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PNAA 2018: rapporto sui controlli ufficiali nel settore dell’alimentazione animale

  • 13 luglio 2020
  • Autore: Redazione VeSA
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Il 6 Luglio, il Ministero della Salute ha pubblicato il Rapporto sui controlli ufficiali nel settore dell’alimentazione animale 2018.

Con questo rapporto vengono quindi resi pubblici gli esiti dei controlli ufficiali effettuati nel 2018, primo anno di applicazione del Piano Nazionale di controllo ufficiale sull’alimentazione animale (PNAA) in vigore negli anni 2018, 2019 e 2020. Il PNAA ha come obiettivo quello di contribuire a tutelare la salute e il benessere animale ed assicurare la salubrità dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano attraverso la vigilanza e i controlli ufficiali nella filiera dei mangimi.

Il PNAA è programmato dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.), il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (ICQRF), le Regioni e le Province Autonome, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.), i Centri di Referenza Nazionali e i Laboratori Nazionali di Riferimento (LNR).

La programmazione consiste principalmente nell’individuazione delle matrici (mangimi e acqua di abbeverata) da prelevare, delle sostanze da ricercare, nonché nell’attribuzione alle Regioni del numero di campionamenti da effettuare. Strumento fondamentale per orientare l’attività di controllo ufficiale in modo da aumentarne l’efficacia ed evitare uno spreco di risorse, è l’effettuazione dell'analisi dei rischi.

Il Ministero della Salute coordina l'attività di vigilanza e controllo a livello nazionale e trasmette il PNAA alle Regioni e Province Autonome che, tramite gli Assessorati alla Sanità (o altri organi competenti), sviluppano una programmazione regionale (PRAA) con la quale vengono fornite nel dettaglio tutte le indicazioni e le istruzioni alle AA.SS.LL., che eseguiranno i controlli ufficiali, al fine di garantire la corretta applicazione del Piano stesso. Le Regioni e le Province Autonome sono tenute a trasmettere i propri Piani Regionali per una successiva valutazione da parte del Ministero ai fini di assicurare una piena rispondenza ai criteri indicati nel PNAA

L'attività di controllo sui mangimi provenienti dai Paesi Terzi o di provenienza comunitaria è svolta, rispettivamente, dai PIF (Posti di ispezione frontaliera) e dagli UVAC (Uffici veterinari adempimenti CE).

I campioni raccolti sono analizzati dagli II.ZZ.SS., la cui attività, per quanto riguarda gli aspetti tecnico-scientifici, è coordinata dall'I.S.S. che effettua anche le analisi di revisione.

In caso di esigenze particolari, l’attività di controllo viene effettuata da altre autorità come ad esempio: Carabinieri per la Tutela dalla Salute, ICQRF, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, ecc.

Inoltre, al fine di assicurare la piena coerenza con gli obiettivi del PNAA, il Ministero della Salute predispone annualmente un programma di AUDIT sulle Autorità competenti Regionali e richiama le Regioni e le Province Autonome, che ancora non hanno provveduto alla predisposizione di un programma di Audit presso le AA.SS.LL.

Nel PNAA sono fornite le indicazioni e le procedure per effettuare sia gli interventi ispettivi, finalizzati a verificare presso gli operatori del settore mangimi (OSM) i requisiti strutturali, gestionali e documentali previsti dalla normativa vigente, sia le attività di prelievo e analisi dei campioni ufficiali di mangime. Sono inoltre descritti in dettaglio i programmi di campionamento specifici riferiti al controllo di particolari sostanze presenti nei mangimi. Il PNAA, quindi, stabilisce il numero minimo di ispezioni che devono essere effettuate presso gli OSM, i criteri di ripartizione dei campioni da prelevare e la numerosità campionaria che ogni singola Regione deve soddisfare e fornisce, inoltre, i modelli dei verbali di prelievo dei campioni, dei verbali di ispezione, dei verbali per le segnalazioni delle positività/non conformità e la modulistica per l’invio dei dati relativi all’attività svolta.

 

ATTIVITÀ ISPETTIVA SUGLI OPERATORI DEL SETTORE MANGIMI (OSM)

La vigilanza ispettiva viene svolta su tutte le imprese del settore dei mangimi quali produttori primari, allevamenti, mangimifici, distributori, industrie alimentari che forniscono sottoprodotti all’alimentazione animale, trasportatori di mangimi, con il fine di verificare il possesso ed il mantenimento dei requisiti strutturali e funzionali dell’impresa del settore dei mangimi oggetto di vigilanza.

Sui campioni previsti dal PNAA, viene effettuata la ricerca di:

- costituenti di origine animale non ammessi nei mangimi,

- Salmonella spp.,

- sostanze farmacologicamente attive e additivi destinati all’alimentazione animale,

- sostanze indesiderabili che includono anche i contaminanti ambientali (micotossine, diossine, melamina, pesticidi e altri),

- organismi geneticamente modificati (OGM).

