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Intossicazione alimentare da ingestione di alcaloidi del tropano : esperienza del servizio IAN AST FERMO

  • 12 novembre 2024
  • Autore: Redazione VeSA
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 Gli alcaloidi del tropano sono composti naturali prodotti dal metabolismo secondario delle piante appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, delle Erythroxylaceae e delle Convolvulaceae. Nella famiglia delle Solanacee si contano oltre 100 generi e più di 2000 specie di piante, comprese  piante importanti per l'alimentazione umana (patate, melanzane, pomodori, peperoni, e peperoncini),  piante da cui si ricavano droghe farmaceutiche (es. la belladonna), e  piante velenose (es. la datura). Le piante maggiormente coinvolte nella contaminazione da AT sono quelle appartenenti al genere Datura (es. Datura stramonio) e alcune piante dei generi Brugmansia e Hyoscyamus. Gestire la contaminazione alimentare da AT non è semplice poiché le piante che producono queste molecole tossiche sono ubiquitarie e possono, in maniera accidentale, infestare ogni tipo di coltivazione e raccolto. Per questo gli AT possono essere presenti in un ampio spettro di alimenti a base di cereali (grano saraceno, miglio, sorgo e mais), vegetali (soprattutto quelli in foglia come gli spinaci)1 , legumi, tè e infusi, semi oleaginosi, integratori alimentari, baby food, polline e prodotti dell’alveare.

 Nel mese di Luglio 2024 sono stati segnalati in quattro Regioni italiane ( Abruzzo,Lazio, Marche e Piemonte) diversi  casi clinici, fortunatamente non gravi, con diagnosi di Sindrome Anticolinergica Centrale da  sospetta intossicazione da Mandragora.

 Dalle varie inchieste epidemiologiche svolte è emerso che tutte le persone coinvolte avevano consumato, nelle ore o nei giorni precedenti la comparsa dei sintomi, spinaci pronti a cuocere prodotti per marchi diversi da uno Stabilimento sito nel territorio di competenza del SIAN AST FERMO.

 La contaminazione degli spinaci da Mandragora è stata la prima ipotesi  formulata in quanto le foglie di questa pianta sono molto simili a quelle dello spinacio.

I Lotti coinvolti nell’allerta, partita dalla Regione Abruzzo, sono stati tutti richiamati.

 Il Personale  del SIAN ha effettuato  controlli nello stabilimento e sui campi dove era stato  in parte coltivato lo spinacio,  durante  questi controlli il personale della Ditta addetto alla fase di cernita, ha isolato    una piantina in fiore che un TdP, micologo esperto in piante spontanee, ha riconosciuto come DATURA STRAMONIUM nota comunemente come “erba del diavolo” o “ stramonio”., il Lotto di spinaci sottoposto a lavorazione non  era stato coltivato nella Nostra Regione; infatti la  pianta di Stramonio , assente nei  campi da noi controllati, è stata invece trovata dall’agronomo della Ditta in altri campi.

 La Ditta ha provveduto, in autocontrollo, immediatamente alla distruzione di tutte le partite di spinaci presenti ancora nello stabilimento e al  ritiro/richiamo di tutti il lotti commercializzati.

In accordo con  l’I.S.S.,  la piantina rinvenuta è stata inviata  al Laboratorio di riferimento

 ( IZSUM sede di Bologna), per il riconoscimento  genomico e  il dosaggio di atropina e di scopolamina.

Gli alcaloidi presenti nella pianta Datura Stramonio, in particolare l’atropina e la scopolamina,  sono potenti tossine che agiscono sul sistema nervoso centrale e periferico interferendo con i neurotrasmettitori, in particolare con l’acetilcolina, provocando sintomi gravi entro poche ore come: alluccinazioni , deliri, midriasi, secchezza delle fauci, confusione mentale, tachicardia, febbre, convulsioni e coma, già a basso dosaggio, gli alcaloidi tropanici hanno effetti sulla frequenza cardiaca e sul sistema nervoso centrale, causando sintomi come stordimento, mal di testa o nausea. La contaminazione dei vegetali destinati all’alimentazione umana, da parte di piante  produttrici di alcaloidi, può essere  dovuta all’infestazione dei campi  durante la coltivazione   e/o  al momento del raccolto.  Pertanto, il prodotto finale può risultare miscelato con parti delle piante tossiche, arrivando facilmente al consumatore finale. I soggetti più a rischio risultano essere principalmente i bambini, che presentano una suscettibilità particolare agli alcaloidi tropanici e dato il consumo frequente di cereali, soprattutto per la prima colazione, sono maggiormente esposti.

 Pertanto è importante valutare  il manuale e le procedure  di autocontrollo delle aziende produttrici di alimenti confezionati ( IV gamma) e  l’applicazione delle buone pratiche nella produzione primaria  in relazione alla corretta gestione del rischio per la salute di eventuali contaminazioni di alimenti con specie vegetali che possono avere azione tossica sull’uomo, come  il monitoraggio della presenza delle erbe infestanti nei campi coltivati,   il controllo delle materie prime (provenienza….) e  delle varie fasi di produzione.

Linea Guida  del Ministero della Salute 26 settembre 2023  "Indirizzi operativi nei casi di intossicazione alimentare acuta da ingestione di alcaloidi del tropano".

 

 

Dott..ssa Rossana Anna Belfiglio

TdP Federica Fortunati  

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