior parte degli Stati membri non esegue controlli sui prodotti fitosanitari autorizzati in altri Stati membri o in paesi non dell'Unione europea con conseguente rischio di immissione sul mercato di prodotti non conformi.

In tutti gli Stati membri sono stati avviati programmi per un uso sostenibile dei pesticidi, programmi di formazione degli operatori e sistemi di collaudo degli spruzzatori. Inoltre sono state ridotte in maniera significativa le aree trattate con prodotti fitosanitari da spruzzatura aerea.

In conclusione, i validi sistemi di controllo sugli utenti, accompagnati dai progressi compiuti nell'ambito dell'uso sostenibile, garantiscono ai consumatori l'utilizzo responsabile dei prodotti fitosanitari. Tuttavia, il mancato o inadeguato controllo a monte, nelle fasi di produzione e di commercializzazione, compromette il sistema per garantire la massima sicurezza per l’uomo, gli animali e l’ambiente.

Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola

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