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Macellazioni rituali: la Festa del sacrificio 2020

Nota DGSAF 13328 del 11/06/2020

  • 12 giugno 2020
  • Autore: Redazione VeSA
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La Festa del Sacrificio o Grande Festa o Festa del montone è una festività islamica che, secondo la religione, ricorda la prova di fede di Abramo a cui Dio aveva chiesto di offrire in sacrificio suo figlio Ismaele. Come raccontato nel Corano e nella Bibbia, Abramo accetta la richiesta come atto di obbedienza e solo poco prima del sacrificio di suo figlio è fermato dall’arcangelo Gabriele per volere di Dio al quale viene quindi sacrificato un montone.

Come tutte le festività musulmane anche la festa del sacrificio non ha una data fissa in quanto si celebra il decimo giorno del mese lunare Dhū l Ḥijja o nei 3 giorni successivi. Per il 2020 la festa si terrà quindi dal 30/07/2020 al 02/08/2020.

Secondo la tradizione islamica, nel giorno della festa il capo-famiglia sacrifica come Abramo un animale che deve essere fisicamente integro e adulto (di almeno 1 anno) e può essere soltanto un ovino, un caprino, un bovino o un camelide. L'animale viene ucciso mediante sgozzamento, con la recisione della giugulare. La iugulazione deve essere effettuata da una persona in stato di purità legale, pronunciando una specifica formula.

La carne viene quindi divisa preferibilmente in tre parti uguali: una va consumata subito tra i familiari, la seconda va conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della comunità.

Con una nota dell’11 Giugno 2020, il Ministero della Salute ricorda quindi che le macellazioni rituali, ai sensi dell’art.4 comma 4 del Reg (CE) 1099/2009, possono essere effettuate esclusivamente negli impianti di macellazione autorizzati.

Inoltre:

1. l’operatore addetto alla jugulazione deve essere in possesso del certificato d’idoneità,

2. i sistemi meccanici di immobilizzazione devono essere adeguati a contenere gli animali durante la pratica della jugulazione,

3. l’operatore addetto a tali macellazioni deve essere a conoscenza dei controlli sistematici che dovrà fare su tutti gli animali per la verifica dell’assenza dei “segni di coscienza o sensibilità” e l’assenza dei “segni di vita” prima di procedere al rilascio dell’animale sottoposto alla macellazione. Tali requisiti dovranno essere descritti dettagliatamente nella “procedura operativa standard” dell’impianto di macellazione.

Vengono quindi indicate ulteriori specifiche disposizioni da rispettare:

1) programmazione delle macellazioni prevedendo la distribuzione su più giornate,

2) programmazione del conferimento dei capi e del ritiro delle carni,

3) consegna a domicilio delle carni,

4) individuazione di rappresentanti per diversi gruppi familiari conferenti animali al fine di diminuire l’afflusso di singoli utenti al macello,

5) consentire la macellazione alle sole specie e al numero di capi autorizzati,

6) i responsabili della struttura devono fornire misure di controllo finalizzate al rispetto del distanziamento e delle misure igienico-sanitarie, come previsto dalle norme nazionali e regionali sia per addetti alla macellazione che per gli utenti.

Nella nota si sottolinea che, a causa delle limitazioni agli spostamenti per COVID-19, sarà probabile una maggiore richiesta di macellazioni rituali in alcune Regioni. In ogni caso si invitano i Veterinari Ufficiali ad una attenta verifica del rispetto delle indicazioni sopra riportate oltre che di tutte le misure vigenti in materia di prevenzione della diffusione del COVID-19, previste dagli attuali e futuri DPCM e disposizioni regionali.

 

Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola

 

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