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PIANO DI SORVEGLIANZA E MONITORAGGIO DEI MOLLUSCHI BIVALVI VIVI: RISULTATI E CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIALE SVOLTO NEL TERRITORIO DELL’AV2

  • 17 gennaio 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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PREMESSA - Il tratto di Mare Adriatico di competenza del Servizio Igiene degli Alimenti dell’Area Vasta 2 si estende dalla foce del fiume Cesano, a nord, alla foce del Fiume Musone, a sud, per un totale di 59 km circa di costa; l’area si sviluppa nel territorio di 6 comuni (Senigallia, Montemarciano, Falconara Marittima, Ancona, Sirolo, Numana) caratterizzati da una elevata densità abitativa, un’alta vocazione turistica e con importanti zone portuali. Nella zona sfociano 4 fiumi che modificano in modo determinante nel corso delle stagioni la qualità delle acque e l’ecosistema marino, soprattutto in prossimità della foce e in presenza di periodi particolarmente piovosi. Il litorale anconetano si contraddistingue anche per la netta differenza tra la zona nord caratterizzata da spiagge e fondali sabbiosi e la zona sud, resa unica dalle scogliere e insenature del promontorio del Monte Conero. Le peculiari condizioni trofiche ed idrogeologiche di questo tratto di mare consentono ai molluschi bivalvi un elevato ritmo di crescita. Da sempre lo sfruttamento dei banchi naturali di Mytilus galloprovincialis e Chamelea gallina e l’allevamento dei mitili hanno, in queste zone, offerto una importante risorsa  economica per il territorio.

La raccolta di molluschi bivalvi dai banchi naturali dei fondali rocciosi del Conero (i c.d. moscioli) è antichissima, regolamentata da norme locali e diffusamente praticata dagli abitanti del territorio, sia a livello amatoriale che come attività redditizia, legata alla pesca subacquea.

Quest’ultima attività (sia professionale che sportiva) è stata disciplinata a partire dal 1984  con ordinanze  e  regolamenti dell’Autorità Marittima del Compartimento di Ancona, soprattutto per gli aspetti che riguardano i requisiti che devono possedere i pescatori, le quote massime giornaliere di pescato e le autorizzazioni rilasciate e i periodi di raccolta. La raccolta infatti è consentita solo da maggio ad ottobre con Ordinanza della Capitaneria di Porto di Ancona e per tale motivo questa zona di mare viene anche considerata “stagionale” nella DGRM n. 929/2018.

 

Anche la raccolta delle lumachine di mare (Nassarius mutabilis) è un’attività stagionale ma diversamente dalla precedente è autorizzata solo nel periodo invernale (generalmente dal 31 ottobre al 01 giugno) sempre con rinnovo annuale dell’Ordinanza della Capitaneria di Porto di Ancona (N. 93/2001).

Per garantire la sicurezza sanitaria del prodotto il tratto di mare deve essere classificato in funzione dei livelli di contaminazione microbiologica delle acque.

 

Figura 1 - Classificazione Zone di produzione di

Mytilus galloprovincialis nel territorio AV2

periodo estivo ed invernale (DGRM n. 929/2018)

 

 

 

 

I molluschi bivalvi provenienti dalle zone classificate “A” possono essere destinati al consumo umano diretto attraverso il passaggio presso un centro di spedizione molluschi, quelli provenienti dalle zone classificate “B” prima dell’immissione sul mercato necessitano di un adeguato periodo di depurazione presso appositi stabilimenti, mentre quelli provenienti dalle zone classificate “C” possono essere destinati solo alla trasformazione; non possono essere raccolti molluschi bivalvi vivi da zone non classificate o con valori di contaminazione da Escherichia coli > di 46000 MPN/100 gr.

 Figura 2 - Classificazione Zone di produzione di

Chamalea gallina nel territorio AV2

periodo estivo (DGRM n. 929/2018)

 

 

 

 

 

Figura 3 - Classificazione Zone di produzione di

Chamalea gallina nel territorio AV2

periodo invernale (DGRM n. 929/2018)

 

 

L’attuale classificazione sanitaria per molluschi bivalvi, recepita con DGRM n. 929 del 09/07/2018 e in vigore dal 01 agosto 2018, individua nel territorio dell’AV2 10 zone di produzione per mitili (6 allevamenti e 4 banchi naturali) e 17 zone  di   produzione  per  banchi  naturali  di vongole (Tabella 1).

Tabella 1 – Classificazione sanitaria delle zone di produzione di molluschi bivalvi vivi

(°)  BANCHI NATURALI – periodo di raccolta autorizzato: 15 maggio – 31 ottobre.

(*) ZONE DI PRODUZIONE STAGIONALI considerate di classe A solo nel periodo 1 giugno - 30 settembre e classe B nel restante periodo dell’anno.

Nel territorio dell’AV2 sono inoltre presenti 6 zone di rispetto in cui la raccolta dei molluschi bivalvi è vietata: la Foce del Cesano, il porto di Senigallia, la Foce dell’Esino, il Porto di Ancona, il Porto di Numana e la Foce del Musone. La pesca è inoltre vietata anche in prossimità della piattaforma API con specifiche Ordinanze della Capitaneria di porto di Ancona.

