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Certificazione di buona salute per l'accesso degli animali d'affezione nelle strutture ospedaliere

  • 4 settembre 2017
  • Autore: Redazione VeSA
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Negli ultimi anni, visti gli indiscutibili effetti benefici che possono trarne i pazienti, sono sempre più numerose le strutture ospedaliere che consentono l’ingresso degli animali da compagnia (cani, gatti e conigli).

La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) ha quindi proposto un fac simile di “certificazione di buona salute” degli animali con lo scopo di tutelare sia la salute dei pazienti ricoverati nei reparti sia degli stessi “amici a quattro zampe”.

La certificazione dovrà essere compilata da un Medico Veterinario dopo raccolta di informazioni anamnestiche e visita clinica dell’animale. In particolare la Fnovi ricorda che: “Il Medico Veterinario, che rilascia un certificato, deve attestare con precisione e accuratezza ciò che ha direttamente e personalmente riscontrato o può essere oggettivamente, scientificamente e/o legalmente documentato. Il Medico Veterinario nell'adempiere alle richieste è tenuto alla massima diligenza, alla formulazione di giudizi obiettivi e scientificamente corretti, assumendosene la responsabilità” (art. 47 del Codice deontologico).

Completata la visita, il Medico Veterinario potrà quindi compilare il fac simile proposto riportando i dati del proprietario e del paziente certificando che l’animale è in buono stato di salute, esente da sintomi clinici riconducibili a malattie infettive ed infestive trasmissibili all’uomo ed altri animali, correttamente vaccinato secondo le indicazioni delle linee guida vaccinali internazionali.

Vengono quindi indicati i trattamenti immunizzanti effettuati, l’avvenuto trattamento contro ecto ed endo parassiti ed infine si dichiara che nel corso della visita e da quanto a conoscenza il paziente non ha manifestato patologie comportamentali o comportamenti che ne sconsigliano l’accesso ad una struttura ospedaliera.

Per l’accesso in ospedale la certificazione di buona salute non deve essere antecedente i 7 giorni all’accesso dell’animale nella struttura.

Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola

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