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L’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO NEL TERRITORIO DEL FERMANO

a cura del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, ASUR Marche AV4

  • 29 dicembre 2017
  • Autore: Redazione VeSA
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L’acqua potabile risulta essere uno dei più importanti elementi, indispensabile, per il corretto svolgimento delle funzioni vitali dell’essere umano. Di fatto il 70%, in media, del corpo umano è costituito da acqua. Ci sono poi innumerevoli ed indispensabili usi, oltre a quelli alimentari, che nella società vengono messi in atto.

In ambiente esterno, sia in superficie che nelle profondità terrestri, l’acqua partecipa a differenti cicli di tipo biochimico, trasportando sostanze minerali e nel contempo anche microorganismi. Nel corso dello svolgimento di tali funzioni, i fattori di contaminazione dell’acqua destinata al consumo umano sono molteplici e come tali andranno valutati e tenuti sotto controllo. Le risorse idriche sono garantite da corpi idrici identificabili nelle falde acquifere sotterranee che si differenziano fra loro e vengono distinte in acque di vena e acque di falda: le prime trovano il loro percorso naturale in rocce composte mentre le seconde scorrono in rocce frantumate o strati argillosi, entrambi rappresentano la maggior parte delle acque che vengono captate e successivamente distribuite alla popolazione umana.

Nel corso degli anni sono stati emanati numerosi provvedimenti che hanno regolamentato  la distribuzione dell’acqua dalla captazione fino all’utilizzo tenendo conto dei parametri chimici e batteriologici. Allo stato attuale la materia è disciplinata dal D.Lgs 31/2001 e s.m., che ha apportato sostanziali modifiche sia sul piano qualitativo che su quello dei valori correlati ai vari parametri sopra menzionati.

Il territorio dell'Area Vasta 4 di Fermo è composto da 40 Comuni nei quali l'acqua potabile viene distribuita da due Enti, il Tennacola e il C.I.I.P.,  ed  entrambi captano le proprie acque in sorgenti sotterranee presenti nella catena montuosa dei Sibillini.

In situazioni di emergenza idrica, causata da un impoverimento delle sorgenti, entrambi gli Enti   prelevano l'acqua anche da pozzi di loro proprietà regolarmente censiti.

L'acqua viene trasportata lungo condutture idonee dal punto di captazione alle abitazioni dei cittadini.

Al fine di garantire una costante erogazione dell'acqua, lungo la linea di distribuzione sono presenti serbatoi di testata e serbatoi terminali.

Il 90% di questi serbatoi sono interrati in quanto garantiscono una temperatura costante e protezione dalla luce, fattori indispensabili per la riduzione dei fenomeni di eutrofizzazione con la conseguente crescita algale.

Il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione provvede attraverso un programma di campionamento al monitoraggio del rispetto dei parametri microbiologici e chimici previsti dal D.Lgs 31/01.

Tale attività viene svolta avvalendosi della collaborazione del personale dei due Enti Gestori.

Le fontanelle presenti lungo la rete di distribuzione sono state individuate come punti di prelievo  poiché rappresentative delle varie linee.

Il 15% dei campioni programmati prevedono il monitoraggio completo di tutti i parametri fisico-chimici e microbiologici previsti dalla normativa sulle acque destinate al consumo umano.

Dalla valutazione dei parametri riscontrati negli anni 2016 e 2017, non sono emerse irregolarità rilevanti ma solo alcune anomalie di lieve entità. Queste sono probabilmente attribuibili a contaminazione ambientale che non sempre l’operatore riesce a debellare con la normale operazione di flambatura (utilizzo di fiamma sulla parte terminale del punto di prelievo) ed infatti con una semplice sanificazione del punto di prelievo i parametri rientrano nella norma.

L’evento sismico che ha interessato la catena dei Monti Sibillini nel periodo Agosto/Ottobre dell’anno 2016, ha modificato l’assetto delle sorgenti e in alcuni casi ha comportato sensibili perdite nella capacità delle stesse di erogare con gli stessi flussi dei periodi antecedenti al sisma. Tale dissesto non ha comunque creato una variazione sostanziale dei parametri chimici e microbiologi dell’acqua e da un confronto fra i valori accertati nel periodo antecedente l’evento tellurico e quelli riscontrati nelle verifiche del periodo post terremoto, è stato possibile constatare solo lievi aumenti della concentrazione del calcio e della conducibilità. Tali aumenti non hanno comunque inciso in senso negativo sulla qualità dell'acqua.

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