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LA PESTE SUINA AFRICANA A PORTATA DEL CITTADINO - AGGIORNAMENTO

  • 19 ottobre 2024
  • Autore: Redazione VeSA
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Che cos’è la Peste Suina Africana (PSA)?

E’ una malattia virale che colpisce esclusivamente suini domestici e selvatici, come maiali e cinghiali.

Quando ha avuto origine?

E’ stata scoperta all’inizio del ‘900 in Kenya, dove la malattia era già presente nella popolazione autoctona di suini selvatici, che

mostravano scarsa o alcuna sintomatologia clinica. A seguito del colonialismo inglese in Africa furono introdotti suini domestici sensibili al virus, che si infettarono e mostrarono i segni clinici della malattia.

 

 

 

Dove è presente?

La malattia è endemica nel continente africano. Nel 2007 il virus ha raggiunto la Georgia probabilmente attraverso rifiuti di cucina infetti, scaricati da una nave partita dall’Africa e approdata sul Mar Nero. Dal Caucaso, il virus si è diffuso in Russia e successivamente ha raggiunto l’Europa (Lituania, Polonia, paesi Baltici) nel 2014.  Il fronte epidemico ha via via interessato paesi dell’Europa orientale e centrale, tra il 2016 e il 2020 (Moldavia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, Bulgaria, Belgio, Serbia, Grecia e Germania). Contestualmente, il virus ha raggiunto la Cina nel 2018, espandendosi poi nei paesi del Sud-Est asiatico (Mongolia, Filippine, Corea del Nord e del Sud, Vietnam, Cambogia, Lao, Myanmar, Timor Leste, Indonesia) e dell’Oceania (Papua Nuova Guinea). Nel 2021, anche l’America ha notificato casi di malattia (Repubblica Dominicana e Haiti).

E’ presente in Italia?

La malattia è’ presente in Sardegna dal 1978. Probabilmente l’introduzione del virus sull’isola è avvenuta attraverso rifiuti alimentari infetti provenienti da una nave giunta al porto di Cagliari. Le popolazioni coinvolte sono i suini domestici, i cinghiali e i suini bradi illegali; questi ultimi rappresentano il principale fattore di persistenza della malattia sull’isola.  Negli ultimi anni, la situazione epidemiologica è nettamente migliorata, grazie ad un efficace processo di eradicazione. Lo stipite virale presente in Sardegna appartiene al genotipo I, mentre quello responsabile dell’attuale ondata epidemica in Europa e negli altri continenti è il genotipo II.

Nel 2022 il genotipo II del virus ha raggiunto l’Italia continentale: il 7 gennaio 2022 la PSA è stata diagnosticata in una carcassa di cinghiale nel Comune di Ovada, in provincia di Alessandria, determinando la definizione di una ampia zona infetta a cavallo tra Piemonte e Liguria. Nel mese di maggio 2022, la malattia ha raggiunto il Lazio, dapprima nel territorio di Roma Capitale, in seguito nella provincia di Rieti, coinvolgendo la popolazione residente di cinghiali. Il 9 giugno, la malattia è stata confermata in un allevamento da riproduzione semibrado, nel territorio già infetto di Roma Capitale

  

Colpisce l’uomo?

Non è trasmissibile agli esseri umani ma il fattore umano è importante per l’introduzione del virus nei territori indenni dalla malattia, consentendone la diffusione anche in paesi non confinanti con quelli infetti. Alimenti e materiali contaminati possono essere veicolati da trasportatori, turisti, lavoratori stranieri, viaggiatori anche a grande distanza da dove ha avuto origine l’infezione. Questa modalità indiretta di trasmissione consente al virus di “saltare” da un territorio all’altro.

È sicuro mangiare carne o prodotti alimentari contenenti carne suina?

I prodotti a base di carne suina possono essere consumati in sicurezza, in quanto il virus non si trasmette all’uomo neanche attraverso l’ingestione di carne eventualmente infetta. Inoltre i suini inviati al macello vengono sottoposti a visite pre e post macellazione, che assicurano l’eliminazione degli animali dalla catena alimentare in caso di sospetto. Al contrario, i rifiuti devono essere smaltiti correttamente, affinchè prodotti infetti non vengano ingeriti da animali sensibili al virus.

Perché tanta allerta?

