Dopo le indicazioni già fornite nei giorni passati, la Fnovi ha realizzato e pubblicato un nuovo documento con dettagliate misure da adottare nelle strutture medico veterinarie per il contrasto e il contenimento di COVID-19, nel principio di precauzione e in attuazione delle prescrizioni del Governo.
Nel documento vengono quindi presi in considerazione i seguenti aspetti:
1. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
Vanno sempre utilizzati, durante l’attività lavorativa, mascherine, occhiali o schermi e guanti monouso. Questi ultimi devono essere cambiati dopo ogni paziente o sanificati continuamente con gel a base di alcol. In ogni caso è importante mantenere la distanza di sicurezza di almeno 1 metro.
2. GESTIONE DEL PERSONALE E DELLA CLIENTELA
- Ridurre lo staff (medici veterinari, tecnici, personale di segreteria) alle figure strettamente necessarie.
- Limitare le prestazioni erogate a quelle improcrastinabili e urgenti (cfr articolo Prestazioni veterinarie urgenti e improcrastinabili: chiarimenti FNOVI).
- Richiedere che i clienti contattino i medici veterinari per valutare la situazione clinica e le caratteristiche dell’urgenza e per fissare gli eventuali appuntamenti.
- Porre sui pavimenti delle strisce colorate per delimitare l’area di sosta dei proprietari in reception, in sala d’attesa e in sala visita.
- L’accesso alla sala d’attesa deve essere disciplinato preferibilmente mediante appuntamento telefonico e limitato ad un numero massimo di persone (in base alle dimensioni del locale) in modo da rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro con gli altri clienti.
- Consentire ad una sola persona per animale l’accesso nella struttura.
- I clienti, dopo l’accettazione, devono esere vivamente inviati ad attendere all’esterno dell’ambulatorio/clinica (saranno avvisati dallo staff del loro turno).
- Mettere a disposizione della clientela dispenser di gel sanificante per le mani all’ingresso in sala d’attesa e all’uscita.
- Preferire i pagamenti con carte di credito per evitare il contatto con denaro contante.
3. PRESTAZIONI
- Raccogliere l’anamnesi in reception/sala d’attesa (entro i limiti di distanza consentiti dai nastri) o all’aperto.
- Accogliere il paziente e visitarlo mentre il proprietario sosta all’esterno della sala visita o ad almeno 1 metro entro i limiti dell’area delimitata.
- Se possibile effettuare il contenimento dell’animale senza l’aiuto del proprietario.
- Limitare/o vietare ai proprietari la visita ai degenti.
- Preferire, se possibile, le PRESTAZIONI DA REMOTO.
La telemedicina (gestione del paziente mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali) non ha una propria codifica né una legislazione specifica ma l’attuale situazione pandemica ne sta sicuramente favorendo l’applicazione, in molti casi indispensabile e unico attuabile, in tutti i campi della medicina.
La FNOVI ribadisce che la diagnosi di uno stato patologico, somatico e psichico, di un paziente richiede la presenza fisica dell’animale, del proprietario e del medico veterinario.
Al momento le tecnologie disponibili alla maggior parte dei proprietari sono limitate a smart phone o altri dispositivi con audio e telecamere che possono consentire esclusivamente di dare consigli o suggerimenti ma NON possono sostituire una visita.
Da remoto quindi è possibile:
- richiedere un consulto o secondo parere, mettendo a disposizione la documentazione clinica;
- seguire il monitoraggio di un paziente con patologia cronica in terapia prescritta dal professionista di riferimento;
- seguire il monitoraggio post operatorio;
- effettuare la valutazione sintomi ad improvvisa insorgenza che potrebbero rappresentare una patologia che richiede un intervento terapeutico urgente da parte del medico veterinario.
4. PULIZIA E DISINFEZIONE degli AMBIENTI
- Per ridurre la diffusione del virus è necessario effettuare pulizia e disinfezione periodica e frequente, utilizzando prodotti adeguati, di tavoli visita e strumenti medici (fonendoscopi, otoscopi, ecc) dopo ogni utilizzo ma anche di banchi di accettazione, tastiere, schermi touch, mouse, telefono, POS.
- Porre all’ingresso della struttura dei tappetini decontaminanti (possono essere utilizzati anche dei tappetini imbevuti di candeggina).
- Arieggiare i locali per garantire adeguato ricambio dell’aria.
Vari studi e lavori scientifici (si veda ad esempio l’articolo Persistence of coronaviruses on inanimate surfaces and their inactivation with biocidal agents) hanno valutato la persistenza dei Coronavirus (si noti bene che le indicazioni riguardano i virus appartenenti a questa famiglia ma non il SARS-CoV-2 nello specifico) sui diversi tipi di superfici e la loro resistenza all’azione dei disinfettanti.
In generale quindi i Coronavirus vengono INATTIVATI IN 1 MINUTO dalla disinfezione delle superfici con:
- alcol denaturato (etilico) al 61-72%,
- acqua ossigenata allo 0,5% o
- ipoclorito di sodio allo 0,1%.
Anche la Federazione dei Veterinari Europei (FVE) ha realizzato un decalogo per i proprietari dei pet e per i Medici Veterinari con indicazioni da attuare per ridurre il rischio di diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2. In particolare nelle 2 schede viene specificato che le raccomandazioni fornite sono utili per proteggere le persone mentre attualmente non ci sono evidenze che gli animali domestici possano contrarre l’infezione o essere fonte di diffusione del nuovo coronavirus.
Le 2 schede sono state tradotte dalla Redazione VesA in italiano e quindi possono essere stampate e affisse negli ambulatori o comunque essere utilizzate come materiale divulgativo:
FVE: indicazioni per Veterinari, COVID-19
FVE: indicazioni per Proprietari pet, COVID-19
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola