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NUOVO CORONAVIRUS (SARS-CoV-2): ORIGINE ANIMALE - AGGIORNAMENTO 31/03/2020

  • 31 marzo 2020
  • Autore: Redazione VeSA
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Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all'ingrosso di frutti di mare e animali vivi.

Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo Coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica.

I focolai di nuove infezioni virali tra le persone sono sempre fonte di preoccupazione per la salute pubblica, specialmente quando c’è poca conoscenza delle caratteristiche del virus, di come si diffonde tra le persone, di quanto gravi siano le infezioni risultanti e di come trattarle.

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus che causano infezioni nell’uomo ed in una varietà di animali tra cui uccelli e mammiferi come gatti, cammelli e pipistrelli. Alcuni Coronavirus sono zoonotici, il che significa che si possono trasmettere dagli animali all’uomo.

Ad oggi sette Coronavirus hanno dimostrato di infettare e causare malattie nell’uomo. Quando i Coronavirus animali si evolvono, possono infettare le persone e poi diffondersi da persona a persona, facendo il così detto “salto di specie” e possono causare focolai di malattia come è accaduto in passato per la Sindrome Respiratoria Mediorientale (MERS-CoV) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS). Per la MERS gli studi condotti hanno indicato i dromedari come serbatoi del virus che sporadicamente possono infettare l’uomo, e per la SARS, gli studi hanno confermato una vasta gamma di possibili serbatoi del virus, (come zibetti, gatti domestici, furetti e pipistrelli ad esempio) in grado di trasmettere l’infezione all’uomo. Di contro, esistono anche numerosi Coronavirus noti, che circolano negli animali e che non hanno ancora infettato l’uomo.

La fonte primaria di questo nuovo Coronavirus identificato in Cina (2019-nCoV) non è ancora certa, e sono in corso indagini per identificarla, ma il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle malattie (ECDC) indica l’origine animale come più probabile.

Secondo l'OMS (situation report n. 22 del 11 febbraio 2020) sempre più prove scientifiche dimostrano il legame tra il 2019-nCoV con altri Coronavirus già noti (CoV) circolanti nei pipistrelli, in particolare delle sottospecie Rhinolophus. Queste sottospecie di pipistrelli sono presenti in Cina ma anche in tutta l'Asia, Medio Oriente, Africa ed Europa. Tuttavia, la via di trasmissione del virus dalla fonte animale all'uomo, al principio dell'epidemia, è ancora poco chiara e sono in corso studi a riguardo.

L'attuale ipotesi più probabile, afferma l'OMS, è quella di un animale, che come ospite intermedio, abbia svolto un ruolo nella trasmissione del virus dai pipistrelli all'uomo, ed invita a rafforzare le attività di controllo sull'igiene degli alimenti e sulle buone pratiche igieniche nei mercati con presenza di animali vivi, volte a proteggere le persone dalle possibili malattie sia zoonotiche sia di altra natura.

La trasmissione da uomo a uomo del nuovo virus e la trasmissione ad operatori sanitari è stata confermata dalle autorità cinesi e dall'OMS. Le modalità di trasmissione del virus non sono ancora del tutto chiare e sono necessarie maggiori informazioni epidemiologiche, che vengono costantemente aggiornate e valutate, ma la via di trasmissione principale risulta essere quella respiratoria.

​Il 30 gennaio 2020, dopo la seconda riunione del Comitato di sicurezza, il Direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il focolaio da nuovo Coronavirus 2019-nCoV un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (PublicHealth Emergency of International Concern - PHEIC), come sancito nel Regolamento Sanitario Internazionale (International Health Regulations, IHR, 2005).

L'11 febbraio 2020, seguendo le best practices per denominare le nuove malattie infettive dell'uomo sviluppate in collaborazione con l'OIE (Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) e la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura), l'OMS ha denominato la malattia respiratoria causata dal 2019-nCoV COVID-19 (abbreviazione di "coronavirus disease 2019"). Il 12 febbraio 2020 il nuovo Coronavirus è stato denominato Sindrome Respiratoria Acuta Grave da Coronavirus 2 (SARS-CoV-2).

L’11 marzo 2020, lOrganizzazione Mondiale della Sanità, profondamente preoccupata sia dai livelli allarmanti di diffusione e di gravità e sia dai livelli allarmanti di inazione di alcuni paesi ha dichiarato che l'attuale emergenza da COVID-19 può essere caratterizzata come una pandemia. “Descrivere la situazione come una pandemia – ha dichiarato il Direttore dell’OMS – non cambia la valutazione dell’OMS sulla minaccia rappresentata da questo virus. Non cambia ciò che l’OMS sta facendo e non cambia ciò che i paesi dovrebbero fare.”