 

Nel 2018 la maggioranza delle zone di produzione dei molluschi bivalvi è stata classificata come A (22 zone), mentre 2 sono le zone classificate B e 3 quelle considerate di classe A solo nel periodo 1 giugno - 30 settembre e classe B nel restante periodo dell’anno; non esistono invece zone classificate “C”.

Il concetto di “classificazione stagionale” è stato introdotto nel 2013 con la DGRM n. 593 dalla valutazione dei risultati del piano di monitoraggio per la presenza, in alcune zone di valori di contaminazione nettamente differenziati nei periodi estivi e invernali.

 

Nel territorio dell’AV2 sono commercializzati anche gasteropodi marini raccolti sia da zone entro le 3 miglia (Nassarius mutabilis) che oltre le 3 miglia (Aporrhais pes pelecani, Bolinus brandaris, Murex trunculus, Galeodea echinophora).

 

Il notevole numero di attività legate alla produzione primaria dà vita, in questo ampio territorio, ad un altrettanto importante numero di imprese alimentari che lavorano, confezionano, commercializzano all’ingrosso o al dettaglio molluschi bivalvi vivi e gasteropodi marini. Gli impianti riconosciuti, autorizzati ai sensi del Reg. (CE) n. 853/2004 e s.m.i. per la sezione VII – Molluschi bivalvi vivi, sono in totale 19; tutti gli stabilimenti lavorano come centro di spedizione molluschi, con la particolarità che molti di questi (10) sono “centri  di spedizione galleggianti” per la lavorazione ed il confezionamento a bordo dei molluschi appena raccolti; 3 imprese, oltre che centri di spedizione molluschi, sono anche autorizzati come impianti di depurazione.

 Il monitoraggio relativo alla qualità microbiologica e chimica dei molluschi bivalvi vivi viene espletata mediante una attività pianificata di campionamento che ha lo scopo di verificare che lo stato di classificazione assegnato rimanga invariato (DGRM n. 11 del 12/01/2017). A tal fine il Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale - Prodotti ittici e altri prodotti di origine animale, ha programmato per il 2018, 424 prelievi di varie matrici, come di seguito distribuiti: 228 su vongole, 192 su mitili, 3 su gasteropodi marini e 1 su ostriche. Sono stati inoltre programmati 193 prelievi di acqua di mare per il monitoraggio del fitoplancton tossico nei mitili. Nel piano di monitoraggio sono stati pianificati 749 controlli di vario tipologia (microbiologici, chimici e biotossicologici) pari a 2305 analisi di laboratorio. I parametri da ricercare sono: E. coli e Salmonella spp.; Cd, Pb, Hg; IPA, PCB; PSP, ASP, Ac. Okadaico, Pectenotossine, Yessotossine, Azaspiracidi.

Nei mitili la frequenza dei campionamenti è quindicinale per la ricerca delle biotossine algali marine e del fitoplancton, mensile per E. coli e Salmonella spp., annuale per i metalli pesanti; i controlli effettuati sulle vongole hanno invece frequenza mensile per la ricerca di E. coli e Salmonella spp. e annuale per la determinazione dei metalli pesanti e biotossine. Nei gasteropodi marini e nelle ostriche, infine, sono stati pianificati 4 controlli per la ricerca di E. coli e Salmonella spp., 2 per le biotossine algali, 2 per i metalli pesanti e nei soli gasteropodi 1 per la determinazione degli IPA e PCB non DL.

 

I prelievi effettuati nel 2018 sono stati 145 sulle vongole, 161 sui mitili, 3 sui gasteropodi, 1 sulle ostriche e 143 sull’acqua di mare; le analisi sono state eseguite nei Laboratori di riferimento (IZS e ARPAM). Il numero dei campioni non coincide perfettamente con quanto pianificato per le notevoli difficoltà pratico-applicative riscontrate durante le fasi di campionamento: l’indisponibilità delle imbarcazioni, le condizioni meteo-climatiche avverse, la sospensione delle attività di pesca per manutenzione straordinaria (es. su filari long-line dei mitili), il fermo biologico o tecnico, ecc.; nonostante ciò sono state rispettate le frequenze minime di campionamento previste per il mantenimento della qualifica sanitaria delle zone classificate, così come indicato nelle linee guida del CEFAS.

 Le principali non conformità rilevate nello scorso anno sono legate alla variazione temporanea dello status sanitario della zona campionata per presenza di Salmonella spp. o superamento dei limiti di E. coli in zone classificate A. Inoltre si è riscontrata la presenza di Palitossina nei mitili di alcuni banchi naturali (Tabella 3); già agli inizi del mese di Agosto è stata rilevata la presenza di Ostreopsis cf ovata con vere e proprie fioriture che, nelle zone del Passetto e Sirolo, hanno raggiunto valori massimi nella prima settimana di settembre.