L’ingresso della malattia in un territorio indenne provoca gravi ripercussioni sulla salute degli animali interessati e sulla redditività di tutto il settore suinicolo. Le imponenti perdite, dirette ed indirette, ricadono economicamente su tutto il territorio italiano, anche a causa del blocco delle movimentazioni delle partite di suini vivi e dei relativi prodotti derivati, sia all'interno dell'Unione Europea, sia nell’export verso paesi terzi.

Perché è difficile da controllare?  

Il virus che causa la PSA è molto resistente nell’ambiente esterno, nelle carcasse di animali infetti, nelle carni di origine suina e nei salumi a breve stagionatura.  

Esiste un vaccino?

In commercio non è attualmente disponibile alcun vaccino efficace e sicuro, a causa di specifiche caratteristiche del virus (mancata produzione di anticorpi neutralizzanti) e di insufficienti conoscenze dei meccanismi immunologici.  

Esiste una terapia efficace?

No, la PSA non si può curare. A livello comunitario, la normativa impone l’adozione immediata di misure di eradicazione appena individuata la malattia.

Come posso evitare l’introduzione del virus in un territorio indenne o limitarne la diffusione se sono un allevatore di suini o cinghiali?

Sorveglio lo stato di salute degli animali che allevo verificando la presenza di sintomi quali: febbre, perdita di appetito, debolezza del treno posteriore con conseguente andatura incerta, difficoltà respiratorie e secrezione oculo-nasale, aborti spontanei, emorragie evidenti su orecchie e fianchi, morte. Faccio visitare comunque gli animali da un Medico Veterinario e avverto il Servizio Veterinario della ASL. Rispetto le misure di biosicurezza indicate nel Piano Nazionale di Sorveglianza. Chiamo il Servizio Veterinario in caso di mortalità anomala. Non somministro rifiuti di ristorazione, mensa o avanzi casalinghi ai suidi allevati.

Locandina del Ministero della Salute per allevatori.

Cosa devo fare se possiedo dei suini non registrati?

Devo assolutamente contattare il Servizio Veterinario ASL e regolarizzare la situazione.

Cosa devo fare se detengo suini come “pet”?

Se ho dei suini non destinati alla produzione di alimenti per il consumo umano, devo registrarli al Servizio Veterinario ASL o se già registrati devo modificare l’orientamento produttivo. Posso detenere al massimo 2 capi, li devo identificare con trasponder, non posso farli riprodurre o movimentare e  mi devo assicurare che non abbiano contatti con altri suini domestici e selvatici (DGSAF 12438 del 18/05/22).

Come mi devo comportare se sono un cacciatore?

Pulisco e disinfetto le attrezzature, i vestiti, i veicoli e i trofei prima di lasciare l’area di caccia; eviscero i cinghiali abbattuti solo nelle strutture designate; evito per 48 ore il contatto con maiali domestici dopo aver cacciato.

Locandina del Ministero della Salute per cacciatori.

Quali sono gli adempimenti come Dirigente Veterinario ASL?

Faccio rispettare la normativa per quanto riguarda la registrazione degli allevamenti e l’aggiornamento dei dati in Banca Dati Nazionale nonché tutto quanto legiferato sulla PSA sia se in zona infetta sia se in zona indenne. Verifico il rigoroso rispetto delle misure di biosicurezza mediante apposite check list; campiono gli organi target per la ricerca del virus su tutte le carcasse di cinghiali ritrovati sul territorio e sui suini domestici morti negli allevamenti, dando la priorità a quelli familiari e semibradi. Inoltre, controllo suini e cinghiali al macello, i prodotti importati e sorveglio lo smaltimento dei rifiuti alimentari di ristoranti, navi e aerei.

Nelle aree infette provvedo all’abbattimento e alla distruzione dei suini positivi e di tutti gli altri suini presenti all’interno dell’allevamento infetto, rintraccio e controllo le movimentazioni dei suini vivi e dei prodotti derivati, verifico le operazioni di pulizia e disinfezione dei locali e dei mezzi di trasporto negli allevamenti infetti, effettuo indagini epidemiologiche per individuare l’origine dell’infezione. In caso di infezione nei selvatici, applico le misure di sorveglianza rafforzata previste dalla normativa. In generale, metto in atto quanto di mia competenza, così come prescritto nell’attuale normativa.

25.03.2022 Ordinanza n.1/2022 misure di controllo e prevenzione della peste suina africana.

Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 relativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale («normativa in materia di sanità animale»).

