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Nota P.F.VSA Prot.D/13-1/0006164 del 12/05/2017 Controllo aflatossine

Linee guida regionali per il controllo delle aflatossine nei cereali per uso umano, nei mangimi e nel latte

  • 24 luglio 2017
  • Autore: Redazione VeSA
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Nuove Linee Guida per il controllo delle aflatossine nei cereali per uso umano , nei mangimi e nel latte.

 

La Regione Marche, con la nota 6164 del dirigente della P.F. Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare del 10 luglio 2017, ha pubblicato le nuove linee guida per il controllo delle aflatossine negli alimenti.

Un anno è stato il tempo necessario per la realizzazione di questo complesso lavoro interdisciplinare che, sotto il coordinamento tecnico-sanitario della P.F. VSA, ha affrontato con approccio sistemico e di processo di filiera il gravoso problema della contaminazione deimangimi e degli alimenti.

Le novità principali sono riassunte nei seguenti  punti.

  1. Scomparsa del limite di attenzione 0,040 microgrammi/Kg. Esiste solo il superamento del parametro di Legge ( 0,050 microgrammi/Kg).
  2. Servizi Veterinari. Maggiore discrezionalità alle Autorità Competenti negli interventi, che possono proporre campionamenti del tutto indipendenti dai programmi previsti dai Piani Residui e Alimentazione Animale. Programmazione delle attività delle Autorità Locali. Dal  1 gennaio 2018 le Autorità Locali predispongono un piano di campionamento specifico da concordare con gli Istituti Zooprofilattici con mappatura delle aziende lattifere più a rischio in base anche alle realtà produttive.
  3. Mangimifici. Maggiori controlli sui mangimifici. Previsti controlli per quei mangimifici non in grado di fornire garanzie sufficienti di sicurezza sul problema aflatossine  sufficienti. Novità di rilievo: tutte le partite di mais non certificate devono obbligatoriamente essere sottoposte a campionamento in autocontrollo. Verifiche mirate sulle  fasi di stoccaggio e conservazione post-raccolta dei cereali, con controlli  all’accettazione delle partite dei valori di acqua libera e temperatura ( 0,82-0,87 AW e 25-32°C indicatori di rischio per crescita funghi) , controlli sulla  pulizia, ventilazione e refrigerazione dei locali. Sono identificati come depositi anche gli stoccaggi temporanei per conto terzi, non strettamente legati al periodo di raccolta.
  4. Aziende lattifere. Saranno sottoposte a controllo tutte le aziende lattifere, i cui animali vengono alimentati con mais.
  5. Alimentazione. Novità. Effetto sommatorio dei componenti della razione. Nella valutazione del rischio si deve tenere conto dell’effetto sommatorio di tutti i componenti della razione, non soffermandosi esclusivamente al tenore di aflatossina B1 del mais.
  6. Impianti di trattamento, trasformazione e distributori di latte. Saranno sottoposti a controllo annuale tutti gli impianti specificatamente sul problema aflatossine con valutazione dei piani di autocontrollo e delle verifiche realizzate dall’operatore del settore.
  7. Definizione chiara del destino del latte contaminato in azienda. Il latte con limiti superiori alla norma prodotto in azienda può essere direttamente smaltito all’interno dell’azienda di produzione, in quanto esula da Regolamento CE 1069/09
  8. Formazione. Le Autorità Competenti forniranno assistenza agli operatori del settore , sensibilizzandoli al problema aflatossine, attraverso la promozione di attività formative con tematiche definite, tra cui l’impatto economico derivante dalla contaminazione di aflatossine.
  9. Flusso dati. E’ prevista la trasmissione dei dati ai referenti del gruppo flussi informativi per una valutazione dello status epidemiologico e futuri processi decisionali.

Alcuni di questi punti sono complementari alle precedenti linee guida , altri sono innovativi e rendono più attuali le linee guida,.

 

Autore: Dott.ssa Caterina Pennesi

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