Il 12 marzo 2020, il Direttore dell'OMS ha sottolineato che definire l'attuale epidemia internazionale da SARS-CoV-2 come una pandemia, non vuol dire arrendersi, vuol dire rafforzare e raddoppiare le misure di sanità pubblica in tutti i paesi del Mondo. "E' una pandemia controllabile - afferma il Direttore dell'OMS - sollecitiamo tutti i paesi ad adottare un approccio globale adeguato alle loro circostanze, con il contenimento come pilastro centrale."

L'attuale andamento della pandemia da COVID-19 in Europa ha spinto l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) a ribadire il 9 marzo 2020, il proprio parere in merito alla sicurezza degli alimenti. Maggiori dettagli all'articolo "Covid-19: gli alimenti sono sicuri, ribadito il parere EFSA."

Al 31 marzo 2020, secondo l’ultimo aggiornamento dell’ECDC, a livello mondiale risultano 777.798 casi confermati di COVID-19 e 37.272 decessi (di cui 26.110 avvenuti in EU/SEE e Regno Unito).

In Europa (UE/SEE) e Regno Unito al 31 marzo 2020, secondo l'ultimo aggiornamento dell'ECDC, risultano 386.282 casi confermati del nuovo Coronavirus nei seguenti Paesi:

L'ECDC ha aggiornato (25 marzo 2020) la valutazione del rischio affermando che:

  • il rischio di malattia grave associata all’infezione da COVID-19 per i cittadini UE/SEE e Regno Unito è attualmente moderato per la popolazione generale e molto alto per gli anziani e le persone con patologie croniche sottostanti;

  • il rischio di insorgenza di una sostenuta trasmissione nella comunità nazionale di COVID-19 in UE/SEE e Regno Unito nelle prossime settimane è moderato se sono in atto efficaci misure di mitigazione, molto alto se le misure di mitigazione in atto sono insufficienti;

  • il rischio di superare la capacità dei sistemi sanitari in EU/SEE e Regno Unito nelle prossime settimane è considerato alto.

Il Ministero della Salute ha creato un sito tematico sul Nuovo Coronavirus, dove poter reperire gli ultimi aggiornamenti e informazioni sulla situazione nazionale ed internazionale. Lo stesso Ministero ha anche potenziato lo staff del numero di pubblica utilità 1500, attivo 24 ore su 24, dove personale medico e infermieristico appositamente formato, risponderà alle domande dei cittadini in merito all'epidemia in corso del nuovo Coronavirus.

Il 18 febbraio 2020 si è verificato in Italia il primo caso di trasmissione secondaria del nuovo Coronavirus e vista l'evolversi della situazione dei focolai di COVID-19 in Italia, sono stati attivati dei numeri verdi regionali per tutte le regioni d'Italia, dedicati all'emergenza da COVID-19 sul territorio italiano e disponibili sul sito ministeriale, da poter chiamare per informazioni e in caso di necessità. Sul sito ministeriale sono reperibili notizie, raccomandazioni, e tutte le norme e ordinanze varate dal governo per limitare l'ulteriore diffusione dell'epidemia di COVID-19 sul territorio italiano.

Restare a casa è l'unico modo per fermare l'epidemia del nuovo Coronavirus; sul sito ministeriale la campagna social #iorestoacasa per sensibilizzare gli utenti della rete sull'importanza di osservare i comportamenti raccomandati nel DPCM del 9 marzo e successivi provvedimenti.

In una situazione di emergenza a livello globale come quella che si sta verificando per il nuovo Coronavirus le false notizie ed allarmismi infondati si succedono di giorno in giorno. L'OMS anche tramite il suo sito web, nella sezione Myth busters sta cercando di arginare il fenomeno. Una di queste, riguarda i nostri amici a quattro zampe: "possono gli animali domestici diffondere il nuovo Coronavirus (2019-nCoV)?". L'OMS afferma che "al momento non esiste nessuna evidenza sul fatto che gli animali da compagnia, come cani e gatti possano essere infettati dal nuovo Coronavirus. Comunque, è sempre buona norma, lavarsi le mani con acqua e sapone dopo aver toccato gli animali. Questo protegge l'uomo dalla possibile trasmissione di comuni batteri come E. coli e Salmonella che possono essere trasmessi dagli animali all'uomo."

