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LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO IN SICUREZZA ALIMENTARE NELLA FILIERA SUINICOLA: UN CONTRIBUTO PRATICO NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO

  • 5 novembre 2018
  • Autore: Redazione VeSA
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Analisi del contesto

Il Servizio Veterinario di Sanità Animale è lo strumento operativo per garantire la sicurezza alimentare a livello di produzione primaria mediante l’applicazione di un sistema ufficiale di controllo e di sorveglianza della salute degli animali produttori di alimenti anche al fine di tutelare la salute collettiva.

Per quanto riguarda il contesto d’azione sul territorio della Provincia di Ascoli Piceno, la filiera suinicola è articolata in 2.854 allevamenti distribuiti su 33 comuni, per un totale di 15.754 capi censiti al 31.12.2017. Di questi, 35 allevamenti sono da riproduzione (30 a ciclo aperto e 5 a ciclo chiuso) mentre 143 sono da produzione da ingrasso di cui 4 ad alto turn-over (allevamenti che per flussi commerciali sono assimilabili alle stalle di sosta). Altra struttura zootecnica sottoposta a controllo veterinario è una stalla di sosta.

In meno del 20% degli allevamenti i suini vivono allo stato semibrado, nei restanti in modo stabulato.

I controlli del Servizio Veterinario di Sanità Animale

Le attività di pertinenza del Servizio Veterinario di Sanità Animale si distinguono in controlli effettuati su segnalazione o d’iniziativa e in controlli programmati. Quest’ultimi sono indicati sul Piano di Programmazione Annuale che si basa su quanto riportato sul Piano Regionale Integrato (PRI) per i controlli in sicurezza alimentare per il periodo 2015-2018.

I controlli ufficiali programmati riguardano 1) il Piano di Sorveglianza della Malattia Vescicolare Suina (MVS); 2) il Piano Nazionale di Controllo della Malattia di Aujeszky; 3) il Piano di Sorveglianza della Peste Suina Classica (PSC); 4) l’Identificazione e la Registrazione.

In base all’OM 12.04.2008, e relative note esplicative, il piano di sorveglianza per MVS prevede differenti tempistiche di controllo a seconda della tipologia produttiva: a cadenza mensile per gli allevamenti da ingrasso ad elevato turn-over; a cadenza semestrale per tutti gli altri allevamenti da ingrasso inclusi nel campione e per gli allevamenti da riproduzione a ciclo aperto; a cadenza annuale per gli allevamenti da riproduzione a ciclo chiuso (Tab). Gli allevamenti da ingrasso sono controllati a campione e nel 2016 una nota regionale ha stabilito per l’AV5 una numerosità campionaria pari a 15 allevamenti. Per l’anno 2018 si è preso a riferimento lo stesso valore considerando che la situazione epidemiologica della malattia sul territorio di competenza è rimasta immutata.

Di norma, non si eseguono campionamenti sugli allevamenti ad uso familiare ovvero coloro che detengono al massimo 4 capi per autoconsumo.

Indicatore

N. Allevamenti da controllare

N. Totale Allevamenti da controllare anno 2018

Allevamenti da ingrasso

(2 volte l’anno su allevamenti a campione)

 

15/semestre

30

Allevamenti da ingrasso ad elevato turn-over (1 volta al mese su tutti gli allevamenti)

 

4/mese

48

Allevamenti da riproduzione a ciclo aperto

(2 volte l’anno su tutti gli allevamenti)

 

30/semestre

60

Allevamenti da riproduzione a ciclo chiuso

(1 volta l’anno su tutti gli allevamenti)

 

5/anno

5

Stalla di sosta  (1 volta la mese)

 

1/mese

12

Tabella: Controlli Piano Sorveglianza MVS

I controlli in azienda sono preceduti da quelli in BDN mentre sul campo si confrontano i dati desunti dalla BDN con quanto indicato sul registro aziendale al fine di verificare l’aggiornamento delle movimentazioni. Sono 14 gli allevatori che hanno optato per la tenuta del registro di stalla direttamente in BDN; per questi, il controllo riguarda solo la corrispondenza tra la consistenza in BDN e la consistenza in allevamento degli animali.

Il campionamento si esegue mediante prelievo di sangue dalla vena giugulare, o per altra via, previo contenimento dei suini da parte dell’allevatore o di un suo operatore; inoltre, nelle stalle di sosta e negli allevamenti ad elevato turn-over si prelevano anche le feci per l’esame virologico. All’interno degli allevamenti sono sottoposti a prelievo un numero a campione di animali in grado di svelare la malattia qualora presente con livelli di prevalenza pari almeno al 5% (ingrassi) o al 10% (riproduzioni), con il 95% di confidenza. I capi prelevati vengono identificati con una marca auricolare numerata al fine del riconoscimento del singolo capo testato.

