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Cambia la definizione del materiale a rischio specifico

  • 8 maggio 2015
  • Autore: Redazione VeSA
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Il 6 maggio 2015 è stato pubblicato il Regolamento (UE)  2015/728 che modifica la definizione di materiale specifico a rischio di cui all'allegato V del Regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili.

Il materiale specifico a rischio è il materiale che potrebbe essere contaminato dal prione responsabile di diverse encefalopatie spongiformi trasmissibili. Gli studi scientifici permettono di individuare con una chiarezza sempre maggiore quali siano i tessuti e gli organi che devono essere esclusi dal consumo umano ed animale ed essere distrutti mediante incenerimento.

 

Secondo il regolamento (CE) n. 999/2001 il materiale specifico a rischio comprende gli intestini dal duodeno al retto e il mesentere dei bovini di qualunque età.

Le nuove conoscenze scientifiche hanno permesso di modificare l’elenco del materiale specifico a rischio mantenendo il livello elevato di protezione di cui godono già i consumatori nell'Unione.

13 febbraio 2014, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato un parere scientifico sul rischio di BSE nell'intestino e nel mesentere dei bovini, che indica, in termini quantitativi, il carico infettivo di diverse parti dell'intestino e del mesentere dei bovini. È stato quindi ipotizzato di escludere dall'elenco del materiale specifico a rischio il duodeno, il colon e l'intestino tenue, fatta eccezione per gli ultimi quattro metri.

Sulla base di tale parere scientifico il materiale specifico a rischio ha una nuova definizione:
«iii) le tonsille, gli ultimi quattro metri dell'intestino tenue, il cieco e il mesentere dei bovini di qualunque età» ( sostituzione del punto 1, lettera a), punto iii) dell’ allegato V del regolamento (CE) n. 999/2001)


Autore: Dr. Alessandro Baiguini  

Data pubblicazione: 8 maggio 2015

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