Come indicato nel Rapporto 2018, i campionamenti ufficiali sono stati effettuati a tutti i livelli della produzione, della commercializzazione, del trasporto fino alla somministrazione dei mangimi.

In particolare nell’anno in esame, su tutto il territorio nazionale, nell’ambito esclusivo del PNAA, sono stati eseguiti 25.782 ingressi e sono state ispezionate 20.090 attività sull’intera filiera, dalla produzione primaria fino alla somministrazione dei mangimi agli animali in allevamento. Inoltre sono stati prelevati 10.836 campioni ufficiali di mangimi, raggiungendo e superando l’obiettivo prefissato.

Per quanto riguarda l’attività ispettiva, da un confronto con i dati del triennio precedente (2015-2017), si evidenzia un aumento percentuale delle non conformità rilevate e delle denunce all’Autorità Giudiziaria effettuate, contrariamente ad una diminuzione delle sanzioni amministrative comminate. Tutto ciò a conferma di una incisiva attività di verifica svolta dai Servizi Veterinari.

In particolare, l’importante attività di ispezione ha consentito di rilevare 1.097 non conformità strutturali o gestionali e nel 7,11 % dei casi sono state comminate delle sanzioni per un totale quindi di 78 sanzioni amministrative. Questo dato sta ad indicare che le criticità rilevate nel 2018 sono costituite da episodi meno rilevanti per i quali i Servizi Veterinari non hanno dovuto infliggere sanzioni amministrative. Per i casi più ragguardevoli invece, che rappresentano solo lo 0,6% del totale delle non conformità, sono state effettuate le opportune denunce per un totale di 7 denunce all’Autorità Giudiziaria.

Sulla base delle relazioni annuali relative al 2018, pervenute attraverso il flusso di rendicontazione dalle Regioni e dalle Province Autonome, le principali carenze riscontrate nel corso delle verifiche ispettive, presso gli OSM, hanno riguardato:

− carenze dei piani di autocontrollo;

− mancata/errata compilazione dei registri di carico e scarico;

− mancata idoneità dei requisiti strutturali;

− inadeguate procedure per la gestione del Carry-Over;

− modalità non idonee di stoccaggio dei mangimi;

− insufficienti programmi di protezione da parassiti;

− mancanza/insufficiente formazione degli operatori;

− mancanza di autorizzazioni.

 

ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO

Per quanto riguarda l’attività di campionamento, dalle analisi effettuate presso i Laboratori Ufficiali degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, sono risultati 97 campioni non rispondenti a quanto richiesto dalla normativa (non conformità), che rappresentano lo 0,89% del totale dei campioni prelevati. Il basso valore delle non conformità indica che, in generale, i mangimi (mangimi composti, materie prime, additivi, premiscele e acqua di abbeverata) soddisfino i requisiti normativi di sicurezza. In particolare, la percentuale delle non conformità è lievemente diminuita con il riscontro di 5 non conformità in meno rispetto all’anno precedente, confermando il trend decrescente di non conformità.

Il dato ottenuto ne 2018 esprime quindi una sostanziale rispondenza alla normativa, con il 99,11% dei mangimi risultati conformi alle analisi di laboratorio. Nello specifico si evidenzia un aumento delle non conformità a carico delle materie prime (+4,96%), una diminuzione delle non conformità a carico dei mangimi composti (-4,11%). Relativamente ai luoghi di prelievo si segnala una marcata diminuzione delle non conformità rilevate in allevamento rispetto all’anno precedente (-15,48%) ed un aumento di quelle rilevate presso gli impianti di produzione (+2,49%).

Le 97 non conformità riscontrate nel 2018 hanno riguardato i seguenti aspetti:

− n. 7 per presenza di principi farmacologicamente attivi ed additivi vietati o in concentrazione non consentita;

- n. 35 per il rilievo di fenomeni di Carry-Over;

− n. 13 per presenza di Micotossine in quantità superiori ai limiti previsti;

− n. 12 per presenza di Organismi Geneticamente Modificati;

− n. 10 per presenza di costituenti di origine animale vietati in mangimi per acquacoltura (Controlli ai fini della profilassi BSE);

− n. 10 per contaminazione da Salmonella spp.;

− n. 6 nel programma di Monitoraggio riservato agli Additivi nutrizionali e oligo elementi;

− n. 4 per presenza di contaminanti vari.

 

ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO EFFETTATA SU SOSPETTO

L’attività di campionamento su sospetto è stata svolto in 12 Regioni e ha portato alla raccolta di 91 campioni. L’attività su sospetto è più che raddoppiata rispetto all’anno precedente (+51 campioni) ed è stata effettuata anche da due Regioni in più. In particolare sono stati riscontrati 12 casi di non conformità che corrispondono al 13,18% dei campioni prelevati, percentuale diminuita rispetto al 2017.