 

La “fase di emergenza”, così come previsto dalle Linee guida del Ministero della Salute (Rapporti Istisan 14/2014), ha interessato i Comuni di Ancona, Sirolo e Numana (dati ARPAM, 2018); pertanto, nel mese di settembre, il Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale – Prodotti Ittici e Altri Prodotti di Origine Animale ha, in via precauzionale, emesso un provvedimento di sospensione della raccolta dalle zone di mare interessate (Ancona nord, Ancona sud, Sirolo nord e Sirolo sud) e, contestualmente, rafforzato i controlli effettuando prelievi di mitili dai banchi naturali del Conero per la ricerca della Palitossina (PLTX).

 

Nel sottostante grafico viene evidenziato l’andamento del parametro E. coli nei molluschi bivalvi (mitili, vongole, gasteropodi marini) provenienti da tutte le zone di produzione dell’AV2 nel corso del 2018.

Dalla valutazione dell’andamento dei risultati è evidente come la maggior parte di essi abbia valori inferiori a 230 MPN/100 gr con picchi circoscritti a brevi periodi. 

Nel 2018 i risultati sfavorevoli del piano di monitoraggio hanno dato luogo a 8 provvedimenti di cui 6 di “declassamento temporaneo delle zone di raccolta da A a B”, e 2 di “divieto di raccolta e di immissione al consumo umano diretto”, con conseguente diffusione delle informazioni rilevanti al Sindaco del Comune di riferimento ed alle associazioni di categoria. È inoltre stato intensificato il programma di campionamento al fine di garantire la riacquisizione della qualifica sanitaria non appena il problema fosse stato risolto.

In Tabella 2 ed in Tabella 3 sono riportati i risultati del precedente piano di monitoraggio (anno 2017), con l’evidenziazione dei casi di non conformità.

Oltre ai suddetti controlli analitici vengono normalmente programmati ed effettuati, presso impianti riconosciuti (centri di spedizione o depurazione) e in fase di distribuzione per la vendita al dettaglio, controlli e prelievi di molluschi bivalvi (mitili e vongole) e gasteropodi marini finalizzati all’accertamento della provenienza del prodotto e alla verifica del rispetto dei requisiti sanitari disposti dai Reg.i (CE) n. 853/2004, n. 2073/2005 e n. 1881/2005. In particolare, nel 2018, sono stati ricercati Salmonella spp. ed E. coli (n. 8), contaminanti ambientali come Pb, Cd e IPA (n. 4) e è stato effettuato il monitoraggio per la radioattività (n. 1). Tutti i controlli hanno avuto esito favorevole.

CONCLUSIONI – Nel 2018, come negli anni precedenti, non si sono presentate non conformità per il superamento dei limiti relativi ai contaminanti chimici o ambientali.

Il superamento dei livelli di E. coli e la presenza di Salmonella spp. nel periodo 2017-2018 è risultato nella maggioranza dei casi un fenomeno temporaneo ed occasionale, non persistente.

Nel 2017 i risultati dei campionamenti non favorevoli (> 230 MPN/100 gr) sono stati correlati, in buona parte (48,1%), a eventi meteo eccezionali, caratterizzati da improvvise e abbondanti precipitazioni. Questo fenomeno ha determinato piene dei corsi d’acqua che, anche se  di breve durata,  hanno resa necessaria l’apertura degli scolmatori a mare. L’accumulo progressivo di sedimenti inquinanti nel letto dei fiumi o fossi a bassa portata, inoltre, e la successiva ri-sospensione in presenza delle piene tende a favorire la dispersione in mare dei contaminati e l’inevitabile accumulo nei molluschi eduli filtratori presenti soprattutto nelle zone prossime alle foci, al di fuori delle zone di rispetto.

Per quanto riguarda l’emergente problematica sanitaria legata alle fioriture di Ostreoptis cf. ovata, va sottolineato che, anche se ad oggi non sono ben note le possibili implicazioni sanitarie a causa delle scarse conoscenze sul profilo tossicologico delle biotossine prodotte da questa alga, non si può escludere che l’ingestione di prodotti ittici contaminati (molluschi, crostacei, pesci) possa rappresentare un rischio, anche serio, per il consumatore.

Da quanto sopra scaturisce l’importanza di realizzare adeguati piani di monitoraggio e di sorveglianza che permettano di implementare le conoscenze relative a questo problema per rendere gli interventi sempre più mirati.

Tutti gli sforzi che si stanno mettendo in atto per tutelare la salute dei consumatori e le attività produttive  legate alla raccolta e commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi nel nostro territorio sarebbero però vanificati se il consumatore stesso non partecipasse attivamente a tutto ciò, rispettando le ordinanze emanate dalle Autorità Competenti e acquistando prodotti esclusivamente dal circuito di commercializzazione ufficiale e quindi sottoposto ai controlli esposti nel presente articolo.

 

Dott.ssa Cecchini Silvia, Dott.ssa Cucchi Claudia, Dott. Barchiesi Bruno, Dott.ssa Rinaldi Lucia, Ruello Carla.

Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale U.O.C. - Prodotti Ittici ed Altri Prodotti di Origine Animale – ASUR MARCHE AV2.

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