La West Nile Disease ( www.epicentro.iss.it/westnile/ ) è una malattia virale trasmessa da vettori il cui virus appartiene alla famiglia FLAVIVIRIDAE.
La malattia viene trasmessa sia all’uomo sia agli animali attraverso la puntura di zanzare infette.
Nel 80% delle persone infette, la malattia decorre in forma asintomatica, nel 20% si hanno forme febbrili simil-influenzali. Nel 1% delle persone con età > di 60 anni e nelle persone immuno_ depresse si riscontrano forme grave di Encefalite o Meningite che determinano il decesso del paziente.
Il virus è stato isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, in una donna del distretto di West Nile.
Successivamente la malattia si è diffusa in quasi tutti i continenti (Europa – Asia Africa – Australia - America).
In Italia i primi casi sono stati segnalati nel 1998 nei cavalli in Toscana, nella zona Palude di Fucecchio.
Successivamente il virus ha cominciato a circolare in diverse regioni, tanto che nel 2002 è stato istituito dal Ministero della Salute un Piano di Sorveglianza Nazionale per la West-Nile.
MODALITA’ DI TRASMISSIONE
L’uomo e gli animali si infettano attraverso la puntura di zanzare infette, principalmente del genere Culex. Le zanzare, pertanto, rappresentano il vettore della malattia mentre gli uccelli sono il serbatoio e gli amplificatori.
Negli uccelli, dopo la puntura della zanzara infetta, il virus si replica raggiungendo una concentrazione molto elevata in modo da infettare altre zanzare quando pungono per effettuare il pasto di sangue.
Trascorsa una settimana la zanzara pungendo infetta altri animali, gli uccelli migratori permettono la circolazione virale anche tra territori molto distanti.
La circolazione virale può persistere in un’area geografica circoscritta quando il ciclo di trasmissione interessa uccelli stanziali e vi é un habitat favorevole per lo sviluppo del ciclo della zanzara. In molte specie aviarie non si hanno forme cliniche di malattia mentre nelle specie bersaglio (Gazza, Cornacchia grigia e Ghiandaia) la mortalità è causata dalle forme nervose.
Fonte: https://www.buonsangue.net/tag/west-nile-virus/
SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA
Nell’Unione Europea nel 2019 sono stati segnalati 410 casi umani di cui 53 in italia, 25 sotto forma neuro-invasiva con 5 decessi (Veneto N° 10 casi - Emilia Romagna N° 4 casi - Lombardia N° 3 casi - Piemonte N° 6 casi - Marche N° 1 caso - Friuli Venezia Giulia N°1 caso).
In Italia al 29 ottobre 2020 sono stati registrati N° 68 casi umani di cui 45 con forma neuro-invasiva.
TABELLA 1 Distribuzione dei casi confermati di West Nile per provincia di residenza o di esposizione e fascia di età Italia 2020.
Fonte : IZS Teramo “ Soveglianza integrata del West Nile e Usutu virus”
Bollettino n. 16 del 5 novembre 2020
Sono stati riscontrati N° 11 focolai clinici negli equidi nelle seguenti Regioni:
Fonte : IZS Teramo “ Soveglianza integrata del West Nile e Usutu virus”
Bollettino n. 16 del 5 novembre 2020
La sorveglianza negli uccelli bersaglio (Gazza, Cornacchia, Ghiandaia ) e quella entomologica ha messo in evidenza la circolazione virale nelle seguenti Regioni: Piemonte-Emilia Romagna-Veneto-Sardegna-Lombardia-Friuli Venezia Giulia.
Invece non è stata riscontrata nessuna positività nelle aziende avicole campionate.
Con il riscontro della circolazione virale (Zanzare – avifauna –equidi) viene attivato, da parte del Istituto Superiore di Sanità, un sistema di allerta affinche nelle Province interessate tutte le donazioni di sangue ed emo componenti, organi e tessuti vengano sottoposte ad accertamenti diagnostici WNV.
ATTUAZIONE DEL PIANO NELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO
Con il Decreto N° 133 del 8/9/2020 del Dirigente della P.F. Prevenzione e Sicurezza Alimentare – ARS, è stato approvato un piano di sorveglianza West Nile Disease per il periodo 2020-2025.
La Provincia di Pesaro Urbino, non viene classificata ad alto rischio per la West Nile in quanto non è stata riscontrata circolazione virale negli anni precedenti. Invece vengono classificate ad alto rischio le Province di Ancona e Fermo, in quanto nell’anno 2019 è stata riscontrata circolazione virale negli allevamenti avicoli rurali e sono stati notificati alcuni casi clinici nell’uomo.
L’obiettivo del Piano è quello di rilevare precocemente la circolazione virale negli insetti vettori, negli uccelli e negli equidi al fine di mettere in atto misure di prevenzione per evitare il contagio umano.
Sorveglianza entomologica
Il territorio, con un’altezza media inferiore a 600 metri dal livello del mare, è stato suddiviso in 8 quadranti di 100 kmq. e si è proceduto, ogni 15 giorni, alla cattura degli insetti con delle trappole CDC innescate con anidride carbonica. Le trappole sono state collocate scegliendo l’habitat più idoneo per la presenza di zanzare (Culex Pipiens).
I comuni interessati sono stati: Pesaro – Vallefoglia - Montecalvo in Foglia – Cartoceto – Fano -Sant’Ippolito – Terre Roveresche).
Nel periodo agosto-novembre 2020 nei quadranti interessati, a settimane alterne, le trappole venivano posizionate la sera e ritirate la mattina successiva. Gli insetti raccolti venivano inviati immediatamente all’Istituto Zooprofilattico di Pesaro per gli esami molecolari e virologici.
SORVEGLIANZA ALLEVAMENTI AVICOLI
Sono stati selezionati 60 allevamenti di avicoli rurali situati in zone umide o in zone dove si registrava la presenza di avi fauna selvatica. Sono stati prelevati n. 346 campioni di sangue su avicoli di età inferiore ai sei mesi (La giovane età serve ad escludere un’eventuale circolazione virale avvenuta negli anni precedenti).
I campioni di sangue sono stati inviati all’istituto Zooprofilattico di Pesaro per l’accertamento sierologico e per la ricerca degli anticorpi contro la West-Nile mediante il test ELISA. In caso di positività veniva eseguita la PCR sul sangue intero. Tutti gli accertamenti diagnostici hanno dato esito negativo. Non è stato notificato nessun caso di sospetta manifestazione clinica per West-Nile negli equidi.
SORVEGLIANZA SU UCCELLI SELVATICI RINVENUTI MORTI
Sono stati inviati 9 campioni di uccelli morti all’istituto Zooprofilattico di Pesaro. Gli accertamenti virologici hanno dato esito negativo.
CONCLUSIONI
Alla luce dei dati riscontrati con l’attuazione del Piano, la Provincia di Pesaro Urbino si conferma a basso rischio di circolazione virale per West-Nile. Resta fondamentale l’attività di prevenzione attraverso gli interventi contro i vettori (Zanzare) che le Amministrazioni Comunali devono mettere in atto, ogni anno, mediante trattamenti adulticidi e larvicidi. Inoltre è necessario ridurre/eliminare tutte quelle situazioni che favoriscono la raccolta d’acqua, habitat ideale per i focolai larvali.
Autore :
Il Direttore Servizio Sanità Animale AV1 Fano
Dott. Valerio Smilari
Nota: Il presente articolo è stata redatto in attuazione della Determina DG/ASUR n.
734/2016, nell’ambito del Gruppo della Comunicazione del rischio dell’AV1 - 2020