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Aggiornamento su aspetti normativi e gestionali inerenti ai controlli sulle acque potabili del territorio dell’ASUR AV3

  • 23 luglio 2018
  • Autore: Redazione VeSA
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Nell’anno 2017 il Servizio igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Area Vasta 3 (54 Comuni della provincia di Macerata) ha effettuato quasi 4000 analisi sulle acque potabili, destinate alla popolazione del territorio. Tale numero di campioni è stato programmato anche per l’anno corrente, tenendo conto della norma di base, D. Lgs. 31/2001. Tuttavia nuovi recenti indirizzi normativi (di cui si attende il recepimento a livello regionale) amplieranno la gamma e la tipologia dei controlli, nell’ottica di una sempre maggiore attenzione alla sicurezza del cittadino. Le due nuove normative sono il DM del 2 agosto 2017 e il DM Salute 14 giugno 2017. La prima normativa individua le indicazioni  operative  a  carattere  tecnico-scientifico,  ai  sensi del D. Lgs. 15  febbraio  2016,  n.  28, che recepisce la direttiva 2013/51/Euratom che stabilisce i requisiti per la tutela  della  salute della popolazione relativamente alle  sostanze  radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. Questa tipologia di controlli sarà garantita attraverso la fattiva collaborazione di ASUR, ARPAM e Gestori della risorsa idrica, con un sistema integrato che prevede una serie di valutazioni preliminari atte a razionalizzare i controlli, individuando i parametri indicatori più appropriati e specifici per il territorio, al fine di una corretta pianificazione dei controlli. Il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Area Vasta n. 3 non è nuovo a questa tipologia di controlli, in quanto già in occasione del sisma del 2016, che ha colpito gran parte del territorio di pertinenza, è stato realizzato, in collaborazione con ARPA, Protezione Civile e P.F. Tutela delle Acque della Regione Marche, un progetto di monitoraggio di sostanze radioattive per acque destinate al consumo umano. In caso di eventi sismici rilevanti, come quelli che hanno interessato l’area marchigiana, la presenza di sostanze radioattive, quali il radon nelle acque destinate al consumo umano, poteva essere concreta. Ciononostante, fortunatamente, detta attività di monitoraggio ha evidenziato che tutti i campioni presentavano valori molto al di sotto di quanto previsto dalla normativa. Inoltre, tale tendenza è stata confermata da una recente verifica, effettuata a maggio 2018 dal SIAN AV3 sui gestori della risorsa idrica del territorio, dalla quale è emersa  l’assoluta assenza di rischio da radioattività per le acque potabili del maceratese (controlli sulla radioattività - trizio, Radon 222, α e β totali).

 


La seconda novità riguarda invece il DM Salute del 14 giugno 2017, che di fatto introduce nell’ordinamento giuridico italiano i PSA (Piani di Sicurezza dell’Acqua – WSP Water Safety Plans) attraverso il recepimento della Direttiva (UE) 2015/1787 e che va ad integrare e modificare il D. Lgs 2 febbraio 2001, n.31. Un Piano di Sicurezza dell’Acqua è uno strumento che, attraverso un approccio olistico costituisce un sistema globale di valutazione e gestione, esteso a ciascuna fase della filiera idrica, dalla captazione fino all’utente finale, per garantire la protezione delle risorse idriche e la riduzione di potenziali pericoli per la salute umana nell’acqua destinata al consumo umano. In questo sistema grande importanza sarà attribuita al Gestore del Servizio Idrico che (conformemente al DM 14/06/2017 All. I, Parte C) dovrà eseguire un’attenta valutazione del rischio in conformità con la Norma EN 15975-2 e/o con le Linee Guida Nazionali per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano, secondo il modello dei Water Safety Plans. Nel corso dei prossimi anni, saranno create ed implementate banche dati su sistemi idropotabili costantemente aggiornate dai soggetti territoriali (Gestori, ASL, ARPA), condivise con i Comuni e i livelli Centrali della Sanità (Ministero della Salute e ISS), per alimentare una rete di Sorveglianza Rapida. Il nuovo approccio di fatto dovrebbe consentire lo svolgimento di controlli sempre più mirati, e concentrati dove i rischi sono più elevati. Questo approccio potrebbe certamente ricordare quello dell’HACCP (Hazard Analysis & Critical Control Points) da cui tuttavia si differenzia per peculiari tratti distintivi: nel campo della produzione alimentare i processi sono più prevedibili e controllabili, in quello della filiera idropotabile invece gli stessi sono solo limitatamente prevedibili e controllabili; nella filiera idropotabile le variabili ambientali sono difficilmente controllabili; il prodotto finale, che nella produzione alimentare è proceduralizzato e “riproducibile”, non lo è nella filiera idropotabile; inoltre per l’acqua non ci sono scadenze o lotti. Il nuovo sistema dovrebbe prevedere tuttavia alcuni strumenti tipici della produzione alimentare quali gli audit esterni ed i monitoraggi da parte dell’Autorità Sanitaria e dei Gestori. Il tutto è finalizzato a conoscere dettagliatamente la filiera, identificare come e dove si potrebbero verificare problemi e prevenirli prima che si verifichino. La valutazione della “vulnerabilità” dei corpi idrici renderà necessaria una sempre maggiore integrazione dei dati delle rilevazioni ambientali con i dati sanitari e con quelli che identificano i rischi a 360°. Il percorso è agli inizi, ma il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione AV3 può contare su una base solida, fornita dall’interazione costante e produttiva con i Comuni, con i tutti i Gestori del territorio, con ARPA, ATO e gli altri soggetti coinvolti. Questa sinergia di intenti è rivolta a fornire il miglior servizio alla cittadinanza, rendendola sempre edotta sulla qualità dell’acqua che viene erogata e degli eventuali rischi che talvolta possono occorrere.

 

 

IL DIRIGENTE MEDICO SIAN AV3

IP Controllo delle Acque destinate al consumo umano e minerali

(Dott. Massimiliano Biondi)

 

 

IL DIRETTORE SIAN AV3

(Dott. Stefano Colletta)

 

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