L’OMS, per fornire e soprattutto amplificare le corrette informazioni basate su evidenze scientifiche sull’attuale emergenza di sanità pubblica internazionale da COVID-19 ha avviato, come pubblicato nel situation report n. 45 del 5 marzo 2020, una nuova iniziativa di comunicazione denominata “WHO Network for Informations in Epidemics (EPI-WIN)”, una rete dell’OMS per l’informazione sulle epidemie. Lo scopo di questa innovativa piattaforma di comunicazione è quello di gestire le infodemie, ossia la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.

Le infodemie possono ostacolare una efficace risposta per la salvaguardia della salute pubblica e creare solo confusione e sfiducia nelle persone. La nuova piattaforma utilizzerà una serie di amplificatori di diversi settori, come il sanitario, quello del turismo, delle imprese e molti altri per permettere che sempre più persone siano raggiunte da informazioni corrette, accurate e tempestive.

Anche il Ministero della Salute, sempre per combattere le false notizie e gli allarmismi infondati, che nel corso di una epidemia come quella che si sta verificando con COVID-19, possono creare effetti dannosi a livello sociale ed economico, ha sottoscritto un accordo con Twitter e con Facebook che metteranno in evidenza nelle ricerche il link ufficiale del Ministero della Salute. "La corretta informazione è parte della prevenzione", ha affermato il Ministro della Salute Roberto Speranza.

E proprio per informare correttamente i cittadini, è stato pubblicato il 17 febbraio 2020, un decalogo sulle principali indicazioni di prevenzione contro il nuovo SARS-CoV-2 e le più frequenti false notizie circolanti, puntualmente smentite. All'iniziativa dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità) e del Ministero della Salute ha aderito anche la FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani), assieme alla Conferenza Stato Regioni e ad altri ordini professionali. Il decalogo è disponibile in versione poster e pieghevole:

Decalogo che, in una situazione di emergenza, come quella che si sta verificando con la diffusione dell'infezione da COVID-19 sul territorio italiano, ha ora più che mai un valore aggiunto e che andrebbe rispettato attentamente. Il Ministro della Salute ha infatti ribadito con un comunicato stampa il 1 marzo 2020 che "sono fondamentali i comportamenti individuali: ognuno di noi può fare la differenza per contenere la diffusione del contagio, seguendo le 10 indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità" e rispettando tutti i provvedimenti restrittivi e le misure adottate dal Ministero in materia, volte a garantire il contenimento dell'epidemia.

L'emergenza da COVID-19 sul territorio italiano crea ovviamente dubbi e quesiti nella popolazione in merito a diverse questioni, soprattutto sulle modalità di contagio del nuovo virus: pubblicate il 25 marzo 2020 sul sito ministeriale le risposte dell'Istituto Superiore di Sanità alle quattro domande più frequenti dei cittadini che riguardano anche alimenti e animali.

Fenomeno ben peggiore è il dilagare di false notizie (fake news), che possono indurre i cittadini ad atteggiamenti ed azioni scorrette e addirittura pericolose per la propria salute e la salute degli altri. In un mondo sempre più social, il web è attualmente inondato di notizie in merito all’attuale pandemia da COVID-19: riconoscere le notizie vere da quelle false non è così facile se non si hanno delle nozioni di base sull’argomento in questione. Per questo, il Ministero della Salute ha creato un’apposita sezione sul sito ministeriale, che dal 26 marzo 2020 verrà aggiornata settimanalmente, sulle principali false notizie circolanti sul nuovo Coronavirus (COVID-19 - Attenti alle bufale).

Pubblicata il 31 marzo 2020 sul sito del Ministero la doverosa puntualizzazione da parte della categoria dei Medici Veterinari su come pulire le zampe del proprio cane al ritorno dalla passeggiata, dopo che nei giorni scorsi erano circolate notizie false e pericolose per la salute degli animali, da fonti non attendibili. “La candeggina non va assolutamente utilizzata per pulire le zampe dei cani al rientro da una passeggiata nemmeno se molto diluita in acqua.” Al rientro dalla passeggiata, le zampe del nostro animale da compagnia possono essere pulite utilizzando acqua e sapone neutro, sempre comunque con molta parsimonia e cautela.

Trattandosi di una situazione emergente ed in rapida evoluzione, le informazioni sulle indagini in corso sono costantemente aggiornate.

Autore: Dott.ssa Moira Mattioni

Articolo pubblicato il 25 gennaio 2020 - Ultimo aggiornamento 31 marzo 2020

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Categorie: Emergenze
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