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CONTROLLI UFFICIALI SULLE IMBARCAZIONI DELLA PESCA DELL’AREA VASTA 3 MACERATA - ANNO 2019

  • 20 dicembre 2019
  • Autore: Redazione VeSA
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I prodotti ittici rappresentano uno degli alimenti essenziali della dieta mediterranea al pari della carne dei mammiferi. Negli ultimi anni, in Italia, così come nel resto del mondo, il consumo di pesce è in ascesa grazie alle raccomandazioni della comunità scientifica che evidenza tutti i benefici derivanti dal suo consumo.

Oggi giorno assistiamo ad un aumento della disponibilità di prodotto ittico dovuto non solo alla messa in opera di sistemi conservativi appropriati, allo sviluppo di un’industria conserviera e di una catena di distribuzione molto efficiente, ma anche al grande sviluppo dell’allevamento di varie specie ittiche e di molluschi, sia di acqua dolce che salata.

Ai fini di una sempre maggiore sicurezza alimentare per il consumatore, la DGRM n. 206 del 18 marzo 2016 stabilisce che tutte le imprese che effettuano attività di pesca, sia marittima che in acque interne, devono essere registrate ai sensi del Regolamento CE 852/2004, ad esclusione della produzione primaria per uso domestico privato, compresa la pesca sportiva e quella ricreativa. Nell’Area Vasta 3 di Macerata sono registrate 86 imprese di pesca.

In questa categoria il ruolo dominante è svolto sia dai motopescherecci, cioè le imbarcazioni della grande pesca che effettuano la pesca allo strascico, presenti in numero di 30 (35%), che dalle imbarcazioni della piccola pesca presenti in numero di 29 (34%). Le imbarcazioni che effettuano pesca/raccolta molluschi bivalvi sono 27, rappresentando così il 31% del totale. Quest’ultimo sottogruppo comprende a sua volta 24 vongolare e 3 cozzare, che rispettivamente costituiscono il 28% e il 3%.

In base quanto previsto dall’art. 3 del Reg. 882/2004, così come ribadito dall’artico 9 del Reg. 625/2017, e dalla DGRM n. 1508 del 5 dicembre 2016, che a sua volta ha recepito l’Accordo Stato Regioni del 10 novembre 2016, Rep. Atti n. 212, l’Asur Marche ha eseguito una valutazione dei rischi in base alla quale ha stabilito una frequenza minima di controllo quinquennale per ciascuna imbarcazione da pesca.

Visto quanto stabilito dalla suddetta delibera, nel 2019 nell’Area Vasta 3 Macerata, sono state sottoposte ad ispezione 17 imbarcazioni che operano presso il porto di Civitanova Marche, l’arenile di Potenza Picena e quello di Porto Recanati, vale a dire il 20% del totale così da rispettare la frequenza quinquennale. Le imbarcazioni che effettuano la pesca a strascico hanno avuto la priorità e i restanti controlli sono distribuiti in maniera proporzionale con le restanti tipologie di imbarcazioni da pesca. In particolare sono stati effettuati 8 controlli (47%), a carico dei motopescherecci, 4 sulle imbarcazioni della piccola pesca (24%) e i restanti 5 su imbarcazione che svolgono la raccolta di molluschi (29%).

All’interno dei controlli effettuati nell’anno 2019 sono stati eseguiti anche 5 controlli delle condizioni di sbarco, pari al 20% del totale delle imbarcazioni da pesca controllate.   

Così come previsto dal DDPF n. 49 del 20 marzo 2017 tutte le attività di controllo del 2019 sono state documentate compilando una scheda di controllo ufficiale (SCU) e la “check-list per l’accertamento requisiti imbarcazioni da pesca e per il controllo condizioni di sbarco dei prodotti della pesca” allegata alle linee di indirizzo per il controllo dei pescherecci e delle condizioni di sbarco dei prodotti della pesca prot. 0010544 del 05-12-2018. Tale documento, che risulta di estrema importanza al fine di eseguire controlli standardizzati, consente di valutare i seguenti punti:

  • requisiti generali di igiene,
  • i requisiti strutturali e relativi alle attrezzature applicabili a tutte le navi;
  • i requisiti strutturali e relativi alle attrezzature applicabili alle navi che conservano i prodotti freschi per oltre 24 ore;
  • i requisiti in materia di igiene;
  • i requisiti applicabili durante e dopo le operazioni di sbarco;
  • i requisiti applicabili agli stabilimenti, incluse le navi, per la lavorazione dei prodotti della pesca freschi;
  • le norme sanitarie per i prodotti della pesca.

I controlli ufficiali eseguiti nel periodo preso in considerazione permettono di affermare che gli operatori di questo settore alimentare (OSA) sono correttamente formati. Le interviste eseguite e i controlli visivi, quelli relativi all’attuazione e al funzionamento delle procedure, dimostrano infatti che gli OSA conoscono e utilizzano in maniera conforme i manuali di buona prassi igienica per la produzione primaria, nello specifico attività di pesca e di molluschicoltura (“Manuale buone prassi igieniche per la produzione primaria - attività di molluschicoltura” e “Manuale di buone prassi igieniche per la produzione primaria - attività di pesca”). Inoltre, in tutte le ispezioni, è stata evidenziata la corretta applicazione delle procedure di tracciabilità, con particolare attenzione rivolta al settore dei molluschi bivalvi, elemento questo imprescindibile per una corretta gestione di eventuale ritiro/richiamo del prodotto.

Nel caso delle imbarcazioni che effettuano pesca a strascico gli OSA effettuano un esame organolettico dei prodotti della pesca per garantire il soddisfacimento di tutti i criteri di freschezza e un loro controllo visivo a campione al fine di ricercare endoparassiti visibili prima dell’immissione sul mercato, in quanto prodotti manifestamente infestati da parassiti non possono essere esitati al consumo umano.

Dai controlli eseguiti nell’arco di tempo preso in considerazione non sono state evidenziate non conformità, ma bensì solo 4 inadeguatezze, pari al 22% dei controlli, riguardanti esclusivamente le condizioni igienico-sanitarie della cella frigo/macchina del ghiaccio. In particolare è stato riscontrato una non adeguata manutenzione dei materiali costituenti le pareti delle celle frigo (esfoliazioni vernice), presenza di ruggine sulla macchina del ghiaccio e materiale non idoneo a venire a contatto con gli alimenti sulla cisterna del ghiaccio. Tali evidenze trovano spiegazione nel fatto che questi locali e le attrezzature al loro interno sono maggiormente esposte all’umidità ed alla salsedine in associazione ad una bassa temperatura dovuta alla refrigerazione.

Hanno fatto seguito le relative prescrizioni che, al successivo controllo ufficiale, sono risultate tutte ottemperate nel rispetto dei tempi e dei modi prestabiliti.

La quasi totalità dei controlli è stata programmata ed attuata nel periodo antecedente il fermo pesca del mese di agosto 2019 in maniera tale che gli eventuali interventi necessari per ripristinare le condizioni di conformità non abbiano inficiato sulla routinaria attività degli OSA.

Attualmente in Area Vasta 3 Macerata non sono presenti navi officina e navi frigorifero, per le quali i controlli ufficiali concernenti sia il riconoscimento che l’attività ispettiva successiva a questa, sono di competenza del Ministero della Salute ai sensi dell’art. 10 della legge 4 giugno 2010 n. 96.

 

Autore: Dott. Andrea Cantalamessa

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