La nostra Giunta Regionale ha adottato la “Revisione della classificazione sanitaria delle zone di produzione dei molluschi bivalvi vivi ai sensi del Regolamento CE 854/04, approvata con DGRM n°1300/2009” , con Delibera della Giunta Regionale n. 136 del 18/02/2013
Questo in ottemperanza alla normativa vigente, la quale prevede una revisione con frequenza minima triennale degli atti classificativi, redatta tenuto conto dei risultati analitici che scaturiscono progressivamente dall’esecuzione puntuale dei prelievi di molluschi, effettuati nell’ambito del piano regionale di monitoraggio.
La DGR n.136/2013 va quindi a sostituire e ad abrogare la precedente DGR n.1300/2009
I parametri dei quali si tiene conto sono il valore minimo, il valore massimo ed i superamenti del limite di legge di 230 MPN/100g di Escherichia coli, per ogni sottozona o impianto di produzione di molluschi bivalvi vivi (MBV), il numero di non conformità, intese come superamento dei 4600 MPN/100g e le valutazioni statistiche e predittive che ne scaturiscono.
L’ Escherichia coli è un batterio che viene utilizzato come indicatore di contaminazione da parte di acque inquinate provenienti da insediamenti urbani o da impianti zootecnici.
Per coloro che hanno sufficienti conoscenze matematiche si rimanda alla descrizione dettagliata della metodica , contenuta nel documento consultabile al link di cui sopra.
In allegato alla DGR n.136/2013 è presente l’elenco delle zone di produzione con la relativa classificazione, le coordinate geografiche, le specie di MBV ivi allevate o presenti qualora si tratti di banco naturale.
Da rimarcare la necessità, per i molluschi eventualmente pescati in zona B, di essere sottoposti alla depurazione, presso un impianto autorizzato, prima dell’immissione sul mercato.
Questo prodotto può, inoltre, essere destinato alla trasformazione, nella quale il trattamento protratto con il calore è in grado di uccidere ogni tipo di batterio contaminante.
Nell'atto regionale sono elencate anche le zone dove E’ VIETATA la pesca dei molluschi, con relativa georeferenziazione ed indicazione dell’estensione dell’area interdetta.
Sono infine presenti le mappe, dove, per ogni zona classificata, vengono indicate localizzazione e denominazione; la diversa colorazione riportata comprova lo stato sanitario delle singole zone di pesca, dove il colore VERDE indica zona A, il GIALLO la zona B e il ROSSO la zona INTERDETTA, questo al fine di fornire al pubblico, ma soprattutto agli utenti professionali, uno strumento interpretabile a colpo d’occhio, nell’intento di agevolare una migliore e più precisa attività quotidiana.
Da ricordare che LA RACCOLTA DI MOLLUSCHI BIVALVI VIVI AL DI FUORI DELLE AREE CLASSIFICATE RIMANE SEMPRE VIETATA.
Leggi la Deliberazione Giunta Regionale n.136 del 18/02/2013
Autore
Ultima modifica : 22 marzo 2013