La farmacosorveglianza consiste nel controllo sulla vendita, la tenuta delle registrazioni e la somministrazione dei farmaci veterinari destinati a tutte le specie.
Particolare attenzione viene prestata alle sostanze somministrate ad animali destinati alla produzioni di alimenti.
La farmacosorveglianza nell’Area Vasta 4 di Fermo è stata svolta tenendo conto di quanto previsto nelle linee guida emanate dal Ministero della Salute in data 26/01/2012.
Ciò ha portato a controlli più accurati in termini qualitativi, oltreché ad una migliore programmazione del lavoro all’interno della stessa Area Vasta.
L’utilizzo delle check list (C-L), previste nelle succitate linee guida, ha permesso una valutazione oggettiva del rischio delle varie attività connesso alla detenzione e somministrazione di farmaci e/o principi attivi utilizzati nella preparazione di mangimi medicati.
Negli allevamenti come nelle altre strutture dove vengono utilizzati i farmaci veterinari sono altresì previsti controlli con finalità diverse ovvero:
- la verifica della regolare applicazione delle vaccinazioni come previsto nel Piano Nazionale di controllo per la Malattia di Aujeszky,
- un controllo annuale sull’igiene della produzione primaria per gli allevamenti da latte come da Piano Regionale,
- non ultimo il piano per il benessere animale.
Dall’integrazione dei succitati piani e da quanto scaturito dalla valutazione del rischio, derivante dall’utilizzo delle C-L per la farmacosorveglianza nei precedenti anni, è stato possibile definire un piano di controllo dettagliato per l’anno in corso.
I controlli da effettuare per i seguenti settori sono:
- 11 allevamenti di bovini da carne,
- 8 allevamenti di bovini e bufalini da latte

- 10 allevamenti di equini
- 32 allevamenti di ovini da latte
- 22 Ambulatori Veterinari
- 36 allevamenti di volatili
- 1 allevamento di pesci
- 1 allevamento di conigli
- 3 Medici Veterinari con scorta di medicinali veterinari
- 2 Ingrosso farmaci veterinari
Il 98 % dei controlli programmati è stato svolto regolarmente ed ha riguardato le aziende più grandi, il restante 2% è da riferire a incongruenze di anagrafe, oppure a chiusure nell’arco dell’anno.
L’esito dei controlli ha rivelato un livello di rischio medio nella quasi totalità dei casi. Per essi la cadenza dei controlli è biennale.
L’anno 2018, sarà il turno delle aziende di media entità, che avevano già fatto rilevare un rischio medio nei controlli del 2016.
Le evidenze maggiori su cui riflettere sono che un numero elevato di aziende risultate a rischio medio nel 2016 e pertanto da rivedere nel 2018 sono comunque state sottoposte a controllo per altre finalità e la scelta è stata di utilizzare nuovamente le C-L Ministeriali, anche se molto indaginose, così da avere una valutazione del rischio sempre aggiornata.
Va considerato che un grande dispendio di tempo si verifica per la difficoltà di reperire gli allevatori poiché senza preavviso, spesso gli stessi sono impegnati in altri lavori e questo comporta il ritorno in azienda anche per 2 o 3 volte.
Quanto sopra detto, oltre al numero elevato di controlli da fare nelle grosse aziende, porta alla considerazione che le piccole aziende si rischia non vengano viste nei tre anni come previsto dalla normativa vigente.
Volendo confrontare il livello di controllo svolto nelle strutture dell’Area Vasta 4 con quello regionale, bisogna fare riferimento ai dati dell’anno 2016.
Ponendo uguale a 100 il numero di strutture e di controlli regionali, l’Area Vasta n. 4 mostra un elevato livello di controllo in confronto al numero di strutture presenti. Ad es. nell’Area Vasta n. 4, a fronte del 12 % degli allevamenti bovini presenti, è stato svolto il 25 % dei controlli in essi svolti in tutta la regione.
Il seguente grafico ne offre una chiara sintesi.

Autore: Dr.ssa Marisa Trobbiani