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BIOSICUREZZA: strumento indispensabile per la prevenzione delle malattie animali

  • 25 giugno 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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Il Consiglio europeo dell'Agricoltura, riunitosi a Bruxel il 18/06/2019, indica la BIOSICUREZZA come il sistema migliore per proteggere la salute animale in Europa.

La biosicurezza può essere definita come uno dei principali strumenti di prevenzione, a disposizione degli operatori e delle altre persone che lavorano con gli animali, per prevenire l’introduzione, lo sviluppo e la diffusione di malattie animali trasmissibili da e all’interno di una popolazione animale (Regolamento UE 2016/429, considerando n. 43).

Nelle Conclusioni del Consiglio sulla biosicurezza si ricorda innanzitutto che i focolai di malattie animali trasmissibili possono avere conseguenze economiche e sociali molto gravi che, oltre a ostacolare l'agricoltura e il commercio, spesso interessano anche altri settori come il turismo. Ciò è particolarmente vero per le malattie transfrontaliere degli animali (TAD), come l'afta epizootica e la peste suina africana, che possono potenzialmente diffondersi molto rapidamente, a prescindere dai confini nazionali, e che, nel caso delle TAD zoonotiche, come alcuni tipi di influenza aviaria ad alta patogenicità, possono rappresentare un grave rischio anche per la salute umana.

Sicuramente, al fine di ridurre al minimo le conseguenze negative delle TAD, dovrebbero essere compiuti tutti gli sforzi per impedire la loro introduzione nel territorio dell'UE e, nel caso dei TAD già presenti, per impedirne la diffusione e sradicarli.

Per raggiungere tali obiettivi, svolge quindi un ruolo chiave la biosicurezza, che deve essere considerata come la gestione concreta e le misure fisiche volte a ridurre il rischio delle malattie (prevenzione dell’ingresso e controllo della circolazione delle malattie)  nell’allevamento o nel territorio ma anche come un approccio strategico e olistico alla gestione dei rischi rilevanti.

Senza dubbio, nonostante tutti gli sforzi, la presenza di TAD nei paesi terzi limitrofi e nei territori dei partner commerciali dell'UE, i movimenti di persone e merci in un mondo globalizzato, il cambiamento climatico, gli animali selvatici, i vettori e le attività correlate all'uomo rappresentano un rischio costante di incursione o re-incursione negli Stati membri. Sono quindi indispensabili vigilanza e sforzi continui e mirati per garantire un livello sufficiente di protezione ed, in particolare, è fondamentale garantire una sufficiente protezione nei punti di accesso rilevanti di animali e merci nell'UE.

Poiché le malattie transfrontaliere possono essere introdotte e diffuse non solo attraverso il movimento di animali ma anche attraverso merci o mezzi di trasporto infetti, per ridurre al minimo il rischio è indispensabile la responsabilità e l’impegno di tutti gli operatori e professionisti degli animali, compresi naturalmente i trasportatori.

Inoltre, poiché molte TAD interessano anche gli animali selvatici, attori come cacciatori, osservatori di uccelli, chi si occupa di gestione forestale e organizzazioni per la protezione della natura possono svolgere un ruolo molto importante nella loro individuazione e controllo.

 Il Consiglio europeo dell'Agricoltura sottolinea quindi la necessità di collaborazione tra i paesi dell'UE e quelli non appartenenti all'UE nella stessa regione, di condivisione delle informazioni e di cooperazione tra tutti i settori e gli attori coinvolti, pubblici o privati. Indispensabile è inoltre la necessità di educare, mediante campagne di sensibilizzazione, le parti interessate (veterinari, agricoltori, cacciatori, operatori dei settori zootecnico, alimentare e dei mangimi, trasportatori, operatori  del turismo e del traffico passeggeri internazionale) e il pubblico in generale al fine di renderli consapevoli dei rischi legati alla diffusione delle TAD attraverso le loro attività e di incoraggiarli ad adottare atteggiamenti e comportamenti che riducano tali rischi.

Infine si evidenzia che per attuare valide misure di biosicurezza sono necessarie risorse finanziarie adeguate, ricordando che investire nella prevenzione è certamente  meglio e più vantaggioso che spendere per la cura.

 

Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola

 

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Categorie: Sanità animale
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