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Sisma nelle Marche - Attività dei Servizi Veterinari dell’ASUR nella Provincia di Macerata

  • 9 febbraio 2017
  • Autore: Redazione VeSA
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A seguito degli ultimi eventi sismici i Servizi Veterinari sono stati impegnati in numerosi sopralluoghi di verifica presso allevamenti e imprese alimentari disseminati nell’ampia zona del cratere.

Nel 2016 i controlli effettuati dal personale dell’Area Vasta 3 (AV3) nelle aziende agricole sono stati 159 , di cui 53 allevamenti bovini, 42  allevamenti ovini, 28  allevamenti suini, 2 allevamenti equini, 4 allevamenti avicoli, 2 canili, 6 troticolture,  2 apicolture, 20 mangimifici.

I sopralluoghi presso le attività  registrate  ( macellerie, ristoranti, pizzerie … etc.) sono stati 37, quelli presso i laboratori che trasformano prodotti a base carne, latte, uova con riconoscimento CE sono stati  82 , quelli presso i campi mensa di accoglienza per le popolazioni sfollate per il sisma 24.

Le condizioni climatiche, determinate dall’eccezionalità delle nevicate, hanno reso ancora più difficili gli interventi e peggiorato alcune situazioni già precarie in numerose stalle.

Le basse temperature e l’inagibilità dei ricoveri hanno causato perdite economiche, non solo per il decesso di molti capi, ma anche per la ridotta  produttività dei superstiti, in quanto l’interruzione di energia elettrica ha reso impossibile la mungitura degli animali, lo stoccaggio del latte, funzioni imprescindibili  dall’erogazione di corrente elettrica .

La Regione Marche, in attuazione alle indicazioni del Coordinamento Tecnico Regionale (CTI) istituito dal Ministero della Salute,  ha pubblicato apposite check-list utili a formalizzare i controlli su aziende e imprese per una valutazione rapida della situazione, con il preciso intento di far ripartire le attività produttive (nota regione Marche 0008863 del 5 settembre 2016).

A dicembre, su disposizione ministeriale, la Regione ha autorizzato il trasferimento di impianti resi inagibili dal sisma presso altre strutture con stessa tipologia produttiva permettendo il mantenimento del proprio numero di Riconoscimento e grazie a questa deroga alcuni caseifici e salumifici, accolti da altre Ditte, hanno potuto continuare la produzione con il proprio marchio (nota della P.F. Veterinaria Alimenti n. 12544 del 19 dicembre 2016).

Sono stati organizzati incontri con allevatori e titolari di impianti dissestati  ( mattatoi, caseifici, salumifici…etc.) per ascoltare le maggiori problematiche e studiare soluzioni immediate.

Primo obiettivo dei controlli veterinari, eseguiti sia dal solo personale della AV3  che con i tecnici agrari e tecnici Fast, è stato il controllo delle condizioni strutturali, igienico-sanitarie e del benessere animale di aziende ed imprese alimentari e la resilienza all’evento sismico, ovvero la valutazione del tempo massimo di resistenza tollerabile dalle imprese all’assenza dei servizi, come la fornitura idrica, alimentare, energia elettrica, la viabilità ..etc.

E’ stata quindi verificata l’autonomia delle aziende per cibo e acqua ed in molti comuni dell’alta montagna si è provveduto ad assegnare scorte alimentari per gli animali ( rotoballe di fieno).

Insieme ai tecnici dell’Agricoltura sono state determinate le risorse minime richieste per il ripristino delle principali funzioni   ( es. impianti di mungitura, lattodotti, cisterne refrigeratrici per lo stoccaggio del latte, oltre che moduli per il ricovero degli animali, moduli per gli impianti di trasformazione di carne e latte).

Nell’AV3 gli allevamenti di ovini sono in gran parte localizzati nella zona di montagna ed insistono prevalentemente nei Comuni di Visso, Ussita, Gualdo, Matelica, Monte San Martino, di questi più della metà ha mediamente un numero di animali superiore ai 500 capi.

Da un’indagine svolta da personale dei Servizi Veterinari dell’AV3 tra il 2015 ed il 2016, prima dell’evento del 24 agosto,  risulta che i capannoni utilizzati per il ricovero degli animali sono datati  ( anni ’90) e solo una piccola parte è stata costruita dopo il 2000.

Il sistema di mungitura è nella maggioranza dei casi mobile e pochissimi allevamenti hanno un sistema fisso con sale di mungitura, la capacità media delle cisterne refrigeratrici per lo stoccaggio del latte è intorno ai 1000 litri.

Molte aziende sono annesse ai caseifici, che trasformano il proprio latte producendo ricotte e pecorini a  latte crudo, destinando il prodotto nel 70% dei casi alla vendita diretta, una parte del latte è conferito alla Centrale del Latte in Amandola.

Tutte le aziende dispongono di rete idrica , alcune hanno pozzi, altre hanno possibilità di scorte idriche con autonomia dai 2 ai 5 giorni.

Per l’alimentazione viene utilizzato in gran parte mangime aziendale integrato con quello dei mangimifici con una frequenza di acquisto differente ( settimanale, mensile , bi o trimestrale) ed un’ autonomia di scorte di alimenti molto varia da un giorno ai tre mesi.

La viabilità delle strade è assicurata in più del 50% dei casi da strade asfaltate, in alcuni casi le vie di comunicazione sono miste ( asfaltate ed in terra battuta) , in piccola parte le aziende sono raggiungibili  unicamente percorrendo strade non asfaltate, con lunghi percorsi da coprire prima di raggiungere le grandi vie facilmente percorribili.

I mattatoi d’emergenza e quelli solitamente utilizzati non distano molto ed il trasporto è effettuato sia con mezzi propri, con capacità massima di accoglienza pari a 300 capi, che di terzi.

Questa situazione così variegata, ma consolidata e funzionale, studiata “ in tempi di pace “, è stata messa in crisi dagli eventi calamitosi ultimi, che hanno determinato crolli di fienili ( perdite di scorte alimentari),  di stalle ( perdite dei ricoveri), interruzione di reti idriche per rottura tubature e di energia elettrica, che  non ha reso possibile la mungitura degli animali e lo stoccaggio del latte e, per tale motivo, le Centrali di raccolta  hanno respinto intere partite di latte bovino ed ovino, perché non più idoneo.

La viabilità interrotta di molte strade inoltre non ha consentito il ritiro del latte e reso difficile sia lo smaltimento degli animali morti che il trasferimento  dei capi sani presso altre strutture ancora agibili.

Alcuni mattatoi che servivano il bacino d’utenza sopra descritto, sono divenuti inagibili (Visso e Camerino).

In soccorso all’attività dei Servizi Veterinari locali, la Regione Marche ha inviato veterinari qualificati da altre regioni, con notevoli conoscenze delle problematiche legate a questo tipo di calamità naturale.

Tutte le forze in campo si sono strette nel tentativo corale di sostenere i produttori locali colpiti dal terremoto, prestando il proprio servizio per trovare soluzioni rapide e fattive, nel tentativo di arginare quanto possibile i danni e provvedere al ripristino delle funzioni minime primarie di sopravvivenza, coniugando l’aspetto tecnico e professionale a tanta umanità e condivisione del dolore nella speranza che queste piccole produzioni, così legate al territorio, abbiano ancora voce e vita propria.

 

Dott.ssa Caterina Pennesi

(Referente per la Comunicazione del Servizio di Igiene degli Alimenti di Origine Animale della Area Vasta 3 dell’ASUR Marche)

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Categorie: Emergenze
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