
Lacrymaria velutina (Persoon:Fries) Konrad & Maublanc
Sin.: Psathyrella lacrymabunda (Bull.:Fr)Moser
Classe: Basidiomycetes
Ordine: Agaricales
Famiglia: Coprinaceae
Genere: Lacrymaria
Cappello: prima emisferico poi convesso, con largo umbone arrotondato, di colore beige, nocciola, bruno scuro, a seconda degli stadi di crescita, fino a diventare quasi nero a maturità avanzata. La cuticola si presenta fibrillosa, con un aspetto feltrato, peloso, quasi vellutato nel fungo giovane, da cui prende il nome di “velutina”. Il margine presenta tracce di velo bianco che gli conferiscono un aspetto frangiato.
Lamelle: abbastanza fitte, adnato-smarginate, di colore bruno poi nere con il filo di colore bianco (per la presenza di numerosi cheilocistidi che sono cellule sterili), emettenti goccioline che “concentrano le spore” e a maturità si seccano lasciando macchie nerastre.
Gambo: abbastanza lungo, cilindrico, di colore beige-nocciola, ricoperto su tutta la superficie da bande fioccose di fibrille concolori; munito di un velo cortiniforme nel fungo giovane che poi lascia resti lungo il gambo che si colorano di nero per il deposito delle spore.
Carne: fragile, esigua, brunastra-giallastra, odore fungino, sapore mite.
Glossario
Microscopia: polvere sporale bruno-nera, spore di forma caratteristica, da ovoidali a citriformi, verrucose e con evidente poro germinativo, dimensioni 9-11 x 5,5-6,5 micron.
Habitat: cresce lungo i sentieri, giardini, campi, abbastanza diffusa, dall’estate all’autunno, a gruppi di numerosi esemplari.
Commestibilità: commestibile.
Osservazioni: ha un aspetto non molto invitante per il consumo. Si riconosce per le sue lamelle che portano spesso delle goccioline, come se fossero piccole lacrime, da cui deriva appunto il nome, il gambo zebrato, la sporata nera.
Bibliografia:
- Guida alla determinazione dei funghi – vol. 1°- Meinhard Moser
- I funghi dal vero – vol. 1° - Bruno Cetto
- Funghi – Velenosi e commestibili – Manuale macro-microscopico delle principali specie – Mirko Illice, Oscar Tani, Adler Zuccherelli
Autore: Dr.ssa Marta Falasconi