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Controlli analitici 1.3.3 Classificazione e sorveglianza periodica delle zone di produzione e di stabulazione dei molluschi bivalvi vivi

  • 16 maggio 2024
  • Autore: Redazione VeSA
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1.3.3 Classificazione e sorveglianza periodica delle zone di produzione e di stabulazione dei molluschi bivalvi vivi

Normativa di riferimento

-D.G.R.M. n. 1665 del 21.11.2010 Recepimento dell’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano concernente le linee guida per l’applicazione del Regolamento (CE) n. 854/2004 e del Regolamento (CE) n. 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi

-D.G.R.M. n. 773 del 20.06.2022 Riclassificazione sanitaria delle zone di produzione dei molluschi bivalvi vivi ai sensi del Reg. (CE) n. 2019/627

-D.D.P.F. PVSA n. 11 del 12.01.2017 Classificazione e sorveglianza delle zone produzione e stabulazione dei molluschi bivalvi vivi ai sensi del Reg.854/2004

Servizi coinvolti: SIAOA

Descrizione

Il Reg. (UE) n. 2019/627 stabilisce che l’AC deve classificare le zone di produzione in cui essa autorizza la raccolta di molluschi bivalvi vivi in base all'appartenenza ad una delle tre categorie (zone di classe A, classe B e classe C) in funzione del livello di contaminazione fecale. Se del caso, può farlo in collaborazione con l'operatore del settore alimentare. La Regione Marche ha effettuato l’ultima classificazione delle zone di produzione e stabulazione con la DGRM n. 773/2022.

Sintesi delle attività (classificazione zone di produzione)

Il suddetto regolamento stabilisce, inoltre, che le zone di produzione devono essere monitorate periodicamente al fine di verificare:

  • Che non siano commesse infrazioni sull’origine, provenienza e destinazione dei MBV
  • La qualità microbiologica dei MBV relativamente alle zone classificate di produzione e di stabulazione
  • La presenza di plancton tossico nelle acque di produzione e stabulazione e di biotossine marine nei MBV 
  • la presenza di contaminanti chimici nei MBV

In base al piano di monitoraggio regionale devono essere quindi definite, per ogni zona classificata, le frequenze e la tipologia di analisi per valutare la qualità microbiologica, la presenza di plancton tossico, di biotossine algali e di contaminanti chimici.

La distribuzione geografica dei punti di campionamento, la frequenza e il metodo di campionamento devono garantire risultati delle analisi il più possibile rappresentativi della zona considerata.

Devono essere prelevati campioni ai fini dell’analisi delle tossine nei molluschi con cadenza regolare; è infatti previsto un campionamento di acqua e di molluschi, per il controllo quali-quantitativo del fitoplancton tossico o potenzialmente tossico e per la determinazione delle biotossine algali, con cadenza settimanale nelle zone di produzione di mitili e ostriche, mentre in quelle di produzione delle vongole, il campionamento di acqua e di molluschi viene eseguito con frequenza annuale per ogni ex Zona Territoriale.

La frequenza sarà aumentata/ridotta in determinate zone e per determinati tipi di molluschi se la valutazione dei rischi relativa alla presenza di tossine o fitoplancton suggerisce un rischio molto alto/basso di tossicità in base ad una valutazione del rischio effettuata secondo il metodo indicato dal Laboratorio Nazionale di riferimento. La valutazione dei rischi, eseguita dalla ACL, deve essere periodicamente rivista al fine di valutare il rischio di tossicità connesso coi MBV provenienti dalle zone in questione.

La frequenza di controllo per i parametri microbiologici è almeno mensile sia per i mitili e le ostriche, che per le vongole, e comunque con un numero di campioni per zona non inferiore a 8 l’anno e 24 in un triennio.

I piani campionamento per il controllo della presenza dei contaminanti chimici hanno in genere una frequenza annuale.

Il mancato rispetto dei limiti analitici fissati comporta l’adozione delle idonee misure che consistono fondamentalmente in: declassamento, chiusura temporanea, attività di sorveglianza e, se del caso, riclassificazione dell’area considerata. Le misure adottate vanno registrate e comunicate alle parti interessate.

Sintesi delle attività (monitoraggio)

Revisione dello status sanitario delle aree di produzione e stabulazione

Con frequenza annuale i risultati del monitoraggio microbiologico per E. coli degli ultimi tre anni vengono valutati per aggiornare la classificazione delle zone produzione e stabulazione dei molluschi bivalvi vivi.

I criteri di valutazione sono riassunti nei seguenti algoritmi decisionali:

Situazione attuale

Nelle Marche sono stati classificati 24 allevamenti di mitili, 7 banchi naturali di mitili (4 prospicienti la zona del Conero e 3 prospicienti la zona di mare tra Pesaro e Gabicce), 1 zona di stabulazione mitili, 1 allevamento di ostriche e 68 banchi naturali di vongole (Chamelea gallina), questi ultimi distribuiti in modo praticamente uniforme lungo tutto il tratto di costa marchigiano. La imminente nuova classificazione regionale prevede, per 14 zone di produzione, una classificazione di tipo stagionale, di cui 12 sono zone di classe A nel periodo estivo (1° giugno - 30 settembre) e di classe B per il restante periodo dell’anno, 2 sono zone di classe A nel periodo invernale (1° dicembre – 31 marzo) e di classe B per il restante periodo dell’anno. Gli allevamenti e i banchi naturali di mitili e l’allevamento di ostriche sono tutti classificati come zone di produzione di tipo A, ad eccezione di un allevamento con classificazione B annuale; i banchi naturali di vongole sono stati classificati in zone A (38), B (16) e stagionali (14).

Nel 2021 nei mitili le non conformità per E. Coli, Salmonella e biotossine algali sono state rispettivamente 5, 1 e 36. Per i banchi naturali di vongole le non conformità sono state rispettivamente 66, 6 e 0 nelle zone classificate A, in quelle classificate B non ci sono state non conformità ed in quelle a classificazione stagionale sono state 1, 0 e 0.

Nell’anno 2022 nei mitili le non conformità per E. Coli e Salmonella sono state rispettivamente 1 e 6. Per i banchi naturali di vongole le non conformità sono state rispettivamente 29 e 1 nelle zone classificate A, mentre in quelle classificate B sono state 13 e 0.

Obiettivi 2023-2027

  1. Rispetto delle frequenze di campionamento previste, per le varie specie e parametri, dal piano di sorveglianza regionale
  2. Gestione delle attività di classificazione e sorveglianza tramite il sistema informativo nazionale
  3. Revisione della classificazione

Indicatori e valori attesi

 

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