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Il campione di acqua marina

  • 4 agosto 2005
  • Autore: Redazione VeSA
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Come già detto il campione di acqua marina si effettua con un apposito retino a maglie piccolissime, di 20 micron.

Immesso in mare, il retino viene trascinato a fondo da un peso ancorato alla sua estremità: durante il suo recupero l’acqua di mare entra dalla bocca dello strumento durante tutto il tragitto fatto dal retino, cioè dal fondo fino alla superficie.

L’acqua così raccolta viene convogliata nel bicchierino presente nella parte terminale dello strumento.

In questo modo si ha la certezza di aver campionato tutta la colonna di acqua presente dal fondale fino alla superficie del mare.

Il ricorso a questo tipo di attrezzatura è indispensabile per raccogliere in modo corretto il campione, in quanto le alghe potenzialmente tossiche sono presenti nel mare a profondità variabili, in relazione alla temperatura dell’acqua ed all’entità dell’irraggiamento solare.

E’ quindi indispensabile essere sicuri di aver prelevato tutta la colonna di acqua compresa tra il fondale e la superficie del mare, per poter ottenere risultati analitici completi ed affidabili.

Dal bicchierino terminale del retino, munito di rubinetto, l’acqua viene raccolta in appositi contenitori da laboratorio, in plastica, che chiusi ed etichettati vengono consegnati ai laboratori A.R.P.A.M. per la ricerca di alghe tossiche.

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Ultimo aggiornamento:agosto 2005

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