La Nota 11616 del 10 maggio 2022 a cura del Ministero della Salute - Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, Ufficio 6 Benessere Animale - ha fornito un protocollo di gestione delle galline ovaiole nei casi in cui sia indispensabile procedere a confinamenti temporanei di gruppi di animali.
Il provvedimento compone un protocollo operativo che è stato messo a punto sulla base del parere del Centro di Referenza Nazionale per il benessere animale (CReNBA) presso l’IZS della Lombardia ed Emilia Romagna.
Pertanto le indicazioni contenute nella nota sono state pubblicate a tutela del welfare negli allevamenti, durante il ciclo di allevamento della gallina ovaiola allevata con sistemi alternativi alle gabbie, quando per impellenti esigenze, sia gestionali che sanitarie, incomba l’obbligo di procedere a brevi periodi di confinamento degli animali che non prevedano accessi all’area di razzolamento.
Per porre in essere modalità finalizzate all’esecuzione di tali pratiche gestionali, cercando di minimizzare l’eventuale stress agli animali e mantenere nel contempo le corrette indicazioni igieniche di produzione (deposizione delle uova nei nidi), solitamente nei capannoni dotati di impiantistica ad un unico livello, viene limitato l’accesso alla zona di razzolamento mediante l’utilizzo di reti. Viceversa, nei capannoni dotati di impianti in voliera disposti in più piani, il confinamento può avvenire mediante sportelli dedicati, posti lateralmente alle voliere. Lo spazio rimanente garantisce comunque il libero accesso alle strutture d’allevamento (abbeveratoi, mangiatoie, trespoli e nidi) e garantisce il rispetto di una densità di almeno 750 cm2 per capo.
IL CONFINAMENTO TEMPORANEO DELLE GALLINE OVAIOLE può essere attuato durante tre momenti sensibili del percorso aziendale d’allevamento:
- CONFINAMENTO INIZIALE DEI GRUPPI DI POLLASTRE IN ACCASAMENTO
Dopo l’accasamento nel capannone destinato alla deposizione, se gli animali non sono stati abituati precedentemente, si può verificare il rischio che le pollastre perdano l’orientamento nell’area di razzolamento, smarrendo la via d’accesso ad acqua e mangime. Per questo motivo, nel corso della prima settimana dall’avvenuto spostamento, il confinamento consente di ridurre lo stress da trasporto e permette ai soggetti del gruppo di apprendere precocemente la posizione di abbeveratoi e mangiatoie. Questa operazione di confinamento può essere consentita agli animali per un periodo non superiore a 7 giorni dal loro accasamento, con il vantaggio ulteriore di guidare gli animali per la prima volta verso il nido e verso i posatoi. Progressivamente, a distanza di una settimana dall’accasamento, le reti di confinamento vengono rimosse e viene permesso alle galline di scendere nella zona di razzolamento. Tale operazione deve essere eseguita solo da personale opportunamente formato e svolta durante le ore di buio.
- CONFINAMENTO TEMPORANEO DEI GRUPPI DI GALLINE OVAIOLE IN DEPOSIZIONE
Si intende, in questo caso, il confinamento per una durata massima di 12 h continuative, attuato solo durante lo svolgimento di alcune importanti attività zootecniche, e avente come unica finalità la riduzione di una situazione di disagio.
Le operazioni che richiedono il confinamento temporaneo indispensabile sono:
• Asportazione o cura della lettiera, ad esempio per evitare fangosità, stagnazione di gas nocivi, proliferazione di mosche, deposizione di uova a terra, o qualora si manifestassero difficoltà nel movimento degli animali o degli stessi operatori;
• Manutenzioni aziendali, come ad esempio interventi straordinari a carico dei nastri trasportatori della pollina o interventi sulla struttura di allevamento.
Questa operazione potrà attuarsi per un massimo di 14 interventi durante lo stesso ciclo produttivo.
- PREPARAZIONE AL CARICO VERSO I MACELLI A FINE DEL CICLO PRODUTTIVO.
Il confinamento effettuato al termine del ciclo di deposizione agevola le operazioni di carico manuale sui mezzi di trasporto e minimizza affollamenti, stress e lesioni. L’area, durante le operazioni di carico deve essere priva di lettiera e libera da animali per poter accedere con i carrelli di carico. La durata di tale operazione può essere variabile, ma comunque non deve eccedere i 7 giorni consecutivi per ogni singolo gruppo. Il rispetto di una scrupolosa programmazione delle tempistiche di carico delle galline a fine carriera viene stimolata tramite la diffusione di manuali di buone pratiche condivisi da macellatori ed allevatori.
COMUNICAZIONE E REGISTRAZIONE DELLE ATTIVITÀ
Al fine di eseguire correttamente il confinamento temporaneo l’allevatore deve:
1) Comunicare con almeno 48 ore di anticipo al Servizio Veterinario (di prassi all’Unità di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche) le date previste del confinamento, tramite una modalità di comunicazione, digitale o cartacea, che preveda un riscontro formale da parte dell’Autorità Competente, che deve essere recepito dall’allevatore prima dell’inizio degli interventi;
2) Applicare una cartellonistica sui portoni di ingresso del capannone interessato indicante “Animali temporaneamente confinati per operazioni di: accasamento, pulizia, rimozione lettiera, manutenzione, cura, carico, ecc.” indicando la data e l’ora di inizio e conclusione dell’operazione;
3) Implementare il fascicolo proprio dell’Azienda con un registro di “confinamenti temporanei” dove verranno indicate: motivazione, data e ora di inizio e conclusione, nome dell’operatore e firma. Il registro dovrà essere custodito in allevamento per l’intera durata del ciclo di allevamento. Anche questa nuova documentazione dovrà essere oggetto di puntuali verifiche di conformità da parte dei Servizi Veterinari ufficiali.
Autore: Giuseppe Iacchia