 

                           

Materiale per campionamento                               Prelievo ematico e marcatura

I controlli del primo semestre sono stati completati mentre sono in corso quelli del secondo semestre. In questo anno, è risultato sieropositivo un suino in 3 diverse aziende ad elevato turn-over  e in un’azienda da ingrasso; pertanto si è proceduto con il sequestro sanitario delle aziende in questione, il blocco delle movimentazioni, la sospensione della qualifica di azienda accreditata, il secondo prelievo a distanza di almeno 7 giorni dal primo, sul capo positivo e su un numero significativo di suini a contatto con lo stesso nonché la visita clinica. Le sieropositività, ad oggi, sono state sempre ascrivibili a singleton reactor pertanto i capi sono stati macellati e le misure restrittive sono state revocate. Il sospetto di singleton reactor si ha quando la singola sieropositività è accompagnata da assenza di segni clinici, nessun caso precedente di malattia nella stessa azienda e nessuna correlazione epidemiologica con un focolaio di MVS. Mentre la conferma relativa ai singleton reactors si ha con la mancanza di sieroconversione nei soggetti a contatto con il capo sieropositivo e l’assenza di incremento del titolo anticorpale in quest’ultimo.

Le attività di controllo per la Malattia di Aujeszky  e per la PSC sono sovrapponibili a quelle per la MVS, salvo per il fatto che il controllo in allevamento si esegue una sola volta nell’arco dell’anno. Riguardo tali malattie, sono state già controllate nel primo semestre su tutti gli allevamenti selezionati e non sono mai state registrate positività e comunque il solo riscontro di sieropositività alla glicoproteina E nei confronti dell’Aujeszky non comporta l’adozione di provvedimenti di polizia veterinaria. Sul territorio di competenza del distretto di San Benedetto del Tronto, nel comune di Montalto delle Marche, c’è un allevamento da riproduzione con qualifica di allevamento indenne da Malattia di Aujeszky. Al fine di mantenere tale stato sanitario, oltre ai controlli ufficiali, vengono eseguiti in autocontrollo prelievi per esami sierologici con cadenza quadrimestrale su 30 capi e sono introdotti suini provenienti da allevamenti di pari qualifica sanitaria e mai provenienti da stalle di sosta, fiere o mercati.

Ulteriore controllo del Servizio Veterinario di Sanità Animale sui suini riguarda la loro identificazione e registrazione in base al Decreto Legislativo n. 200 del 2010, associato o meno al controllo di condizionalità. Il programma annuale riguarda almeno l’1% del totale delle aziende suinicole presenti sul territorio di competenza, scelte sulla base di un’analisi del rischio. Pertanto si eseguono sia controlli fisici sugli animali che documentali e i risultati sono riportati su apposite check-list. Al momento tali controlli sono ancora in corso. Inoltre nel mese di ottobre è stato realizzato un corso di formazione dal titolo Controlli di condizionalità in Sanità Animale: come utilizzare le check-list sull’identificazione, registrazione e rintracciabilità degli animali zootecnici (CGO 6-7-8) rivolto a tecnici e medici veterinari dell’ASUR Marche AAVV. Vi hanno partecipato 11 dirigenti veterinari appartenenti a 4 diverse aree vaste e 8 tecnici della prevenzione.

Nel territorio dell’AV5, un allevamento da riproduzione a ciclo aperto ha fatto richiesta di poter partecipare su base volontaria al piano di accreditamento per Trichinella. Il S.V.  eseguirà i controlli secondo la normativa vigente (Reg. CE 1375/2015). L’operatore alimentare deve rispettare una serie di requisiti e il riconoscimento da parte dell’autorità competente avviene solo a seguito della verifica del soddisfacimento degli stessi.

Tra le attività non programmate vi è stata quella in seguito a segnalazione da parte del SIAOA dell’AV4 di Fermo, di lesioni cutanee riconducibili a Mal Rossino su una carcassa di suino in sede di macellazione e proveniente da un’azienda sita nel territorio del comune di Montefiore dell’Aso. La carcassa è stata sequestrata e smaltita come sottoprodotto di categoria 2; a seguito della notifica da parte del mattatoio, il SSA dell’AV5 ha proceduto al sequestro dell’allevamento e all’applicazione delle misure previste dall’Art. 10 del Regolamento di Polizia Veterinaria n.320/54 oltre ad aver condotto l’indagine epidemiologica. Il caso è stato attribuito al tipico stress post trasporto.

 

Autore: Dott.ssa Maria Gabriella Pistilli

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