Un team di ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha messo a punto un test in vitro alternativo a quello sugli animali per il controllo dei vaccini.
In particolare, questo test di attivazione dei monociti (MAT) consente il rilevamento di pirogeni, molecole in grado di indurre processi febbrili indesiderati, e rappresenta una valida alternativa al test pirogeno attualmente eseguito nei conigli. I dati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista ALTEX.
Come spiega Eliana M. Coccia, ricercatore dell'Unità di Immunologia presso il Dipartimento di Malattie Infettive (ISS), capo del gruppo di ricerca, con il MAT i vaccini vengono testati direttamente su colture di monociti umani, presenti nel sangue periferico. I monociti rappresentano le principali cellule in grado di rilevare i pirogeni e, se stimolati da tali sostanze, rilasciano fattori che inducono infiammazione come l'inter-leucina 6 (IL-6), IL-1b e il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-a), causando così la febbre. Pertanto, rilevando i livelli di questi fattori è possibile stabilire se i pirogeni sono presenti nel vaccino in fase di sperimentazione.
Inoltre il valore aggiunto di questo test, specifica Marilena P. Etna, ricercatrice del team ISS, si basa sulla possibilità di rilevare i pirogeni nei vaccini destinati agli esseri umani su una piattaforma basata su cellule umane che hanno una sensibilità più accurata rispetto ai conigli.
In questo studio MAT è stato ottimizzato per valutare il contenuto pirogeno del vaccino umano contro l'encefalite da zecche ma la sua applicazione può potenzialmente essere estesa a molti altri vaccini per uso umano.
Da ultimo, e non meno importante, il MAT è in linea con la Direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e senza dubbio contribuisce attivamente allo sviluppo di strategie alternative all'uso di animali.
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola