La DG SANTE (Direzione Generale per la Salute e Sicurezza alimentare) ha pubblicato in questi giorni (14/02/2020) la relazione della missione conoscitiva effettuata in Sardegna, dal 24 al 28 Giugno 2019, sulla Peste Suina Africana (PSA).
Si ricorda brevemente che la PSA è una malattia infettiva (virale), altamente contagiosa e spesso letale che colpisce il maiale domestico e il cinghiale ma non è trasmissibile all’uomo.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda agli articoli: PESTE SUINA AFRICANA: diffusione, prevenzione e controllo e PESTE SUINA AFRICANA.
Scopo principale della missione è stato quello di verificare l'idoneità e validità delle disposizioni pianificate per raggiungere l'obiettivo di eradicazione della malattia e verificare la regolare applicazione, da parte delle autorità competenti, delle azioni correttive presentate alla Commissione in risposta alle raccomandazioni formulate dopo l’audit sulla PSA effettuato in Sardegna ad Ottobre 2016.
Nella relazione quindi si evidenziano innanzitutto i risultati ottenuti, negli ultimi 2 anni, dall’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna.
Tale gruppo operativo, il cui nucleo è costituito da rappresentanti della Presidenza della Regione, degli Assessorati dell’Igiene e Sanità, dell’Assistenza Sociale, dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, della Difesa dell’Ambiente, del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale e dell’Ente Foreste, è stata istituita dalla Giunta regionale della Sardegna nel 2014 per dirigere e coordinare il programma di controllo ed eradicazione della PSA.
L’Unità di Progetto per l’eradicazione della malattia ha avviato una serie di interventi volti a debellare il morbo che affligge il comparto suinicolo isolano.
In particolare fra le diverse misure messe in campo:
1. la riorganizzazione delle strutture veterinarie responsabili dei controlli con l’istituzione di un'unica unità di coordinamento, la razionalizzazione dei servizi veterinari provinciali, la creazione di un gruppo di intervento veterinario e la rotazione sistematica degli ispettori veterinari distrettuali,
2. le attività di depopolamento dei maiali bradi,
3. l’individuazione delle zone di sorveglianza e di protezione.
Il rapporto ministeriale afferma che la situazione epidemiologica nei suini domestici è notevolmente migliorata negli ultimi 18 mesi, periodo durante il quale non si sono riscontrati focolai di malattia nelle aziende suinicole registrate. Le autorità veterinarie attribuiscono questi risultati principalmente al miglioramento del controllo dei maiali bradi (situazione oggi non più consentita) e alla migliore biosicurezza nelle aziende suinicole.
Un ostacolo all’eradicazione della PSA è rappresentato sicuramente dalla numerosa popolazione di cinghiali, soprattutto nel nord della Sardegna ma sicuramente, dal 2016, i controlli sulle attività di caccia svolti dalle autorità veterinarie e dagli ispettori forestali sono stati rafforzati per garantire lo smaltimento sicuro dei sottoprodotti di origine animale e per verificare la conformità dei campionamenti effettuati sui cinghiali.
Nel rapporto inoltre si sottolinea che le autorità veterinarie segnalano un cambiamento nell'atteggiamento della popolazione che risulta più collaborativa e disposta a informare su sospette malattie e possibili attività illegali. Risultato ottenuto anche grazie alla vasta campagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta soprattutto ad allevatori e cacciatori che sono favorevoli a mantenere l'unità di progetto e a continuare ad attuare il programma di eradicazione.
Gli auditors inoltre indicano come le misure in atto (controlli ufficiali negli stabilimenti e nei porti e aeroporti) per impedire la spedizione di carni suine e prodotti potenzialmente infetti dalla Sardegna, sia come spedizioni commerciali che in bagagli personali, sono valide e ben consolidate.
La relazione conclude quindi che sono stati fatti progressi significativi che oggi permettono di considerare la PSA sotto controllo in Sardegna. Sicuramente però il problema dei maiali bradi, anche se migliorato notevolmente, non è stato ancora risolto e anche la presenza dei cinghiali continua a rappresentare una potenziale minaccia. Di conseguenza si auspicano ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo dell’eradicazione anche grazie al sostegno degli allevatori e cacciatori.
A conferma di quanto riscontrato al controllo comunitario, a Gennaio 2019, sul sito ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna sull’Eradicazione della PSA si affermava quanto segue:
«manca davvero poco per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna: un obiettivo atteso da 40 anni, da quando la malattia arrivò dalla penisola Iberica. Dagli ultimi dati presentati oggi (17/01/2019, NdR), durante una conferenza stampa a Villa Devoto a Cagliari, le misure adottate nel corso degli ultimi 4 anni e intensificate dal 2017 hanno portato a un forte miglioramento della situazione PSA nei suini domestici e nei cinghiali. Secondo il report, illustrato dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dai vertici dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della malattia, “la PSA è attualmente riscontrata, pressoché esclusivamente in alcune aree della Sardegna centrale, prevalentemente nei maiali bradi ancora presenti e in minor misura in alcune popolazioni di cinghiali. Molto probabilmente, il virus della PSA non è in grado di persistere nei soli cinghiali, in cui appare in via di graduale auto-estinzione. Le azioni di depopolamento dei maiali bradi ancora presenti continueranno quindi nelle prossime settimane e mesi mentre la definitiva eradicazione della PSA è prevista nel 2019/2020”».
Il commento delle Autorità competenti alla relazione della Commissione europea è stato innanzitutto di ringraziamento per la collaborazione e il supporto nella lotta alla PSA in Sardegna negli ultimi anni. Nella risposta viene quindi accettato e condiviso il contenuto della relazione e vengono indicati i seguenti commenti:
1. per quanto riguarda i controlli sulle esportazioni, sono state intraprese ulteriori azioni per verificare quegli aspetti che dovevano essere migliorati in modo tale da garantire un miglior controllo e sicurezza delle attività di verifica periodica degli impianti autorizzati a effettuare spedizioni in deroga;
2. in riferimento alle criticità rilevate nella gestione dei cinghiali, sicuramente si andranno ad implementare le attività di sorveglianza passiva e la promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione nel settore venatorio.
Al seguente link il testo completo della relazione comunitaria: FINAL REPORT OF A FACT-FINDING MISSION CARRIED OUT IN ITALY FROM 24 JUNE 2019 TO 28 JUNE 2019 IN ORDER TO EVALUATE THE IMPLEMENTATION OF ANIMAL HEALTH CONTROLS IN RELATION TO AFRICAN SWINE FEVER (in inglese).
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola