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Radioattività e Sicurezza Alimentare nella Regione Marche

  • 18 aprile 2013
  • Autore: Redazione VeSA
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È stato recentemente pubblicato il lavoro di ricerca svolto dall'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" - Dipartimento di Scienze Biomolecolari, in collaborazione con i Veterinari e Tecnici della Prevenzione dell'Asur Marche- A.V.1 - Dipartimento di Prevenzione di Urbino - Servizio Veterinario Igiene degli alimenti di origine animale, dal titolo Radioattività naturale ed artificiale in carni di animali selvatici ed allevati della provincia di Pesaro-Urbino

Al progetto ha partecipato anche la Provincia di Pesaro-Urbino -Area 4 che ha collaborato nella realizzazione del piano di campionamenti sulla selvaggina selvatica.

Lo studio completo è stato pubblicato sulla rivista internazionale Food Control con l’articolo di M.A.Meli et al dal titolo Radioactivity measurements and dosimetric evaluation in meat of wild and bred animals in central Italy / Food Control 30 (2013) 272-279 (in inglese)

I campionamenti sono stati effettuati nell’autunno/inverno 2011 e provenivano interamente da animali presenti nel territorio della provincia di Pesaro–Urbino. 

La ricerca ha riguardato alcuni isotopi radioattivi tra cui  l’isotopo artificiale Cesio Cs-137, presente nell’ambiente come prodotto delle attività umane  (es. test nucleari e/o incidente nucleare di Chernobyl).

I risultati ottenuti mostrano che tutti i campioni esaminati presentano valori riferibili al Cesio 137 ben al di sotto dei limiti imposti dalla normativa comunitaria (Reg. CE 733/2008 ), e quindi sono sicuri per i consumatori.

Sono stati analizzati parti di muscolo di animali selvatici di grossa taglia (daini, caprioli e cinghiali) e di animali allevati nello stesso territorio (suini e bovini), questi ultimi sottoposti ad un regime alimentare costituito da mangimi.

La scelta di esaminare animali selvatici è legata al fatto che questi animali rappresentano degli ottimi bioindicatori di contaminazione ambientale. Gli inquinanti convenzionali e radioattivi persistono infatti molto più a lungo negli ecosistemi boschivi rispetto alle aree agricole.

Gli alimenti rappresentano la più importante via attraverso cui gli elementi radioattivi sia naturali che artificiali possono arrivare all’uomo.

La valutazione della concentrazione di questi elementi nella carne di differenti specie animali permette di raccogliere dati importanti per stimare le quantità assunte con la dieta e gli effetti prodotti nell’uomo.

Leggi l’articolo in Italiano

Ulteriori rassicurazioni per la salute del consumatore provengono anche dall’Agenzia Regionale per la protezione ambientale delle Marche - (ARPAM  ), con i risultati del controllo della radioattività nel biennio 2011-2012 e si riferiscono ai dati ottenuti dal Piano di campionamento regionale per il controllo della radioattività negli alimenti, previsto dal Decreto n. 43/2011 del Dirigente della P.F. Veterinaria e Sicurezza Alimentare ,successivamente integrato nell'ambito del Piano regionale di campionamento degli alimenti.

I risultati indicano che tutti gli alimenti analizzati presentano livelli di radioattività per il cesio 137 inferiori ai massimi consentiti dalla normativa comunitaria, e quindi non costituiscono rischio per i consumatori. E’ inoltre importante sottolineare che quasi tutti i campioni hanno mostrato livelli di concentrazione di attività di Cesio 137 inferiori alla minima attività rilevabile, con gli strumenti attualmente in uso nei laboratori di analisi.

L’attività di campionamento ha interessato sia prodotti di origine vegetale (cereali e derivati, ortaggi, frutta, funghi) che prodotti di origine animale (carne bovina, carne avicola, pesce di mare, latte vaccino, miele e alimenti per lattanti), scelti in quanto da  considerare come più significativi nella dieta alimentare della popolazione italiana e/o quali indicatori dell' eventuale contaminazione radioattiva dell’ambiente.

In merito al controllo sulla radioattività degli alimenti, sono stati registrati valori inferiori ai limiti di legge anche nei Piani di campionamento precedenti.

Leggi i  rapporti  ARPAM

2003

2004

2005

2006

2007
 

Leggi la relazione annuale ARPAM 2011


Leggi i risultati nel biennio 2011/2012 presentati in occasione  del Corso di formazione  "Piano di campionamento per il controllo ufficiale degli alimenti nella regione Marche - Primo triennio di attività "

 


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Ultima modifica : 15 aprile 2013

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