Per la verifica dell’eventuale presenza di micotossine, sono stati effettuati 44 campioni (il 48,35% del totale). I campioni, prevalentemente di materie prime ma anche di mangimi composti, soprattutto per ruminanti da latte (39) ma anche per suini, sono stati prelevati essenzialmente per la ricerca di Aflatossina B1, in seguito a positività su campioni di latte prelevati in autocontrollo per presenza di Aflatossine M1, o in seguito precedenti non conformità o ispezioni che hanno rilevato scarse condizioni igieniche, nonché in seguito a rilievi clinico anamnestici. 9 campioni di mangimi a base cereali destinati a bovini, ovini e suini sono risultati non conformi.

Per la verifica dell’eventuale presenza di Salmonella spp. sono stati effettuati 27 campioni (il 29,67% del totale). Questi sono stati prelevati principalmente in allevamento di avicoli (14) e in stabilimento di produzione (12) e presso la distribuzione (1) e hanno coinvolto varie tipologie di mangimi e acqua per varie specie animali, prevalentemente avicoli. I campioni sono stati prelevati in alcuni casi in seguito a problemi di salute manifestati dagli animali e in altri in seguito a positività in campioni ufficiali del piano Salmonellosi, o segnalazioni dei consumatori. È stato riscontrato 1 campione non conforme di farina di soia per presenza di Salmonella agona ed ha generato una notifica RASFF.

Inoltre, 10 campioni (il 10,98% del totale) sono stati prelevati per la ricerca di principi farmacologicamente attivi e coccidiostatici in mangimi completi per varie specie animali (avicoli 8, suini 1, bovini 1) sia in allevamento che alla distribuzione in seguito ai rilievi effettuati in fase di ispezione al macello o a sospetti vari e indagini epidemiologiche. Tutti i campioni sono risultati conformi. È stata invece riscontrata positività in 2 campioni di acqua di abbeverata per avicoli che conteneva residui di antibiotici.

In seguito a segnalazione dei consumatori per presenza di corpi estranei, sono stati effettuati 4 prelievi (il 4,39% del totale) in mangimi composti per animali da compagnia e 1 prelievo (1,1%) in mangime per ovaiole. Tutti sono risultati conformi.

Altri prelievi effettuati su sospetto per la ricerca di DNA di ruminante (3), di pesticidi (2), di OGM (1) e di diossina (1) hanno dato esito di conformità.

Il Ministero sottolinea come l’attività di campionamento su sospetto evidenzia la sensibilità dei Servizi Veterinari verso possibili fonti di pericolo e rischi emergenti presenti nel proprio territorio di competenza.

 

CONTROLLI ALL’IMPORTAZIONE

Nell’anno 2018 sono state presentate per l’importazione, complessivamente, 5.176 partite di mangimi (per una quantità totale pari a 6.003.004,49 tonnellate) tutte sottoposte a controllo documentale. Il controllo d’identità è stato eseguito su tutte le partite di mangimi di origine animale e sul 56,02% delle partite di mangimi di origine non animale, mentre il controllo materiale, con prelievo di campioni, è stato eseguito su 296 partite, pari ad una frequenza di campionamento del 5,71%, per un totale di 346 campioni prelevati.

Complessivamente sono state individuate 10 partite non conformi, pari allo 0,19% delle partite presentate per l’importazione in Italia e al 3,37% delle partite oggetto di prelievo.

Tali non conformità hanno riguardato:

- il riscontro di positività per presenza di costituenti di origine animale non autorizzati (DNA di ruminante), in 3 partite di farina di carne equina di complessive tonnellate 72, di provenienza Argentina;

- il riscontro di positività per presenza di costituenti di origine animale non autorizzati (peli e piume), in 1 partita di farina di pesce di tonnellate 99,473, di provenienza Mauritius;

- il riscontro di positività per presenza di fibre artificiali in 4 partite di farina di pesce, campionate per la ricerca di costituenti di origine animale non autorizzati, di complessive tonnellate 1.059,59, di provenienza Cile;

- il riscontro di positività per presenza di fibre artificiali in 1 partita di farina di pesce, campionata per la ricerca di costituenti di origine animale non autorizzati, di tonnellate 100,262, di provenienza Mauritius;

- il riscontro di positività per presenza di mercurio, oltre i livelli consentiti, in 1 partita di alimenti per animali da compagnia di tonnellate 12,240, di provenienza Thailandia.

Tutte le partite non conformi sono state sottoposte a provvedimento di non ammissione all’importazione e sono quindi state rispedite verso il Paese terzo di provenienza.

 

Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola

 

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