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NON CONSENTITO l’utilizzo di COLLARI ACUSTICI ad elevate intensità e frequenze per cani

Nota DGSAF 19955 del 22/07/2019

  • 23 luglio 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, chiesto il parere tecnico al Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA), ha pubblicato una nota esplicativa in cui fornisce indicazioni sull’utilizzo di COLLARI ACUSTICI nei cani (cosiddetti “beeper”), facilmente reperibili sul mercato e talvolta impiegati nel settore venatorio, nelle tecniche di caccia da presa, per localizzare prontamente il cane anche quando si fosse allontanato notevolmente.

Il Ministero della Salute, facendo riferimento al parere del CReNBA, chiarisce quindi che i collari acustici ad elevate intensità e frequenze (es. 100-130 dB SPL; 2000-3000 Hz) possono causare nel cane in cui vengono impiegati una perdita temporanea dell’udito (spostamento della soglia uditiva) o una perdita permanente dell’udito.

Per il rispetto del benessere animale e della normativa (in primis la Convezione europea per la protezione degli animali da compagnia, articolo 7) si sottolinea che “nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute ed il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze ed angosce inutili”. Pertanto l’utilizzo di collari acustici che possono raggiungere le intensità e frequenze sopra riportate non è consentito in quanto potrebbe configurare il reato di maltrattamento ai sensi dell’art. 544-ter del CP.

In maniera dettagliata la CReNBA afferma che l’utilizzo dei collari acustici non dovrebbe mai avvenire a valori di intensità superiori o uguali a 100 dB SPL. Se ciò fosse strettamente necessario, il loro uso dovrebbe essere ridotto al minor tempo possibile (meno di un’ora), lontano dalle orecchie (per esempio legandolo alla zona più caudale dell’addome così come descritto in alcune esperienze messe in atto da addestratori), solo su animali sani ed in buona condizione psico-fisica confermata da preventiva visita veterinaria specialistica. L’utilizzo di questi collari andrebbe evitato in soggetti di giovane età (< 6 mesi), anziani o affetti da pregresse patologie dell’orecchio, salvo il parere favorevole di un medico veterinario specialista.

Per quanto riguarda gli altri tipi di collari con finalità diverse (educazione, addestramento, profilassi anti-parassitaria) il CReNBA fornisce le seguenti indicazioni:

 

COLLARI ELETTRICI (emettono una scarica elettrica attraverso degli elettrodi apposti sulla cute dell’animale):

l’uso del collare elettrico, sia per finalità di antiabbaio che di addestramento, è considerabile quantomeno contravvenzione dell’art. 727 c.p., poiché produttivo, anche tramite comando a distanza, di uno stimolo doloroso e lesivo dell’integrità psicofisica dell’animale anche se non causa lesioni ai tessuti, non è eseguito sotto condotta crudele e comporta sofferenze limitate ai soli momenti di uso del collare. Inoltre la maggior parte dei lavori in letteratura concorda sul fatto che l’uso del collare elettrico nelle tecniche di addestramento abbia effetti negativi sia sull’apprendimento del cane sia sul suo stato di benessere.

 

COLLARI CON EMISSIONE SPRAY AL LIMONE O CITRONELLA (utilizzati nell’ addestramento tramite punizione positiva ovvero applicazione di stimoli spiacevoli per l’animale con il fine di ridurre la frequenza di un comportamento indesiderato):

i collari spray con finalità educative sono privi di normative specifiche ma, visti i prodotti presenti sul mercato, le implicazioni sul benessere animale potrebbero essere lievi.

 

COLLARI ANTI-PARASSITARI CHE UTILIZZANO L’EMISSIONE DI ULTRASUONI:

l’uso di questi collari non è specificatamente normato ma esistono studi esaurienti riferiti ai limiti di distress per le specie canina.

 

RADIOCOLLARI SATELLITARI e i COLLARI  AD AZIONE FARMACOLOGICA (antiparassitaria):

questi collari non causano evidenti interferenze con il comportamento, il benessere e l’integrità fisica del cane.

 

Per ulteriori approfondimenti si rimanda al parere tecnico-scientifico del CReNBA

 

Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola

 

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