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Le casette dell’acqua installate nel territorio dell’Area Vasta 4

  • 13 dicembre 2018
  • Autore: Redazione VeSA
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L’acqua è un bene comune ed un elemento insostituibile in ogni forma di vita.

Di fatto risulta essere l’ingrediente presente, in percentuali più o meno elevate, in tutti gli alimenti che vanno a far parte dell’alimentazione umana. Sarà quindi opportuno che la sua qualità, intesa come presenza di elementi nei limiti della norma, sia molto elevata allo scopo di garantire, sia la sicurezza dell’alimento stesso che la salute dell’utilizzatore.

A tal punto diviene molto importante capire quale acqua risulta essere quella più appropriata per poter perseguire gli obiettivi prefissati di qualità.

Da sempre, per soddisfare le esigenze di approvvigionamento vengono utilizzate acque superficiali, acque di falda o di sorgente, previo controllo delle caratteristiche chimiche e microbiologiche (D.lgvo nr. 31 del 02/02/2001).

Tali acque, tramite sistemi di captazione collegati ad idonea rete di distribuzione (acquedotti), raggiungono le nostre case e le industrie alimentari. Lungo il percorso non mancano poi i vari punti pubblici di attingimento, le classiche fontane, che fin dall’antico mondo Greco hanno sempre rappresentato un valido punto di aggregazione. Senza dimenticare l’importanza di alcune di esse a livello architettonico.

Pur restando invariato il sistema sopra descritto, in quest’ultimo periodo, le amministrazioni locali hanno scelto di essere ancora più vicine alla propria cittadinanza, permettendo l’installazione dei chioschi o casette dell’acqua. L’utilizzazione quindi dell’elemento acqua, presente in ogni forma di vita, come un sottile filo di unione fra l’istituzione e il cittadino con risvolti interessanti a livello di veicolazione di informazioni inerenti il corretto comportamento nell’utilizzazione, sia dell’elemento stesso che dei contenitori preposti al trasporto.  Tali azioni risultano essere il motivo di un conseguente aumento della fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni.

I chioschi o casette dell’acqua risultano essere alimentate direttamente dalla rete idrica che garantisce l’approvvigionamento sia alle civili abitazioni che alle imprese alimentari e conseguentemente la qualità e il rispetto dei parametri vengono garantiti, fino al punto di allaccio, dall’ente gestore dell’acquedotto. A questo punto risulta molto importante conoscere in che modo l’acqua, prelevata dal pubblico acquedotto e immessa all’interno del dispositivo, arrivi poi all’erogatore e conseguentemente al consumatore. Da precisare che un chiosco o una casetta dell’acqua non sono da considerare veri e propri depuratori, ma sono e restano dispositivi atti a migliorare le caratteristiche organolettiche dell’acqua che maggiormente incontrano il favore dei consumatori, in particolare la refrigerazione e la gasatura.

I dispositivi sono inoltre dotati di sistemi di filtrazione con membrane e di disinfezione con raggi ultravioletti che garantiscono l’eliminazione di microparticelle solide e parte della flora batterica presente non patogena. In un tale contesto il gestore dell’apparecchiatura sarà colui che, nel rispetto della normativa vigente, dovrà garantire che l’acqua in erogazione possieda costantemente i requisiti previsti dalla normativa di riferimento.

A tal fine, mettendo in atto adeguate procedure di autocontrollo, provvederà, in relazione alle caratteristiche tecniche descritte dalla ditta costruttrice, alla costante manutenzione delle parti oggetto di contatto con l’acqua. Lo stesso gestore dovrà inoltre provvedere al controllo analitico dell’acqua in erogazione.  

Le raccomandazioni da fornire agli utilizzatori sono quelle di non utilizzare contenitori in plastica che molto spesso risultano riciclati ma usare contenitori in vetro accuratamente lavati e di non prelevare grossi quantitativi allo scopo di evitare la sosta prolungata in condizioni non ideali (luogo fresco e al buio). 

Nel territorio dell’Area Vasta n. 4 di Fermo sono già sorte 8 casette dell’acqua: sei a Fermo, una a Porto Sant’Elpidio ed una a Montegiorgio.

In un tale contesto diviene molto importante il ruolo dell’Organo di controllo che dovrà vigilare sul corretto funzionamento del sistema. Nel corso dell’anno 2019 il Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione di questa Area Vasta provvederà a programmare i controlli ufficiali (chimico e microbiologico) dell’acqua e relativi sopralluoghi, presso tali strutture.

 

 

Autore: Dr. Giuseppe Ciarrocchi

 

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