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CONTROLLI VETERINARI A SEGUITO DI SCAMBI INTRACOMUNITARI NELL’AREA VASTA 3 MACERATA - PRODOTTI DELLA PESCA, MOLLUSCHI BIVALVI E CROSTACEI

  • 20 dicembre 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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Gli UVAC (Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari) sono uffici periferici del Ministero della Salute, istituiti con decreto legislativo n. 27 del 30 gennaio 1993 e nati a seguito dell'abolizione dei controlli alle frontiere fra i Paesi membri dell’Unione Europea, conseguente all'attuazione del Mercato Unico. Gli UVAC mantengono al livello statale la responsabilità dei controlli a destino sulle merci di provenienza comunitaria.

In linea generale, i principali compiti degli UVAC, in riferimento alle merci (animali e prodotti di origine animale) di provenienza dagli altri Paesi della Comunità europea, sono costituiti da:

  1. determinazione delle percentuali di controllo in funzione del tipo di merce e della provenienza;
  2. applicazione, in coordinamento con i Servizi Veterinari delle Regioni e delle Aziende Sanitarie Locali, dei provvedimenti restrittivi emanati dal Ministero della Salute;
  3. coordinamento e verifica dell'uniformità, in collaborazione con le Regioni, delle attività di controllo effettuate dai servizi veterinari delle ASL;
  4. gestione dei flussi informativi relativi alle merci oggetto di scambio intracomunitario;
  5. consulenza tecnico-legislativa anche in caso di contenzioso comunitario.

A tale proposito va ricordato che, nonostante il sistema unico europeo si fondi sulla fiducia nei confronti delle garanzie fornite dal paese speditore (le direttive di base prevedono che i controlli veterinari siano effettuati nel luogo di origine), è consentito effettuare controlli per sondaggio e con carattere non discriminatorio nel Paese di destinazione.Considerato quanto sopra descritto, sulla base dei flussi commerciali dei prodotti della pesca e dei molluschi, il legislatore nazionale con il decreto ministeriale 18/02/93 art. 5, ha introdotto l’obbligo per i destinatari delle partite provenienti da un altro stato membro di segnalare, con almeno un giorno feriale di anticipo, l’arrivo delle merci all’UVAC ed al Servizio Veterinario delle A.S.U.R. competenti per territorio. Il meccanismo di prenotifica prevede che gli operatori debbano essere registrati presso l’UVAC, e in alcuni casi, abbiano stretto apposita convenzione con gli stessi uffici, conformemente alle procedure indicate nel Decreto del Ministro della Sanità del 20 novembre 2000.

Nel 2019, nella regione Marche, in seguito ai controlli disposti dall’UVAC di Ancona, i Dirigenti Medici Veterinari ed i Tecnici della Prevenzione, appartenenti al Servizio di Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’Area Vasta 3 Macerata, hanno sottoposto i prodotti della pesca, i molluschi bivalvi e i crostacei oggetto di scambi intracomunitari ai controlli documentali, di identità, materiali e di laboratorio così come richiesto dall’UVAC di Ancona.

Il Regolamento CE 625/2017, che è entrato in applicazione il 14 dicembre 2019, e più precisamente l’articolo 3, punti 41), 42) e 43), ridefinisce le varie tipologie di controllo, andando inoltre a sostituire il termine di controllo materiale con controllo fisico.

Controllo documentale: la verifica dei certificati ufficiali, degli attestati ufficiali e degli altri documenti, compresi i documenti di natura commerciale, che devono accompagnare la partita.

Controllo di identità: un esame visivo per verificare che il contenuto e l’etichetta di una partita, inclusi i marchi sugli animali, sigilli e mezzi di trasporto, corrispondano alle informazioni contenute nei certificati ufficiali, negli attestati e negli altri documenti ufficiali di accompagnamento.

Controllo fisico: un controllo di animali o merci e, se del caso, controlli degli imballaggi, dei mezzi di trasporto, dell’etichettatura e della temperatura, campionamento a fini di analisi, prova e diagnosi e qualsiasi altro controllo necessario a verificare la conformità alla normativa.

Nel periodo compreso tra gennaio 2019 e dicembre 2019, il Servizio di Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’Area Vasta 3 Macerata ha eseguito controlli su un totale di 86 partite di prodotti di origine animale oggetto di scambi intracomunitari. La percentuale dei controlli documentali, di identità e fisici varia a seconda della tipologia di merce raggiungendo i livelli più elevati nei prodotti della pesca (50%), sia interi che in filetti, sia freschi che congelati, e nei molluschi bivalvi (22%). Le percentuali di controllo sono piuttosto alte anche sui crostacei (11%) e sulle carni/preparazioni di carne (10%), mentre per tutte le altre tipologie di merci, quali i formaggi/latticini, le preparazioni/ conserve di pesce e la categoria di invertebrati acquatici preparati o conservati la percentuale di controllo è inferiore al 2% delle partite segnalate (Grafico 1). Le partite di prodotti di origine animale di interesse ittico sottoposte a controlli sono state 73, ognuna delle quali ha dovuto affrontare un controllo documentale, di identità e fisico.

Nell’Area Vasta 3 la percentuale complessiva dei controlli sui prodotti di interesse ittico, pari all’85% del totale effettuato a carico dei prodotti di origine animale, ha segnato una diminuzione minima rispetto al 2018, nel corso del quale le partite sottoposte a controlli sono state 73, pari all’86% del totale (Grafico 2).

Nel 2019 i prodotti della pesca, i molluschi e i crostacei oggetto dei controlli risultano provenire da 8 paesi intracomunitari, così suddivisi: maggior numero di partite, ben 20, provengono dalla Spagna (27%), seguita dalla Francia e dall’Olanda con 19 partite ciascuno (26%), dalla Danimarca e dal Regno Unito con 4 partite ognuna (6%), e dall’Irlanda e dalla Norvegia con 3 partite ciascuno (4%), per finire poi con l’1% del Portogallo (Grafico 3).

Confrontando gli scambi intracomunitari tra il 2019 e il 2018, in quest’ultimo anno si evidenzia l’assenza della Norvegia nella lista degli stati di provenienza delle partite controllate e come la Spagna, insieme all’Olanda e alla Francia, occupino sempre i primi posti per numero di partite controllate con rispettivamente il 27%, il 26% e il 23%. Il Portogallo, invece, mantiene il ruolo di stato con il minor numero di partite controllate, solamente 2, cioè il 3% (Grafico 4).

Laddove i controlli documentali, di identità e materiali ne suggerivano l'opportunità, oppure in applicazione di specifiche indicazioni di controllo stabilite dall’UVAC di Ancona, alcune partite sono state sottoposte anche a controlli di laboratorio. Nel 2019 sono stati condotti 12 campionamenti sui prodotti della pesca, molluschi e crostacei, pari al 16% del totale, con il fine di verificare il superamento o meno della soglia di alcuni parametri, come per esempio i metalli pesanti, in primis mercurio e cadmio, i polifosfati, l’istamina e le biotossine marine. Da un’analisi emerge che il 50’% di tali campionamenti sono stati eseguiti a carico dei molluschi, il 30% sui pesci freschi e il restante 20% sui filetti di pesce. Anche in questo ambito nel 2018 era stata registrata una percentuale più alta di campionamenti pari al 18%. Nel 2019 i risultati di queste analisi sono risultati tutti conformi.

Ai sensi di quanto previsto dal decreto legislativo n. 28 del 30 gennaio 1993, nel caso di riscontro durante un controllo effettuato nel luogo di destinazione o durante il trasporto, di una zoonosi o di altre cause suscettibili di costituire grave rischio per la salute dell’uomo o degli animali, si deve disporre la distruzione della partita o, in taluni casi e ove possibile, il suo respingimento al Paese speditore previa acquisizione del nulla osta delle Autorità competenti.

Si deve segnalare che sotto il termine respingimento sono comprese sia le rispedizioni al Paese speditore e sia le distruzioni o l’utilizzazione per altri fini. Nel 2019 non sono stati effettuati né respingimenti di partite di prodotti della pesca, molluschi e crostacei potenzialmente pericolose per la salute del consumatore o per la salute degli animali né regolarizzazioni di certificati o documenti commerciali.

Nell’Area Vasta 3, al 31 dicembre 2019, nel sistema nazionale SINTESI risultano registrati 55 operatori del settore alimentare coinvolti negli scambi intracomunitari, equivalente al 24% degli operatori della regione Marche: Area Vasta 1 (23%), Area Vasta 2 (21%), Area Vasta 4 (18%) e Area Vasta 5 (14%). Il sistema delle registrazioni/convenzioni e di prenotifica obbligatoria rappresenta un importante strumento di controllo reso efficace soprattutto dal sistema sanzionatorio previsto dalla normativa nazionale (legge 24 aprile 1998, n. 128 recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla Comunità Europea che all'articolo 56 prevede specifiche sanzioni amministrative).

Il Servizio di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale svolge una preziosa opera di coordinamento dell’attività di vigilanza e controllo veterinario sulle partite di prodotti di origine animale provenienti dagli altri Stati membri della Unione Europea. L’elevato numero di operatori registrati è testimonianza di un imponente volume di traffici intracomunitari e di una progressiva maggiore responsabilizzazione da parte degli importatori ottenuta anche grazie all’incisiva azione di controllo di U.V.A.C. e A.S.U.R Marche.

In Italia si è confermata l’utilità di gestire le informazioni relative agli scambi intracomunitari anche con il sistema Nazionale S.INTE.S.I.S. (Sistema Integrato Scambi e Importazioni e Strutture) che costituisce, anche alla luce delle novità introdotte con il sistema TRACES, il punto di riferimento principale per la registrazione e la convenzione degli operatori e per la registrazione delle partite di provenienza intracomunitaria a loro destinate.

Infine, la collaborazione tra l’UVAC di Ancona e il Servizio di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale dell’Area Vasta 3 di Macerata ha permesso di garantire l’interoperabilità e la cooperazione applicativa con altri sistemi nazionali e comunitari (es. TRACES, Sistemi doganali, banca dati degli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. 853/2004 e Reg. 1069/2009) ai fini di assicurare il più alto livello di sicurezza alimentare e quindi di salute del consumatore.

Autore: Dott. Andrea Cantalamessa

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