Il Piano di prevenzione su base genetica per l’eradicazione della scrapie ovina classica, finalizzato all’incremento dell’allele di resistenza della proteina prionica (ARR) nell’intero patrimonio ovino nazionale ha introdotto le prime misure sull’intero territorio italiano grazie al Decreto 25 novembre 2015 del Ministero della Salute (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Serie generale n. 21 del 27 gennaio 2016).
Il piano si basa sulla genotipizzazione della linea maschile degli ovini con conseguente selezione dei riproduttori e loro disseminazione regolamentata per eradicare la scrapie classica e per creare greggi a rischio trascurabile di sviluppare la stessa patologia.
Questo anche perché il Ministero ha valutato la necessità di creare in ambito nazionale allevamenti ovini con caratteristiche in grado di soddisfare la domanda di capi geneticamente resistenti per il ripopolamento delle aziende ovine colpite da scrapie, senza che vengano compromessi gli aspetti zootecnici e produttivi delle razze coinvolte.
Nella Regione Marche le disposizione finalizzate allo stesso risultato sono state formalizzate successivamente con il Decreto Dirigente P.F. Veterinaria e Sicurezza Alimentare n.108 del 11/07/2016.
Nel corso del 2017, di fatto il primo anno completo in cui il Piano è stato applicato, si sono resi necessari, da parte del Ministero della Sanità, dei chiarimenti emanati tramite le note 4408/2017 (per l’utilizzo e la movimentazione dei riproduttori) e la 12995/2017 (per il rilascio delle autorizzazioni per i gruppi di monta e le attività di genotipizzazione sulle femmine).
Nella prima, del 21 febbraio, viene riconosciuto che, pur tendendo all’incremento dell’allele di resistenza della proteina prionica ARR, tale risultato non sarà raggiungibile in tempi strettissimi e quindi si chiarisce che anche i montoni eterozigoti possono essere oggetto di movimentazione tra i diversi greggi.
Di assoluta importanza è risultato ribadire che gli arieti suscettibili non possono essere oggetto di compravendita, che gli eterozigoti possono essere utilizzati solo con tempistiche stabilite (al massimo per 5 anni, esteso a 7 per le greggi iscritte a Libro Genealogico) e che, comunque, ogni animale può essere movimentato solo verso greggi di pari livello sanitario o inferiore.
Le movimentazione di soggetti da riproduzione verso gruppi di livello I, IIa e IIb è limitato ai soggetti omozigoti resistenti ARR-ARR. Esulano da questi assetti le specie in via di estinzione o di particolare pregio per tipologia di razza.
La seconda disposizione, la 12995 del 24 maggio, si è resa necessaria per evitare genotipizzazioni incontrollate di femmine, e quindi le inutili spese a carico dell’erario nazionale, confermando che le sole femmine da controllare geneticamente sono quelle appartenenti alle categorie:
- Aziende ad elevato merito genetico ovvero iscritte a Libro Genealogico (L.G.) e registro anagrafico (R.A.)
- razze che hanno per propria natura un livello di resistenza basso (per determinazione peculiare di razza o per dati BDNSG)
- razze autoctone e a rischio di estinzione ufficialmente riconosciute nei disciplinari specifici (L.G. o R.A.).
In questo atto viene ribadito che la genotipizzazione di riproduttori di sesso femminile è consentita solo a seguito di autorizzazione da parte dei Servizi di Sanità Animale del S.S.N., sempreché finalizzata alla costituzione di gruppi di monta nei greggi (in media 25/50 femmine), e che ogni test non necessario eseguito potrà comportare mancati indennizzi agli allevatori o persino il mancato rimborso delle attività di diagnostica agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio o ai Laboratori riconosciuti e autorizzati dal Ministero della Salute per gli animali iscritti al Libro genealogico, quali il L.G.S. di Cremona e l’Agenzia per la ricerca in agricoltura della Sardegna- AGRIS (vedi art. 4 DM 25.11.2015).
Nelle Marche, per fare chiarezza su questi ed altri punti degni di attenzione, si sono organizzati nel 2017 incontri con la partecipazione dei vari stakeholders (allevatori, veterinari, istituti di laboratorio ed associazioni di categoria) tra i quali i più significativi sono stati l’ Evento Formativo svoltosi nel mese di giugno presso la sede dell’amministrazione regionale: “misure di prevenzione su base genetica per l’eradicazione della scrapie ovina classica: applicazione del D.M. 25 novembre 2015” ed una serie di interventi tenuti nel durante il Convegno: “la Carne Marchigiana buona e sicura! come produrre bene e in sicurezza e come scegliere il meglio” svoltosi a Castel di Lama (AP) il primo giorno di settembre 2017 a cura della Coldiretti di Ascoli e Fermo nel corso della rituale Fiera Zootecnica annuale.
Dott. Giuseppe Iacchia