Il 13/04/2018 la Commissione Europea ha pubblicato la “Relazione relativa all'applicazione della direttiva 2007/43/CE e alla sua incidenza sul benessere dei polli allevati per la produzione di carne, nonché alla definizione degli indicatori di benessere”.
In particolare infatti la Direttiva 2007/43/CE stabilisce le norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne e all'articolo 6, paragrafo 3, prevede che la Commissione trasmetta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull'applicazione e sugli effetti della norma sul benessere di tali animali.
Tale relazione si basa su uno studio portato a termine nel 2017, riguardante gli impatti socioeconomici e il benessere degli animali come conseguenza dell'attuazione della direttiva, ma anche su: audit della direzione generale della Salute e della sicurezza alimentare che forniscono informazioni sui controlli ufficiali, pareri dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), altri studi che diffondono conoscenze scientifiche sul benessere dei polli da carne e risultati di un seminario del 2017 sull'utilizzo dei dati sui macelli per il controllo del benessere che ha visto la partecipazione di tutti gli Stati membri.
Nella relazione viene quindi evidenziato che l'UE è un produttore importante di polli da carne a livello globale (l'11,3 % della produzione globale) e l’Italia è fra i 7 Stati membri in cui questo tipo di allevamento è maggiormente praticato. Inoltre nell’UE la produzione (ad oggi circa 6,5 miliardi di volatili l'anno) e il consumo sono aumentati in modo costante e la carne di pollo è al secondo posto, dopo le carni suine, tra quelle maggiormente consumate nell'UE.
Formazione e orientamento per il personale che si occupa dei polli
La direttiva ha introdotto obblighi di formazione specifici per i detentori, con deroghe sulla base di esperienze precedenti. Detta formazione viene approvata dalle autorità e generalmente fornita da una terza parte. Tuttavia, lo studio del 2017 ha individuato un piccolo numero di Stati membri che non offre corsi di formazione appropriati. La formazione mette in evidenza la responsabilità del detentore e la necessità di bilanciare gestione e fornitura delle risorse, nonché gli aspetti pratici della cattura e del trasporto. Le autorità forniscono ai detentori un certificato di competenza; due terzi di tali certificati vengono rilasciati tramite corsi di formazione, mentre un terzo sulla base di esperienze pregresse. Molti detentori che avrebbero potuto ottenere una deroga sulla base della loro esperienza hanno invece scelto di seguire un corso di formazione, in quanto hanno apprezzato l'opportunità di poter apprendere come gestire problemi legati al comportamento dei polli da carne e allo stress.
Sebbene alle persone incaricate di catturare e caricare i volatili per il trasporto ai macelli non venga richiesto un certificato di competenza, la direttiva prevede che i detentori forniscano loro istruzioni e orientamenti. Per questo motivo sono previsti corsi di formazione per le squadre di cattura affinché le persone coinvolte sviluppino una certa consapevolezza riguardo alle buone prassi e alle responsabilità giuridiche.
Densità di allevamento
La direttiva prevede tre intervalli di densità di allevamento e i detentori devono rispettare una serie di norme differenti per ogni intervallo.
- La regola generale prevede che la densità di allevamento non superi i 33 kg/m².
- Una deroga che permetta di superare i 33 kg/m², senza oltrepassare i 39 kg/m², può essere concessa laddove vengano fornite ulteriori informazioni dettagliate e documentate relative a ciascun pollaio e laddove vengano rispettati determinati parametri climatici. Inoltre, la documentazione che accompagna il gruppo al macello deve includere il tasso di mortalità giornaliera e il tasso di mortalità giornaliera cumulativo.
- Un ulteriore aumento da 39 kg/m² fino a 42 kg/m² è consentito se, oltre al rispetto delle condizioni menzionate al punto precedente, le autorità registrano, previo monitoraggio, tassi di mortalità bassi e l'impiego di prassi di gestione idonee. In tali casi di densità di allevamento massima, la direttiva prevede un indicatore, espresso mediante una formula, per il tasso di mortalità giornaliera cumulativo da non superare.
In generale, in Europa quasi i tre quarti dei polli da carne vengono allevati in condizioni in cui la densità di allevamento è inferiore a 39 kg/m².
Indicatore obbligatorio
Negli allevamenti che operano in condizioni di densità massima il tasso di mortalità giornaliera cumulativo rappresenta un indicatore obbligatorio. In particolare, se viene superato il limite prescritto, il detentore, se non è in grado di dimostrare il verificarsi di cause di forza maggiore che hanno causato lo sforamento, sarà obbligato ad allevare in condizioni di densità inferiore per i successivi 7 gruppi prima di poter tornare a lavorare in condizioni di densità di allevamento massime.
Quando i tassi di mortalità vengono superati e le morti sono avvenute nella prima settimana di produzione, il detentore ne attribuisce spesso la causa alle condizioni nel centro di incubazione e/o nei gruppi genitori ("parent"). Le autorità accettano tali giustificazioni ma non provvedono a verificare tali stabilimenti poiché non sono state definite regole specifiche di benessere degli animali applicabili a tali siti.
Indicatori facoltativi
La pododermatite (dermatite da contatto dovuta a bruciature da ammoniaca) è un indicatore monitorato presso il macello e può essere utilizzato per individuare gli allevamenti problematici in cui è opportuno intraprendere azioni correttive per affrontare le cause primarie di tale malattia. Tale forma di dermatite non è dovuta alla cattura, al trasporto o alle condizioni di macello ed è dunque un valido indicatore del benessere degli animali negli allevamenti.
In molti Stati viene impiegato un sistema di assegnazione di un punteggio in base alla gravità della pododermatite all’ispezione post mortem e ciò permette di individuare gli allevamenti che necessitano di indagini e azioni immediate. Il monitoraggio di gruppi successivi può essere inoltre impiegato per confermare la risoluzione di problematiche sottostanti.
La relazione della Commissione europea si conclude quindi dichiarando che la direttiva ha fornito un quadro comune di riferimento sulla base del quale gli Stati membri hanno migliorato le modalità di gestione e di ricovero dei polli da carne, con ricadute positive sulla salute e sul benessere dei volatili. In particolare i controlli basati sul monitoraggio della pododermatite si sono dimostrati il metodo più efficace per attestare il miglioramento del benessere degli animali.
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola