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Valutazione dei Consumi di Antibiotici in Zootecnia Area Vasta 3 – Camerino, Civitanova Marche, Macerata – Anno 2015

  • 18 febbraio 2017
  • Autore: Redazione VeSA
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La conoscenza di dati reali sul consumo di antibiotici in medicina veterinaria è essenziale per implementarne un uso razionale, limitarne l’abuso, sorvegliare sulla corretta somministrazione e controllare e sanzionare usi impropri, il tutto con il fine ultimo di individuare una strategia mirata, all’interno del concetto di medicina globale “one world, one health and one medicine”, riducendo il consumo di farmaci in veterinaria rispettando la salute degli animali e dell’ambiente e tutelando quelle molecole considerate fondamentali per la terapia in medicina umana.

Il presente lavoro è inserito all’interno di un Progetto Regionale, finanziato dalla Regione Marche: “Sistema di monitoraggio sull'utilizzo dei farmaci veterinari antimicrobici: sviluppo di un sistema di farmaco-epidemio-sorveglianza”, che ha visto coinvolti il Centro Regionale di Farmacovigilanza della Regione Umbria e la Sezione di Tolentino dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche. Questo lavoro è stato possibile grazie alla collaborazione dei servizi di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche della Area Vasta 3 e della Regione Marche.

L’obbiettivo del presente piano di valutazione è stato quello di quantificare con un approccio basato sulla Defined Daily Doses (DDD) l’uso degli antimicrobici sulla base delle terze copie delle ricette medico veterinarie riferite al 2015 nelle diverse specie zootecniche presenti nella Area Vasta 3 (Figure 1 e 2), in linea con quanto recentemente approvato dall’EMA/ESVAC nella Strategia 2016-2020. Inoltre, vengono valutate le percentuali di appropriatezza del dosaggio prescritto.

L’approccio presentato permette di valutare l’uso di antibiotico tenendo in considerazione la potenza del singolo principio attivo e pesando il consumo sulla popolazione presente all’interno del territorio di riferimento. Questo permette di effettuare confronti tra le diverse classi di farmaco, le diverse specie animali, i diversi orientamenti produttivi e tra le diverse aziende zootecniche.

 

 

Figura 1: Numero di capi nella AV3 e per singolo distretto dal 01/01/2015 al 31/12/2015. Dati da BDN

 

 

 

Figura 2: Numero di aziende nella AV3 e per singolo distretto dal 01/01/2015 al 31/12/2015. Dati da BDN

 

Sono state informatizzate in un database appositamente predisposto 5852 ricette relative a 560 aziende.

In particolare:

  • bovino (903 ricette) ,
  • suino (821 ricette),
  • piccoli ruminanti (377 ricette),
  • specie avicole (739 ricette),
  • conigli (253 ricette),
  • acquacoltura (66 ricette),
  • autoconsumo (986 ricette),
  • cavalli (DPA e non DPA – 402 ricette),
  • altre specie animali (55 ricette)

Le prescrizione delle scorte veterinarie hanno riguardato 1250 ricette. I veterinari censiti che hanno effettuato le prescrizioni nel 2015 sono 98.

L’analisi è stata condotta esclusivamente sulle prescrizioni di antibiotico, considerando ogni principio attivo prescritto come “record”. L’analisi ha tenuto conto degli antibiotici totali prescritti (TOT) e degli antibiotici di importanza critica (che per quanto riguarda quelli considerati critici (critically important antimicrobials - CIAs) per la medicina umana (cefalosporine di terza e quarta generazione, macrolidi, fluorochinoloni e colistina).

Il numero di record di antimicrobici prescritti per specie animale ammessa nell’analisi è il seguente:

  • bovino: 2048
  • suino: 1345
  • piccoli ruminanti: 292
  • specie avicole: 490
  • conigli: 318
  • acquacoltura: 95
  • cavalli: 351

Sono stati valutati diversi indicatori di consumo del farmaco: DDD prescritte, DDD/1000 animali-die, DDD-1000 aziende-die, prevalenza d’uso aziendale (%), intensità d’uso aziendale (DDD/aziende utilizzatrici). Prevalenza e intensità d’uso è stata valutata esclusivamente per classe di antibiotico. L’accuratezza del dosaggio è stata valutata tramite il rapporto tra le dosi utilizzate da ricetta e quelle consigliate dai foglietti illustrativi dei prodotti commerciali.  L’unità di misura utilizzata per il monitoraggio degli antibiotici è fondamentale e permette di capire realmente quale specie animale e quale filiera produttiva risulta essere maggiormente implicata nell’utilizzo di antimicrobici.

La tabella che segue mostra i consumi generali di antibiotico valutati nel 2015 nella AV3.

 

 
 
DDD prescritte (X 104)
DDD/1000 animali-die
DDD/1000 aziende-die
% record appropriati
Bovini
TOT
1825,06
2828,79
47439,88
42,92
CIAs
268,39
416,00
6976,41
42,86
Suini
TOT
10465,45
12820,81
838375,93
41,52
CIAs
2258,51
2766,82
180927,20
31,05
Avicoli
TOT
9351,93
163,75
2208769,89
22,78
CIAs
5258,75
92,08
1242027,89
15,24
Ovicaprini
TOT
205,32
103,11
6392,15
26,04
CIAs
5,85
2,94
182,18
23,53
Conigli
TOT
2398,32
504,82
4693394,14
23,90
CIAs
242,23
50,99
474031,79
13,33
Cavalli
TOT
89,29
830,66
 
71,71
CIAs
9,07
84,37
 
11,58
Acquacoltura
TOT
2989,25
 
8189738,29
53,57
CIAs
743,00
 
2035616,44
0,00
 
DDD = Defined Daily Doses
CIAs = Critically Important Antimicrobials

 

L’espressione del consumo utilizzando le DDD prescritte tiene conto della potenza del farmaco, differenziata per specie animale e via di somministrazione. In questo caso, sia per quanto riguarda gli antibiotici totali che per quanto riguarda i CIAs, le specie avicole ed il suino risultano essere le specie per le quali il consumo di antimicrobici risulta più elevato, addirittura il 60% circa delle DDD prescritte riferite a CIAs è prescritto per gli avicoli.

Nell’AV3 nel 2015 le specie animali maggiormente trattate sono state il suino, il bovino e il cavallo, esprimendo il consumo sul numero di animali presenti nel territorio, e l’acquacoltura, i conigli, le specie avicole e il suino, esprimendo il consumo sul numero di aziende presenti nel territorio

La via di somministrazione orale dei farmaci risulta essere statisticamente associata alla probabilità di un errore nel dosaggio (sotto- o sovra- dosaggi), e quindi considerabile come un fattore di rischio sia per quanto riguarda il fenomeno dell’antibioticoresistenza che per la probabilità di rinvenire residui negli alimenti di origine animale. Il trattamento di animali in giovane età (fase di accrescimento) rappresenta un fattore di rischio per tutte le specie animali, essendo associato a dosaggi non corretti di farmaco, all’uso frequente della via orale (e quindi in conseguenza alle terapie di massa) e alla probabilità dell’utilizzo di CIAs

Le specie avicole, il coniglio, l’acquacoltura sono le tre filiere produttive nelle quali le percentuali di errori nel dosaggio sono più elevate. Il suino e le specie avicole sono i due settori in cui è maggiormente richiesta attenzione nella somministrazione e nel controllo dell’utilizzo del farmaco veterinario

L’analisi dei consumi è stata effettuata anche per classe di farmaco utilizzato per specie animale, per filiera produttiva e per singola azienda. I dati sono disponibili presso il Centro di Farmacovigilanza della Regione Umbria. 

 

 

 

Contatti: Centro Regionale di Farmacovigilanza Veterinaria dell’Umbria

075/3433031-3006 - centroumbrofarmacovigilanza@izsum.it

 

 

 

 

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