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Piano di Sorveglianza entomologica per West Nile Disease ed USUTU: l’esperienza in AV4 nel 2020, primo anno di applicazione del Piano.

  • 15 gennaio 2021
  • Autore: Redazione VeSA
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La West Nile Disease (WNV) e l’Usutu (UV) sono patologie virali, a decorso variabile che va da forme asintomatiche a forme molto gravi con decesso dei soggetti colpiti a prevalente sintomatologia neurologica, sostenute da virus appartenenti al genere Flavivirus, in grado di infettare oltre a diverse specie animali, anche l’uomo, principalmente attraverso insetti vettori.

L'essere umano, gli equidi e altri mammiferi sono considerati ospiti accidentali a fondo cieco: in questi ospiti il virus non raggiunge nel torrente circolatorio concentrazioni sufficientemente elevate da infettare i vettori e, pertanto, il ciclo di trasmissione non riesce a perpetuarsi. Tuttavia, per quanto riguarda l’essere umano, altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono i trapianti di organo, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

Il WNV e l’UV sono mantenuti in natura da un ciclo primario di trasmissione zanzara-uccello-zanzara (ciclo endemico): le zanzare ornitofile adulte (vettori) si infettano pungendo uccelli viremici (ospiti amplificatori o serbatoio). Il virus, una volta ingerito, è in grado di diffondere nell'organismo della zanzara, dove si moltiplica localizzandosi a livello delle ghiandole salivari per poi essere trasmesso ad un altro uccello.

Il ciclo secondario (ciclo epidemico) si manifesta quando le zanzare adulte, chiamate vettori ponte, sono capaci di trasmettere il virus ad ospiti accidentali, come il cavallo (soprattutto per WNV) e l'essere umano, che entrano quindi nel ciclo di trasmissione e sono interessati dall'infezione. I vettori del WNV ed UV sono sostanzialmente zanzare del genere Culex di specie modestus e specie pipiens in modo preminente.(http://www.salute.gov.it/portale/sanitaAnimale/dettaglioContenutiSanitaAnimale.jsp?lingua=italiano&id=214&tab=1).

Da quanto sopra esposto, si evince l’importanza del vettore zanzara nell’epidemiologia e diffusione sia della West Nile Disease che dell’Usutu.

Per questo motivo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante: “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025”, recepito dalla Regione Marche con Delibera n. 891 del 13 luglio 2020, indica tra gli strumenti di individuazione precoce della circolazione virale sia del virus West Nile che dell’Usutu, insieme alla sorveglianza su uccelli stanziali bersaglio e uccelli selvatici morti, su casi clinici in equidi ed esseri umani, la sorveglianza entomologica. Quest’ultima, come tutte le altre, ha preso vita nella nostra Regione con il Decreto del Dirigente della P.F. Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare n. 133 del 08 settembre 2020: Piano sorveglianza West Nile Disease ed Usutu 2020-2025.

La sorveglianza entomologica è organizzata suddividendo il territorio in quadranti di 10 km, all’interno dei quali vengono individuati siti idonei per il posizionamento di trappole per eseguire le catture di insetti ogni 15 giorni, nel periodo che va da aprile fino a novembre. L’obiettivo della cattura sono zanzare femmina (le uniche a nutrirsi di sangue) del genere Culex, responsabile in Italia della trasmissione del Virus.

 Le attività di prelievo sono state coordinate dal Centro di riferimento biregionale per le malattie da vettori e degli animali selvatici dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche sede di Ancona, che si è preoccupato di fornire sia le trappole che il ghiaccio secco.

Nel territorio dell’Area Vasta 4 sono stati identificati sei quadranti, ad un’altezza media inferiore a 600 mt. sul livello del mare (Figura 1).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 1: quadranti selezionati per il posizionamento delle trappole in AV4.

Ad ogni quadrante è stato associato un punto di cattura, idoneo e compatibile con presenza di “Culex pipiens” come le aree costiere e lungo le valli, in prossimità di fiumi, fossi ed altre aree umide, in aree verdi e riparate dal vento e pioggia, lontano da fonti luminose e da stalle ospitanti animali. I siti di posizionamento sono stati scelti in cooperazione col personale del Centro di riferimento biregionale per le malattie da vettori e degli animali selvatici, recatosi sul posto col personale del Servizio di Sanità Animale dell’AV4, incaricato dell’esecuzione del Piano a livello locale. Nella foto 1, è riportata una trappola posizionata in una delle celle scelte.

Foto 1: Trappola posizionata nella cella E461N223.

 

In base ai criteri sopra esposti, sono stati quindi scelti punti di cattura così come riportato nella Tabella 1, mediante registrazione delle coordinate geografiche.

Tabella 1: località scelte per il posizionamento delle trappole

Cella A.V. 4

Comune - Indirizzo

E460N223

Fermo – Parco Fluviale sul Tenna

E461N222

Montottone – Loc. Forche di Tenna

E461N223

Magliano di Tenna – Loc. Capparuccia

E462N223

Ponzano di Fermo – C.da Madonna Ete

E462N224

Porto San Giorgio – Via del Rio

E463N223

Fermo – C.da San Pietro Vecchio

 

Le trappole installate per la cattura sono di tipo a CO₂ (Trappola CDC innescata con anidrite carbonica) (Foto 2), ideali per la cattura di esemplari adulti appartenenti a differenti specie crepuscolari e notturne di Culicidi. La trappola ha come fonte di attrazione la CO₂ prodotta da ghiaccio secco che, inserito nel recipiente thermos (1) passa direttamente dallo stato solido a quello gassoso, producendo vapori di anidride carbonica (CO₂).

Foto 2: Trappola CDC.

I vapori di CO₂, che si propagano attorno alla trappola fuoriuscendo da dei fori (2), hanno un forte potere attrattivo per gli esemplari di culicidi adulti, e attirandoli nel raggio d’azione di una ventola (3) azionata da una batteria elettrica (4), li aspira attraverso un’imboccatura (5), spingendoli in una retina (6).

La trappola viene posizionata ad un’altezza da terra di circa 1,5 mt., legata con una catena munita di lucchetto ad un palo o un ramo, assicurandosi che sia stabile, e apponendo nelle sue vicinanze un cartello di segnalazione “trappola per cattura insetti” con l’invito a non toccarla.

Le tempistiche con cui si posizionano le trappole nelle celle, sono estremamente importanti, perché scandiscono e pregiudicano la cattura degli esemplari, motivo per cui è fondamentale una coordinazione precisa tra tutti gli Enti coinvolti.

Le trappole ed il ghiaccio secco, sono fornite settimanalmente dalla sede di Ancona dell’IZSUM, alla sede di Fermo, dove arrivano per le ore 14:00 circa di ogni martedì.

Gli operatori dell’AV4 quindi, procedono al ritiro delle trappole (in numero di tre ogni settimana) già caricate col ghiaccio secco, presso l’IZSUM di Fermo, che fornisce anche le batterie necessarie al funzionamento della ventola, le retine per la cattura degli esemplari di culicidi e le catene con lucchetto per ancorare il tutto ad un supporto in campo. Ci si reca infine presso i siti designati per la sorveglianza entomologica (3 celle a settimana, così da coprirle tutte e sei ogni 15 giorni), per procedere con le catture.

Nella mattinata seguente si procede al ritiro delle trappole posizionate e alla raccolta dei campioni: viene staccata la batteria dalla trappola e le retine con le zanzare vengono inserite nel thermos del ghiaccio secco in modo tale da garantire la catena del freddo dei campioni (+4/+8°C).

Trappole, batterie e campioni raccolti vengono quindi resi all’IZSUM sezione di Fermo, insieme alla apposita scheda W05 – Scheda di accompagnamento campioni (Allegato 1), debitamente compilata con i dati relativi alla cella di cattura corrispondente, cosicché i campioni vengono inoltrati alla sede di Ancona dell’IZSUM per l’identificazione degli esemplari di insetti catturati ed il successivo inoltro dei Culicidi al laboratorio che esegue la ricerca dei virus WNV ed UV.

In Area Vasta 4, come in tutta la Regione Marche, l’attività di sorveglianza entomologica è iniziata nel 2020 in ritardo sia per le difficoltà organizzative del Piano riscontrate che e soprattutto per le enormi difficoltà e restrizioni causate dalla pandemia da Covid-19. La prima trappola è posizionata quindi nel mese di settembre, in data 02, mentre l’attività di sorveglianza entomologica si è conclusa regolarmente nel mese di novembre, con l’ultimo posizionamento il giorno 24, complici le favorevoli condizioni meteo che hanno visto temperature piuttosto miti per la stagione, consentendo il proseguo del Piano fino a quanto previsto dallo stesso.

In tutto il periodo di sorveglianza, sono state piazzate in totale 39 trappole, e catturate 76 zanzare del genere Culex, la maggior parte delle quali nel mese di settembre (56 esemplari), a scalare numericamente fino ad arrivare a non catturarne più alcuno nei mesi di ottobre e novembre.

In nessun esemplare sottoposto alla Real Time PCR eseguita dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche, sede di Ancona, è stata rilevata la presenza di Virus West Nile Disease e di Usutu, facendo pensare, fortunatamente, ad una assente o quantomeno bassa circolazione virale nel nostro territorio, nel periodo sottoposto a sorveglianza, che però purtroppo per gli impedimenti già menzionati, non ha interessato per il 2020 i mesi estivi, periodo di massima circolazione del vettore.

 

Si ringraziano: il personale del Centro di riferimento biregionale per le malattie da vettori e degli animali selvatici del’’IZSUM, diretto dal dr Stefano Gavaudan, per le disposizioni date ed il prezioso supporto fornito nell’applicazione del Piano; il TdP Ione Beleggia per aver attivamente collaborato con la collega Francesca Marcucci, alla esecuzione materiale del Piano nel piazzamento e ritiro delle trappole.

 

Dr.ssa Pina De Curtis – Dirigente Veterinario U.O.C. S.A.

Dott.ssa Francesca Marcucci – Tecnico della Prevenzione U.O.C. S.A.

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