Regolamento delegato (UE) 2020/687 della Commissione del 17 dicembre 2019 che integra il Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme relative alla prevenzione e al controllo di determinate malattie elencate.

Regolamento delegato (UE) 2020/689 della Commissione del 17 dicembre 2019 che integra il Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme relative alla sorveglianza, ai programmi di eradicazione e allo status.

Regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione del 7 aprile 2021 che stabilisce misure speciali di controllo della peste suina africana.

Nota Ministero della Salute Prot. 0018368-28/07/2022-DGSAF-MDS-P - Pubblicazione Decreto 28 giugno 2022 inerente ai requisiti di biosicurezza degli stabilimenti che detengono suini e check list biosicurezza nel sistema informativo Classyfarm.it

Nota Ministero della Salute Prot. 0016179-04/07/2022-DGSAF-MDS-P - Peste suina africana - aggiornamento sistemi informativi e rendicontazione delle attività

Manuale delle emergenze da Peste Suina Africana in popolazioni di suini selvatici.

Manuale operativo Peste Suina Classica e Peste Suina Africana.

Quali sono i compiti come Veterinario Libero Professionista?

Valuto attentamente i sintomi sugli animali malati e le lesioni anatomo-patologiche sui capi deceduti; non escludo la PSA nella diagnosi differenziale; sono attento alle norme igieniche nel visitare i diversi allevamenti.

Locandina del Ministero della Salute per veterinari.

Cosa posso fare come comune cittadino?

Scoraggio l’urbanizzazione dei cinghiali avendo cura di depositare i rifiuti all’interno dei cassonetti, impedendo così l’accesso alle fonti di cibo; non abbandono rifiuti alimentari nell’ambiente a seguito di pic-nic; non foraggio direttamente i cinghiali; se trovo le carcasse di cinghiali nell’ambiente, anche se incomplete o in avanzato stato di decomposizione, compresi i morti a seguito di incidente stradale, le segnalo alle forze dell’ordine o alla polizia provinciale o al servizio veterinario o ai numeri preposti (o al C.R.A.S. in Regione Marche).

Se viaggio in paesi dell’UE infetti (Romania, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Germania, Lituania, Estonia, Belgio) porto in Italia prodotti a base di carne suina o di cinghiale come carne fresca e surgelata, salsicce, prosciutti, lardo, solo se etichettati con bollo sanitario ovale.

Se sono in una zona infetta, rispetto le ordinanze che vietano ogni attività di disturbo dei cinghiali e ogni attività umana come la raccolta funghi e tartufi, pesca, trekking, mountain biking che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, comportano un rischio per la diffusione della malattia.

Locandina del Ministero della Salute per viaggiatori.

Cosa posso fare come Amministratore Comunale?

Vigilo sul territorio al fine di evidenziare la presenza di allevamenti “abusivi” e li segnalo al Servizio Veterinario; controllo il corretto smaltimento dei rifiuti urbani da parte dei cittadini; ne aumento la frequenza di raccolta; proteggo efficacemente le aree di conferimento e di deposito da eventuali incursioni dei cinghiali; collaboro con le altre istituzioni per intensificare la sorveglianza passiva sui cinghiali; metto in atto quanto indicato dalla normativa.

E’ importante che ognuno abbia un comportamento responsabile e corretto al fine di scongiurare la diffusione della Peste Suina Africana su tutto il territorio nazionale. Ciò richiede collaborazione, impegno, comunicazione, sinergia da parte di tutte le figure professionali e non, con il coinvolgimento di istituzioni e organizzazioni pubbliche e private. Allo scopo di rilevare precocemente la presenza del virus sul territorio regionale, è indispensabile aumentare le attività di sorveglianza passiva. In Regione Marche sono state intensificate le attività di recupero delle carcasse dei suini selvatici con la relativa ricerca virologica sugli organi target.

Al fine di informare i cittadini, SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI BISETTIMANALI, il lunedì, SULLA SORVEGLIANZA PASSIVA DELLA PSA NELLE MARCHE.

 

Link di approfondimento

Ministero della Salute

IZS Umbria e Marche CEREP Centro di Referenza Nazionale per le pesti

ISPRA

Video  realizzato dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità animale per sostenere e diffondere comportamenti corretti e giuste precauzioni da adottare.

 

Autore Dott.ssa Maria Gabriella Pistilli

 

AGGIORNAMENTI BISETTIMANALI SULLA SORVEGLIANZA PASSIVA DELLA PSA NELLE MARCHE

 

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